Noi siamo tra quelli che credono che ci si possa continuare a divertire, anche se con le dovute attenzioni, in sella ad una mountain bike anche nelle giornate più corte, quando si fa presto ad arrivare alle ore buie mentre si pedala. I sistemi di illuminazione di ultima generazione, infatti, si sono talmente evoluti che ora non è più necessario caricarsi lo zaino di batterie voluminose pur di poter illuminare quasi a giorno i sentieri. E’ il caso, ad esempio, del Buster 2000 da noi testato per tutto l’inverno e proposto da Sigma Sport, brand tedesco specializzato nella produzione di ciclo computer e sistemi di illuminazione per biciclette.
Come suggerisce il nome, il Buster 2000 offre una potenza di ben 2000 Lumen per un raggio di azione di 200 metri, con emissione di luce bianca prodotta da un Led Cree. Cree, ricordiamo, è un’azienda del North Carolina (USA), leader nel mercato dei prodotti di illuminazione grazie all’introduzione di materiali innovativi e nuove tecnologie che hanno rivoluzionato l’illuminazione a Led. Il corpo del faretto è realizzato in alluminio anodizzato, con finitura resistente ai graffi e agli spruzzi di acqua.
L’accensione avviene tramite un pulsante posteriore visibile anche al buio. Con un doppio clic si accende direttamente nella modalità di massima potenza (High-Power). Ogni clic successivo passa alla modalità seguente, per un totale di 7 modalità: High-Power (2000 Lumen), Power (1300 Lumen), Standard (600 Lumen), Eco (300 Lumen), Flash, Pulse e SOS. Per lo spegnimento, invece, basta tenere premuto il pulsante per 5 secondi.
La batteria è dotata di celle Panasonic che assicurano un’uscita di 6.400 mAh. Lo stato di carica della batteria viene visualizzato sulla stessa batteria mediante un indicatore a quattro livelli, ciascuno dei quali indica il 25% di capacità.
Si ricarica mediante l’alimentatore in dotazione collegandolo ad una normale presa di corrente, con un tempo di ricarica pari a 5 ore. È possibile, inoltre, in caso di necessità sfruttare la batteria per la ricarica di dispositivi aggiuntivi come ciclo computer o smartphone, utilizzando il cavo USB in dotazione. La batteria può essere agganciata ad una tubazione del telaio tramite le due cinghie integrate oppure può essere trasportata all’interno di uno zaino, sfruttando il cavo prolunga in dotazione.
L’autonomia dichiarata della batteria, in rapporto alla modalità di utilizzo impostata, è la seguente: 2,5 ore (High-Power), 5 ore (Power), 10 ore (Standard), 20 ore (Eco), 9 ore (Flash), 11 ore (Pulse), 10 ore (SOS).
Con il Buster 2000 troviamo in dotazione anche un comando remoto da posizionare sul manubrio nel caso in cui si voglia utilizzare la luce sul casco. Comando remoto alimentato da una batteria di tipo piatto, dotato di due pulsanti che si illuminano al buio e che funziona sfruttando un segnale di trasmissione a 2,4 GHz privo di interferenze.
Con un doppio click sul pulsante più grande si accende la luce mentre per spegnerla basta tenere premuto il pulsante per 5 secondi. Lo stesso pulsante, inoltre, serve a passare tra le tre modalità Flash, Pulse e SOS mentre per utilizzare le altre modalità occorre premere l’altro pulsante.
In dotazione al Buster 2000 troviamo anche un supporto integrato per il montaggio al manubrio senza necessità di attrezzi, che può essere ruotato di 360°, e un supporto da casco.
Il peso da noi rilevato del faretto comprensivo del supporto a manubrio è stato di 121 grammi. La batteria ha un peso di 347 grammi mentre il comando remoto pesa 16 grammi. Il Buster 2000, comprensivo di tutti gli accessori indicati, è in vendita al prezzo di € 199,95.
Info: www.sigmasport.com
Il peso del singolo faretto comprensivo del supporto al manubrio è abbastanza contenuto, quella che invece assume un peso più rilevante è la batteria, ma ce lo si deve aspettare da un sistema di illuminazione di questo tipo.
C’è da dire, tuttavia, che il peso del pacco batteria lo si può “metabolizzare” considerato che la batteria può essere sfruttata, all’occorrenza, per ricaricare lo smartphone in caso di emergenza, e non è cosa da poco soprattutto se, in caso di necessità, ci si ritrova ad affrontare qualche serio problema al buio e con il cellulare scarico. Ricordatevi, però, di portare nello zaino anche il cavetto USB.
Il faretto arriva già con il supporto integrato per il manubrio e si monta facilmente a quest’ultimo. Può essere orientato a piacimento e si è rivelato molto stabile grazie al materiale in silicone che avvolge il manubrio.
Il supporto, inoltre, può essere rimosso dal faretto con un cacciavite a croce, nel caso si voglia montare quello in dotazione per il casco. Quest’ultimo si monta sul casco sfruttando le aperture di ventilazione di quest’ultimo e la fascia a velcro integrata, di lunghezza tale da consentire il montaggio anche su quei caschi dotati di aperture non molto ravvicinate. Anche in questo caso il faretto può essere orientato a piacimento e si è mantenuto molto stabile, non avvertendo particolarmente la sua presenza sulla testa.
In caso di utilizzo del Buster 2000 sul casco si può sfruttare il comando remoto da manubrio, dal peso estremamente contenuto e di facile installazione. Le istruzioni presenti nella confezione descrivono bene la procedura di accoppiamento tra comando e faretto e una volta eseguita abbiamo trovato estremamente comodo accendere o variare le modalità di utilizzo del faretto senza allontanare le mani dal manubrio per andare a cercare il pulsante del faretto sopra la testa. Senza dubbio una soluzione molto apprezzabile.
L’installazione della batteria sul telaio non presenta difficoltà. Grazie alle cinghie di lunghezza generosa è possibile posizionarla anche su tubazioni di diametro generoso e si può sfruttare il cavo prolunga nel caso la si voglia applicare il più in basso possibile, avendo cura poi di fissare il cavo al telaio sfruttando magari delle classiche fascette autobloccanti. In corsa la batteria si è mantenuta ben stabile grazie alle cinghie in silicone, che tra l’altro, al termine del test, non ci hanno fatto trovare sulla tubazione alcun segno della loro presenza.
Pur tenendo presente le sue caratteristiche tecniche, non ci aspettavamo la potenza di illuminazione sfoggiata sul campo dal Buster 2000. Si è rivelato, infatti, in grado di illuminare a giorno con una luce diffusa i sentieri completamente immersi nel buio, regalandoci una sensazione di sicurezza ben lontana da quelle derivanti dalle nostre aspettative.
L’autonomia rilevata sul campo si è mantenuta su valori molto vicini a quelli dichiarati dal produttore. Ovviamente il nostro consiglio è quello di limitare l’utilizzo della massima potenza agli attraversamenti completamente al buio, sfruttando invece le altre modalità non appena le condizioni di luce presenti sul percorso lo consentano, ad esempio nei trasferimenti su asfalto, considerata anche la pericolosità del fascio di luce emesso dal Buster 2000 alla massima potenza nel caso si incrocino automobilisti.