In test: KTM Myroon 29 Elite

Anche se il marchio KTM lo si associa spesso a quello che contraddistingue le eccellenti moto da cross e da enduro della casa austriaca, in realtà ha ben poco in comune, oltre alle origini, con KTM Bikes, seppure le creazioni di quest’ultima denotano la stessa indole aggressiva, come la Myroon 29 Elite recentemente testata.

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Descrizione

La Myroon Elite presenta un telaio contraddistinto da foderi alti che curvano nel punto in cui vanno a congiungersi con i foderi bassi, questo per garantire un miglior assorbimento degli urti da parte del carro. Un telaio in carbonio UD Performance monoscocca, non poteva essere altrimenti per una front come questa destinata all’XC racing.

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Il passaggio delle guaine della trasmissione e della tubazione del freno posteriore è interno al telaio, per conferire una linea pulita. La serie sterzo è di tipo conificato, con cuscinetti integrati direttamente nelle apposite sedi del tubo sterzo. Il movimento centrale è di tipo press fit, come ormai risulta essere il consueto orientamento di mezzi per tale destinazione d’uso.

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La Myroon Elite monta una forcella Fox 32 Float CTD. E’ assente il comando remoto di blocco al manubrio.

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Per le ruote, da 29″, KTM ha scelto le Mavic Crossride. I raggi, sfinati e a testa dritta, sono comunque 24 all’anteriore e al posteriore, un po’ ridotti in numero secondo noi, visto il formato ruota. Le coperture sono invece le Schwalbe Rocket Ron Evo LiteSkin da 2.25″. Da valutare una loro sostituzione a favore di un set di gomme convertibile in tubeless.

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Per quanto concerne la trasmissione, troviamo stranamente ancora una guarnitura a tripla corona. Abbiamo infatti una Shimano Deore XT con corone 22/30/40T, secondo noi ormai superate in numero, visto che con la giusta dentatura e i giusti pignoni possono bastare sicuramente le due corone, se non addirittura una visto l’ambito di utilizzo. La cassetta pignoni, sempre Shimano, è una classica 11-36T a 10 velocità, mentre si può contare sicuramente sulla presenza dell’ottimo cambio Shimano Deore XT con uguale versione per deragliatore e relativi comandi.

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Anche in ambito freni si è pensato di andare sul sicuro e scegliere Shimano Deore XT, con dischi da 180mm su entrambe le ruote.

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Per il posto guida KTM ha preferito proporre una propria componentistica per quanto concerne manubrio, attacco e reggisella, con l’adozione di un manubrio flat da 720mm di larghezza. Per la sella, invece, la scelta è finita su un marchio italiano, con la Selle Italia SL Flow.

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Specifiche tecniche

Telaio: Carbon UD Performance Monococque
Escursione ant.: 100 mm
Forcella: Fox 32 Float CTD – 15 mm QR
Comandi: Shimano Deore XT 10v
Cambio: Shimano Deore XT
Deragliatore: Shimano Deore XT
Guarnitura: Shimano Deore XT 40/30/22T
Cassetta pignoni: Shimano HG-50 11-36T 10v
Catena: Shimano HG-X10
Freni: Shimano Deore XT 180/180 mm
Ruote: Mavic Crossride – 15 x 100 mm / 12 x 142 mm
Coperture: Schwalbe Rocket Ron Evo LiteSkin 29 x 2.25″
Manubrio: KTM Team 2X Flat 720 mm
Attacco manubrio: KTM Team 7°
Serie sterzo: KTM Team drop-in tapered
Reggisella: KTM Team 3D
Sella: Selle Italia SL Flow
Peso: 10,8 kg
PREZZO: € 2.599,00

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Geometrie

Taglie disponibili: 43/48/53 cm
Angolo sterzo: 71,5°
Angolo piantone: 73°
Orizzontale virtuale: 58,3/60,6/62,8 cm
Altezza movimento centrale: 30 cm
Tubo sterzo: 12/12/13 cm
Carro posteriore: 44 cm
Stack: 62,8/62,8/63,8 cm
Reach: 39,1/41,4/43,1 cm
Passo: 105,4/107,8/109,7 cm

Info: www.ktm-bikes.at

Il test

In sella

Una volta in sella ci sentiamo subito a nostro agio relativamente a quote e proporzioni. Ci dispiace purtroppo constatare la presenza di tre sole taglie a catalogo, cinque pollici di differenza tra la più piccola e la media ci sembrano davvero tanti. La comodità della seduta è nella media, con la sella che ci è sembrata avere uno scafo leggermente elastico nella zona centrale.

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Abbiamo trovato perfetta la larghezza del manubrio, che ha anche una linea molto pulita visto l’assenza del comando remoto per la forcella. Manca pure un morsetto reggisella apribile che, seppure in ambito racing non se ne senta la mancanza, alcuni potrebbero invece sentirne la necessità volendo sfruttare questa bici anche in un ambito più trail riding. Per la regolazione del SAG della forcella non ci sono altri aiuti oltre l’o-ring presente su uno degli steli.

In pianura

La risposta della Myroon Elite alla spinta sui pedali è ottima, soprattutto alzandosi sui pedali. E’ pur sempre una bici con diametro ruote più ampio rispetto ad esempio ad una 26″, quindi più pigra sulla carta nei rilanci, ma nella realtà dimostra un’ottima scorrevolezza grazie anche al carro che riesce a dissipare bene gli urti con le asperità che si incontrano sul percorso, anche quando si spingono i rapporti più duri e si resta in sella. E questo a dispetto di un set di ruote che non brilla per leggerezza.

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In curva

In curva, nonostante il carro non sia tra i più compatti, la Myroon Elite riesce comunque a districarsi bene nei singletrack più tortuosi, grazie ad un passo comunque contenuto, ottenuto adottando un angolo di sterzo estremamente verticale che pure aiuta il mezzo nell’essere più reattivo nei cambi di traiettoria. Ottimo in questo contesto anche l’apporto fornito dal profilo rotondo delle coperture adottate e dalla rigidità dei cerchi che sopperisce bene all’esiguo numero dei raggi.

In salita

Si apprezza molto la sua propensione a far alzare sui pedali il biker che la guida e da questo gesto se ne ricava un’ottima gratificazione. Dicevamo che la tripla corona oramai è abbastanza obsoleta, tuttavia la sua presenza garantisce lo sfruttamento della corona da 22 denti, oramai un miraggio nelle trasmissioni a doppia corona, e nelle salite più ripide diventa un toccasana visto il peso non esiguo delle masse rotanti in gioco.

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L’angolo di sterzo e l’angolo piantone molto verticali facilitano il lavoro nell’affrontare le erte più impegnative anche con rapporti più duri. Ancora una volta abbiamo apprezzato la rigidità delle ruote, pur avendo solo 24 raggi.

In discesa

La Myroon Elite ci ricorda molto le front nervose con le quali si correva in epoche neanche troppo lontane. L’angolo di sterzo molto verticale fa, infatti, tornare alla mente quei momenti in cui si affrontavano i tratti molto ripidi con una certa indecisione, spesso rischiando di ritrovarsi catapultati oltre il manubrio al primo errore. Questo ha comunque i suoi lati positivi, visto che obbliga ad una guida attenta, in grado di far uscire fuori il meglio da ogni biker. L’ottima rigidità torsionale del telaio aiuta molto nei repentini cambi di traiettoria, sopperendo anche in quelle situazioni in cui non viene in aiuto un carro non particolarmente compatto. In generale ha dimostrato comunque reazioni abbastanza ben gestibili, visto anche la maggior sicurezza che sanno infondere le ruote di maggior diametro e le coperture di più ampia sezione.

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In frenata non lascia spazio a tentennamenti di sorta. Gli Shimano Deore XT fanno molto bene il loro lavoro offrendo un’ottima potenza e modulabilità. Visto il peso importante delle ruote abbiamo apprezzato il diametro del disco posteriore da 180mm.

Conclusioni

La KTM Myroon Elite non sfodera un rendimento al top, ma dimostra comunque un ottimo carattere nel gestire quelle situazioni che possono mettere in difficoltà il biker medio. Si tratta di una 29-er che può regalare qualche soddisfazione anche in ambito racing, mentre volendola sfruttare da un punto di vista più escursionistico dimostra un’innata attitudine a saper tirar fuori il meglio dalle capacità e dallo stile di guida di coloro che credono di sapere già tutto o quasi della mountain bike.

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