Oltre un secolo di esperienza nello sviluppo e produzione di pneumatici per biciclette inquadrano il marchio tedesco Continental tra gli esponenti di punta del settore. Forse non tutti sanno che i suoi prodotti top di gamma vengono fabbricati direttamente in Germania. Tra di essi spiccano i Race King, che abbiamo avuto il piacere di avere in prova per un test di lunga durata.
Tra i modelli di punta per il cross-country, i Race King si collocano in una posizione di rilievo. Rappresentano le classiche coperture destinate ad un utilizzo XC/marathon e soprattutto in ambito racing, visti i pesi ridotti dell’intera linea.
Il battistrada si compone di tasselli a basso profilo e molto ravvicinati, a favore quindi della massima scorrevolezza. Il profilo della copertura risulta particolarmente rotondo, con i tasselli che spuntano in ogni angolazione di appoggio.
I Race King sono disponibili nei tre formati ruota e in diverse versioni. La versione in test è la RaceSport con sezione da 2.0″. E’ caratterizzata da una carcassa costituita da 3 tele per un totale di 180 TPI (fili per pollice), il che, insieme al cerchietto pieghevole, la rende strutturalmente morbida.
La mescola utilizzata è la Black Chili, progettata per garantire una minore resistenza al rotolamento, un maggior grip ed una maggiore durata. Si tratta di un composto di casa Continental che si basa sulle più recenti scoperte sul polimero ed altre materie prime, costituito da gomme sintetiche e gomma naturale che utilizzate insieme a speciali particelle di carbonio nanometrico, vengono ottimizzate sia nella forma che nelle proprietà superficiali per poter essere impiegate nella fabbricazione di coperture.
I Race King sono tubeless ready ed il peso da noi rilevato è stato di 420 grammi. In vendita al prezzo di € 65,90.
Info: www.conti-online.com/www/bicycle_de_en
Distributore per l’Italia: www.a4selection.com
Il Race King è caratterizzato da una tassellatura molto aggressiva da un punto di vista XC racing. I tasselli prettamente orientati alla scorrevolezza potrebbero portare a credere che poi il prezzo da pagare sia una scarsa aderenza in curva o in condizioni limite, ma non è esattamente così, come abbiamo avuto modo di vedere nei sei mesi di test ai quali lo abbiamo sottoposto.
L’installazione è quanto di più facile si possa pensare. Siamo riusciti a montare queste gomme senza l’aiuto di leve e quant’altro possa rivelarsi necessario per altri modelli. La trasformazione in tubeless è avvenuta senza alcuna difficoltà. Nonostante la struttura particolarmente leggera, i Race King non hanno dimostrato alcuna porosità, trattenendo bene il liquido sigillante al loro interno. Anche la resistenza alle forature è stata apprezzabile e per coperture di questo peso rappresenta un fattore di estrema importanza. L’unico limite, in tal senso, sta nell’assenza, in questa versione in test, di una protezione supplementare sui fianchi, cosa che invece la si trova nelle versioni ProTection.
Chiaramente queste coperture esprimono il loro massimo rendimento sui fondi compatti, ma continuano ad aderire ottimamente anche sui fondi caratterizzati dal brecciolino. In presenza di fondi molto meno consistenti possono invece patire la difficoltà ad autopulirsi, visto il disegno ravvicinato dei tasselli. Ad ogni modo, il profilo molto rotondo ed allo stesso tempo colmo di tasselli garantisce una risposta prevedibile nella guida del mezzo. Sia in curva che in frenata, infatti, i Race King non hanno mai mostrato particolari incertezze.
Il consumo del battistrada è rientrato nella norma. Si tratta, in definitiva, di coperture nate per il cross-country agonistico. I Race King hanno dimostrato di avere una costruzione adatta all’agonista per correre in piena sicurezza ma anche al biker che, con un’indole racing, voglia semplicemente divertirsi sui sentieri. Un’ottimo compromesso, secondo noi, tra l’XC racing ed il trail riding.