Michelin ci ha ormai da tempo abituati nell’offrire a tutti gli appassionati delle ruote grasse le proprie coperture, dapprima sviluppate sui terreni di gara dei principali appuntamenti internazionali in collaborazione con atleti del calibro di Jerome Clementz, Nicolas Vouilloz, Remy Absalon, per citare i protagonisti dell’enduro, ma anche Maxime Marotte, Julie Bresset, Jordan Sarrou, Stephane Tempier, Victor Koretzky, per restare in un ambito cross-country. Ed è proprio in questo ambito che abbiamo concentrato la nostra attenzione quando abbiamo chiesto di testare le Wild Race’R nella loro versione standard.
La copertura Wild Race’R è offerta, oltre che nella versione standard da noi testata, anche nelle versioni Advanced, Reinforced e Advanced Reinforced, termini che contraddistinguono la presenza di una tecnologia avanzata nelle mescole utilizzate e nei rinforzi supplementari.
Si tratta di una gomma destinata ad un utilizzo in ambito cross-country, lo si evince già dal battistrada caratterizzato da tasselli prevalentemente a basso profilo e distribuiti in maniera uniforme. Abbiamo detto prevalentemente, in quanto le due file laterali sono invece caratterizzate da tasselli un po’ più alti, progettati per poter quindi far presa nelle curve. I tasselli, inoltre, hanno una forma romboidale e si trovano orientati a 45° rispetto al senso di rotolamento, proprio al fine di garantire un maggior grip.
Il cerchietto è in fibra di aramide, quindi di tipo flessibile mentre la carcassa è da 60 TPI, un buon compromesso sulla carta tra robustezza e morbidezza.
Le Wild Race’R sono ovviamente tubeless ready, quindi pronte per poter essere utilizzate prive di camera d’aria e con liquido sigillante.
Il peso da noi rilevato è stato di 670 grammi. La Wild Race’R è in vendita al prezzo di € 41,00.
Info: bicicletta.michelin.it
A differenza delle altre coperture del marchio francese che abbiamo avuto fin’ora in prova, questa volta abbiamo preferito testare una versione base del modello che ha attirato la nostra attenzione, quindi senza alcuna tecnologia aggiuntiva che possa far credere di poterla testare senza troppi riguardi. Ciò non vuol dire che non abbiamo spremuto a dovere queste coperture sui sentieri, anzi proprio per questo motivo ci siamo divertiti a farlo per sei lunghi mesi.
Le Wild Race’R hanno dimostrato da subito un’estrema facilità di installazione, parliamo in particolar modo nel caso di montaggio senza camera d’aria, visto che è bastata una buona pompa da officina a far aderire perfettamente i talloni di queste gomme ai cerchi di diversi modelli di ruote, tra cui proprio un set testato di recente. Anche il mantenimento della pressione interna si è rivelato ottimale, non abbiamo registrato nessuna particolare perdita di aria e nessun principio di stallonamento, considerato che abbiamo utilizzato pressioni abbastanza contenute. Non siamo mai saliti infatti oltre gli 1,9 bar per il posteriore e gli 1,7 bar per l’anteriore, divertendoci a sperimentare pressioni più basse fino anche a 0,2 bar in meno su ambedue le gomme.
La resistenza alle forature è stata esemplare. In sei mesi di utilizzo si è verificata una sola foratura, dovuta però alla penetrazione di un chiodo quando una volta ci si è trovati a passare su un sentiero proprio accanto ad una costruzione in piena fase di lavori di ristrutturazione esterna. Siamo stati fortunati in tutto questo periodo di test? Non lo sappiamo, una cosa è certa però, sei mesi sono tanti ed i risultati ottenuti sono stati sicuramente positivi.
Sui fondi asciutti e scorrevoli queste gomme hanno dimostrato quello che ci aspettavamo fin dall’inizio: un’ottima presa e scorrevolezza nelle salite ripide, un grip eccellente in curva, grazie ai tasselli laterali di forma più pronunciata, ed una buona tenuta anche nelle discese. Ok, nel loro ambito di utilizzo specifico ci hanno soddisfatto appieno, ma noi siamo curiosi e abbiamo voluto mettere alla prova le Wild Race’R, nel vero senso della parola, anche su quei fondi che sulla carta non dovrebbero vedere di buon occhio.
Parliamo quindi dei sentieri dal fondo meno compatto, magari roccioso o caratterizzati dalla presenza di radici. In tale ambito, pur consapevoli dei loro limiti, le Wild Race’R ci hanno stupito per la loro aderenza. E’ chiaro che in questo contesto la conformazione del battistrada non consente ampi margini di fiducia nelle curve più veloci, così come in fase di frenata occorrerà anticipare un po’ i tempi, ma con una guida attenta anche in questi ambiti le Wild Race’R hanno sorpreso in positivo per la capacità di aggrappare il fondo, che unita alla loro elevata scorrevolezza e a una durata nella norma, fanno di queste gomme le nostre preferite per un utilizzo dal cross-country al trail riding.