Presentata lo scorso giugno, la MIG 2.0 rappresenta l’evoluzione del modello MIG lanciato tre anni fa da Thok, l’azienda italiana che da qualche anno è entrata nel mondo delle e-MTB proponendo piattaforme originali che abbiamo già avuto modo di testare. Non potevamo quindi farci sfuggire l’occasione di provare anche questa novità.

DESCRIZIONE

Thok propone la MIG 2.0 sia a quei biker che si avvicinano per la prima volta al mondo delle e-mtb che a quelli più esperti ma alla ricerca di un mezzo maneggevole. Andiamo a scoprirla dopo il video unboxing.

La MIG 2.0 è una piattaforma all mountain, con escursione alla ruota posteriore da 140 mm in abbinamento ad una forcella da 150 mm di corsa e con la particolarità di avere il diametro ruota differenziato tra anteriore e posteriore, ovvero da 29″ davanti e 27.5″ dietro, una scelta che presenta alcuni vantaggi, come abbiamo già spiegato nel dettaglio in questo articolo, e che possiamo riassumere in una maggiore scorrevolezza e maneggevolezza del mezzo ma anche in una maggiore robustezza del retrotreno, grazie ad una ruota posteriore più robusta avendo raggi più corti e un cerchio più piccolo.

Il telaio, realizzato in alluminio 6061 T4 T6, con parti forgiate e lavorate in CNC e tubazioni idroformate e a spessore variabile, è stato progettato attorno alla nuova geometria TCG – Thok Control Geometry, caratterizzata da un top tube allungato, un angolo di sterzo aperto e un tubo sella verticale, per garantire stabilità alle alte velocità, trazione e controllo nei passaggi più tecnici.

La MIG 2.0, come gli altri modelli Thok, mantiene la batteria da 504 Wh semi-integrata al di sotto del tubo obliquo, in modo da garantire un baricentro basso a favore di una maggiore maneggevolezza. La batteria è protetta da una cover realizzata in polipropilene, con un sistema di chiusura con vite a sgancio rapido ed un accesso facilitato al tasto di accensione. La cover consente, inoltre, la ricarica mentre la batteria è montata sul telaio.

La batteria alimenta il motore Shimano Steps E7000 da 250 W di potenza e 60 Nm di coppia, la versione meno estrema della gamma Shimano Steps. La MIG 2.0, inoltre, è dotata di un paramotore in materiale plastico resistente per proteggere il motore dagli urti.

Il motore è gestito dall’unità Shimano SC-E7000, un display ad alta visibilità che fornisce informazioni riguardanti la modalità di assistenza, la velocità di guida, la durata residua della batteria, la distanza percorsa, il tempo impiegato ed altri dati. E’ possibile scegliere tra 3 modalità di assistenza: Eco, Trail e Boost oppure di disattivare il motore. E’ possibile, inoltre, impostare anche la modalità Walk, con la quale viene attivato un supporto dosato con velocità fino a 6 km/h, nel caso in cui ci si debba spostare a piedi con la bici lungo tratti in salita.

Le modalità di assistenza possono essere impostate mediante il comando posto sul lato sinistro del manubrio. Inoltre è possibile personalizzare, per ogni modalità, il livello di erogazione della potenza utilizzando la app gratuita E-Tube di Shimano.

La sospensione posteriore si basa su uno schema a quadrilatero con Horst-Link, quindi votato alla massima sensibilità agli impatti.

La MIG 2.0 adotta una forcella RockShox 35, come detto da 150 mm di corsa, con possibilità di regolazione della compressione fino al blocco totale mediante la leva posta in cima allo stelo destro, e della riestensione agendo sul registro posto al di sotto del fodero destro.

L’ammortizzatore, anch’esso a marchio RockShox, è un Deluxe Select, con possibilità di regolare la sola riestensione.

Le ruote sono le Thok Drift. Come già anticipato all’anteriore troviamo un cerchio da 29″ con canale interno da 30 mm di larghezza ed al posteriore invece un cerchio da 27.5″ di diametro e canale interno da 35 mm. In entrambi i casi con 32 raggi a spessore costante e mozzi Boost.

Le coperture adottate sono le Maxxis Assegai, entrambe in versione 3C/EXO+/TR con sezione da 2.6″.

La trasmissione è interamente SRAM SX Eagle a 12 velocità, con cassetta pignoni 10-50T, ad eccezione della guarnitura a marchio FSA e con corona 34T.

Anche i freni sono a marchio SRAM. Troviamo infatti i Guide T a 4 pistoni e con dischi da 200 mm anteriore e posteriore.

Il posto guida è realizzato interamente da Thok. Troviamo il manubrio Oversize da 780 mm di larghezza e 35 mm di diametro, con l’attacco Force da 45 mm di lunghezza, manopole a singolo collare di bloccaggio, reggisella telescopico da 150 mm di escursione e sella Fit.

Specifiche

Telaio:Alluminio 6061 T4 T6 idroformato a spessore variabile
Escursione ant.:150 mm
Escursione post.:140 mm
  
Forcella:RockShox 35
Ammortizzatore:RockShox Deluxe Select
Comando cambio:SRAM SX Eagle, 12v
Cambio:SRAM SX Eagle
Guarnitura/Mov. centrale:FSA, 34T
Cassetta pignoni:SRAM SX Eagle, 11-50T
Catena:SRAM SX Eagle
Freni:SRAM Guide T, 200/200 mm
Ruote:Thok Drift – 30c/35c – 32 raggi 2 mm – 15×110 mm/12×148 mm
Coperture:Maxxis Assegai 3C/EXO+/TR 29 x 2.6″ / 27.5 x 2.6″
Manubrio:Thok Oversize, 780 mm larghezza, 35 mm diametro
Manopole:Thok Lock-On
Attacco manubrio:Thok Force, 45 mm lunghezza
Serie sterzo:integrata
Reggisella:Thok telescopico, 150 mm escursione
Sella:Thok Fit
Motore:Shimano Steps E7000, 250 W, 60 Nm
Batteria:Shimano, 504 Wh
Display:Shimano SC-E7000
Peso: 25,2 kg (taglia L, senza pedali)
PREZZO:€ 3.850,00

Geometrie

Taglie disponibili:S-M-L-XL
Piantone:400-435-470-520 mm
Angolo sterzo:66°
Angolo piantone:74,7°
Orizzontale virtuale:560-600-630-665 mm
Altezza movimento centrale:350 mm
Tubo sterzo:100-110-130-150 mm
Carro posteriore:450 mm
Reach:413-432-456-483 mm
Stack:596-606-624-642 mm
Standover:810 mm
Interasse:1165-1189-1229-1255 mm

Info: thokbikes.com

IL TEST                                                                                                     di Amedeo Liguori

In sella

Ho trovato perfetta la posizione in sella, anche se qualcuno forse preferirà accorciare il manubrio in modo da avere una superiore agilità del mezzo nei tratti più stretti. Ottima la seduta, il cui comfort avevo già avuto modo di sperimentare in passato su un altro mezzo Thok.

Per il SAG dell’ammortizzatore sono partito da un valore del 28/30% di affondamento iniziale, vista l’escursione a disposizione per la ruota posteriore, affinando poi questo valore nelle uscite successive in base al tipo di percorso. Per quanto riguarda, invece, la regolazione del SAG della forcella ho sfruttato, come sempre in questi casi, l’etichetta adesiva posta sul fodero sinistro, dove sono riportati i valori di pressione consigliati in funzione del peso del biker in assetto da pedalata (quindi con casco, protezioni e zaino).

Visti i volumi di aria a disposizione e la massa complessiva del mezzo, è opportuno avere un po’ di accortezza in più nella regolazione della pressione delle gomme, in modo da evitare sia un’eccessiva resistenza al rotolamento, se la pressione è troppo bassa, che un eccessivo rimbalzo, se viceversa troppo alta.

In pianura

La risposta alla spinta sui pedali, sia della bici che del motore, si è dimostrata ben pronta. L’attacco e lo stacco del motore non è particolarmente avvertibile, a favore quindi di una risposta più fluida. La regolarità di spinta fornita dal motore riduce molto le oscillazioni del carro, per questo non ho avvertito quasi mai la mancanza di un bloccaggio per l’ammortizzatore. La sospensione, inoltre, si è rivelata sempre attiva e pronta ad assorbire con efficacia le sconnessioni del fondo.

Vista la possibilità offerta da Shimano, è conveniente sfruttare la App di personalizzazione delle modalità di assistenza, aumentando ad esempio l’apporto fornito in modalità Trail, in modo da non sentire spesso l’esigenza di utilizzare la modalità Boost e, di conseguenza, consumare eccessivamente la batteria.

In curva

La MIG 2.0 si è dimostrata ben bilanciata in curva, ma soprattutto mi ha sorpreso la sua notevole reattività e maneggevolezza, probabilmente dovuta al baricentro basso e alle gomme che forniscono un buon appoggio e che tra l’altro sono dotate di un battistrada che accompagna molto bene nella fase di piega.

In salita

Nelle salite più estreme non vi aspettate una spinta particolarmente veemente, ma si sale comunque bene e senza particolari difficoltà. Il lato positivo, comunque, di un motore non eccessivamente potente come lo Steps E7000 di Shimano è che aiuta a mantenere una buona autonomia della batteria, evitando picchi eccessivi di consumo che un motore dalla elevata coppia massima è in grado invece di generare.

Sui fondi più sconnessi la MIG 2.0 artiglia molto bene il terreno ed il baricentro basso aiuta a districarsi ottimamente nei passaggi più tecnici, dove con altri mezzi si rischierebbe invece di mettere il piede a terra. Aiuta molto anche la sospensione ben attiva e anche in questi casi non ho sentito l’esigenza di un bloccaggio dell’ammortizzatore, se non nei lunghi trasferimenti su asfalto.

In discesa

In questo contesto ovviamente non serve più il motore e la MIG 2.0 si lascia lanciare nelle picchiate più veloci con un’ottima facilità di conduzione. Ancora una volta entra in gioco la maneggevolezza di questo mezzo, che gli consente di farsi guidare con padronanza ma anche con estremo divertimento.

La solidità dell’insieme esaltata dalle ruote robuste e dai generosi volumi di aria fanno sì che ci si smette quasi di preoccupare di quello che si trova sul fondo, anzi viene voglia di andarsi a cercare i fondi più sconnessi proprio per godere dell’efficace messa a punto della sospensione, che non esaurisce mai facilmente la sua corsa. Ho apprezzato anche la potenza frenante a disposizione, che si è dimostrata efficace in ogni situazione.

Conclusioni

La MIG 2.0, pur disponendo di una motorizzazione dalla coppia massima non elevata, ha dimostrato di avere tutti i numeri per garantire divertimento al biker che la guida, grazie alla maneggevolezza che sfodera, a come riesca a mantenersi sempre con le ruote incollate al fondo e a quanto sia in grado di perdonare nella guida.