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Gli azzurri lasciano Darfo Boario con un bottino di 3 medaglie e il terzo posto nel medagliere – Il bilancio del CT Celestino: “Felice del gruppo che si è venuto a creare. Sono soddisfatto, perché li ho visti dare tutto: la maglia azzurra deve essere un punto di partenza, non di arrivo”.
Un’Italia bella, giovane e motivata. Una vera prova di forza, quella della selezione azzurra negli Europei MTB a Dardo Boario. Il medagliere parla chiaro: un Oro, un Argento e un Bronzo il bottino conquistato dalla Nazionale, tre medaglie vinte su 9 competizioni e il terzo posto nel medagliere complessivo, alle spalle di Svizzera e Francia. Traguardo più che soddisfacente per il CT Mirko Celestino, alla sua prima esperienza in un Campionato Europeo alla guida dei ragazzi in maglia azzurra.
“Sono molto contento, e non parlo solo dei risultati ottenuti. Parlo soprattutto del gruppo che si è venuto a creare: compatto, motivato, concentrato, e con tanta voglia di dare il massimo. Sentirsi dire dai genitori dei ragazzi che a casa, nel loro privato, sono contenti di avermi alla guida è già una vittoria. Io ho già vinto così. Perché vuol dire che il mio metodo di lavoro funziona, in me hanno trovato una persona con cui possono confidarsi: quindi oltre ad essere una guida sportivamente parlando, per loro posso essere anche una guida morale. Non potevo chiedere di più” il bilancio finale del Commissario Tecnico al termine delle gare di Darfo Boario.
L’Italia gioca in casa e fa spettacolo, soprattutto con i più giovani. Quello raggiunto ieri dagli Under 23 è un risultato storico: era dal 2012 che gli azzurri non salivano sul podio continentale (Luca Braidot, 3°). E solo Kerschbaumer nel 2011 si era spinto fino all’Oro. Mai, prima di ieri, due azzurri erano riusciti a fare doppietta, finendo tra i primi tre. Un risultato che fa ben sperare, in vista dei Campionati del Mondo di Cairns (Australia).
E l’unione tra i ragazzi si è vista sin da subito, nella gara di esordio: Italia subito a medaglia con la prova di Team Relay. “E’ un gioco di gruppo, bisogna pensare a tenere l’attenzione al punto giusto perché ognuno è responsabile per tutto il resto della squadra” aveva spiegato a fine giornata Celestino. E ancora: “Proprio per questo la formazione di partenza è stata scelta di comune accordo: ognuno di loro sapeva cosa poteva fare e come lo poteva fare. E’ giusto che un atleta si presenti ad una sfida motivato e pronto, e proprio per questo abbiamo deciso tutti insieme chi sarebbe stato schierato”. Staffetta, uguale divertimento. Due Junior, due Under 23 ed un Elite per 5 giri, 4 km e 100 metri di dislivello a tornata. Il risultato? Una squadra motivata, competitiva e col morale al massimo, capace di accaparrarsi subito una medaglia.
Ma anche quando il risultato sfugge e non arriva, non c’è da perdersi d’animo. Tutt’altro. “Il risultato in certe occasioni non è tutto. Perché quando non arriva, ogni pedalata serve ai nostri ragazzi come esperienza. Serve loro per imparare a convivere con questo stress, che si porteranno dietro sempre ma che passo dopo passo impareranno a gestire. E a mostrare quanto valgono davvero”.
D’altronde, vincere piace a tutti. Ma da piccole sconfitte come quelle rimediate a questi Europei (il decimo posto con Serena Calvetti tra le Elite, la piazza numero 4 per Daniele Braidot, i quinti posti di Marika Tovo, Anna Oberparleiter e Martina Berta, la casella numero 6 per Edoardo Xillo e Fontana) si cerca di “lavorare e motivare ancora di più questi ragazzi. Perché in questi momenti hanno più bisogno di una pacca sulla spalla che di un rimprovero. L’importante è vederli dare tutto: la maglia azzurra deve essere un punto di partenza, non un punto di arrivo”. Parola del CT Celestino.
MEDAGLIERE
Svizzera: 4 ori, 3 argento
Francia: 1 oro, 2 argento, 1 bronzo
Italia: 1 oro, 1 argento, 1 bronzo
Austria: 1 oro, 1 argento
Spagna e Ucraina: 1 oro
Danimarca: 1 argento, 2 bronzo
Repubblica Ceca: 1 argento
Olanda: 3 bronzo
Norvegia e Germania: 1 bronzo
Di seguito i link alle cronache di gara: