USWE è un’azienda svedese che dal 2007 realizza sistemi di idratazione il cui sviluppo avviene anche grazie alla collaborazione di atleti del calibro di Steve Peat, Greg Minnaar, Josh Bryceland e Anneke Beerten. La scorsa estate USWE ha presentato un’interessante linea di zaini idrici con l’obiettivo di sconfiggere le cosiddette “scimmie ballerine”, ovvero quel caratteristico e indesiderato movimento che genera lo zaino quando rimbalza sulla schiena nel momento in cui si pedala o si affrontano tratti particolarmente tecnici. Il distributore per l’Italia, Rie Cycle, ci ha inviato per un test uno di questi zaini, l’A4 Challenger.
Lo zaino idrico A4 Challenger ha una capacità di carico totale di 9 litri e, come anticipato, si basa sul sistema No Dancing Monkey, esclusivo di USWE, che ha l’obiettivo di stabilizzare lo zaino e distribuire correttamente il suo peso grazie a un sistema di fissaggio e posizionamento caratterizzato da un’imbragatura a 4 punti ammortizzata e un allacciamento attraverso un’unica fibbia centrale. Il sistema, ovviamente, è dotato di un’ampia regolazione degli spallacci e delle cinghie inferiori, impostabile su due taglie.
L’ammortizzazione avviene grazie al posizionamento strategico di materiale elastico su alcuni punti dell’imbragatura. Lo scopo è quello di smorzare i movimenti dello zaino, aumentando la stabilità del carico e agevolando, nel contempo, la respirazione del biker.
L’A4 Challenger fa parte della linea di zaini Challenger di USWE, contraddistinta da una maggior leggerezza e, per questo, orientata ad un utilizzo dal trail riding all’all mountain.
E’ caratterizzato da un ampio vano dove è previsto anche l’alloggiamento della sacca idrica, della capacità di 3 litri e realizzata per USWE da Hydrapak con sistema Shape-Shift. E’ dotato, inoltre, di uno scomparto per contenere attrezzi ed un piccolo vano impermeabile per l’alloggiamento di uno smarthpone o un lettore multimediale.
L’A4 Challenger è dotato, come tutti gli zaini USWE, di un foro di uscita compatibile con il sistema Handsfree, un sistema di idratazione “mani libere” che permette di avere la valvola per bere a portata di bocca all’interno del casco integrale, consentendo l’idratazione mentre si continua a tenere le mani sul manubrio. Il kit Helmet Handsfree è disponibile come optional su tutti i modelli di zaini.
L’A4 Challenger è disponibile nei colori nero, grigio o rosso, al prezzo di € 110,00.
Info: www.uswe-sports.com
Distributore per l’Italia: www.riecycle.it
Ad un primo contatto ciò che colpisce maggiormente dello zaino A4 Challenger è la sua particolare imbragatura, che ricorda molto le cinture di sicurezza a 4 punti delle auto da corsa.
Una volta infilate le braccia tra gli spallacci, resta solo da chiudere la fibbia centrale, a differenza quindi dei classici zaini dove occorre chiudere la fibbia superiore e quella inferiore. Una volta chiuso si avverte la presenza addosso di un’imbragatura molto diversa dal solito, per cui le prime volte occorrerà farci l’abitudine.
Abbiamo apprezzato il sistema di regolazione della taglia, che tramite velcri posizionati su cinghie inferiori e spallacci, consente di scegliere tra la taglia M-L e XL, a seconda dell’ampiezza del proprio busto. Non abbiamo, inoltre, mai notato alcun segno di cedimento di questi velcri.
Gli scomparti dell’A4 Challenger sono più che sufficienti a contenere materiale per un’uscita di breve o media durata. Il vano realizzato per gli attrezzi contiene tranquillamente multitool, mini pompa, camera d’aria, leve cacciagomme e qualche altro piccolo attrezzo.
Abbiamo trovato comoda anche la presenza del piccolo vano impermeabile, visto che non capita quasi mai di uscire senza smartphone, lettore multimediale oppure una fotocamera compatta. Qualsiasi cosa si riponga in questo vano si può stare tranquilli di tenerla al riparo da eventuali urti.
La sacca idrica in dotazione all’A4 Challenger è una Hydrapak e il nome non ha bisogno di presentazioni. E’ la prima volta che ci capita, comunque di provarne una e siamo rimasti molto soddisfatti della sua qualità costruttiva. E’ caratterizzata da un’ampia apertura, il che consente agevolmente di pulirne il suo interno. Operazione, tra l’altro, facilitata anche dal sistema Shape-Shift: al suo interno, infatti, vi è la presenza di un deflettore che quando è chiuso aiuta ad appiattire la sacca ma aprendolo, una volta svuotata e aperta la sacca, è possibile rivoltare la stessa per consentirne una più facile pulizia nonché una rapida asciugatura.
Il boccaglio della sacca idrica è di facile utilizzo e dotato di una chiusura a rotazione, che tuttavia non ci è mai capitato di utilizzare visto che anche lasciandolo aperto non abbiamo mai notato la fuoriuscita accidentale di liquidi. Utile, infine, la presenza di una clip fermatubo su una delle cinghie.
Nel vano più ampio dello zaino è stata prevista un’apposita tasca separata per la sacca, dove la stessa viene agganciata e contenuta in un involucro con zip. Ovviamente in questo ampio vano è possibile stivare altri oggetti, ad esempio una piccola giacca e delle barrette energetiche, sfruttando anche la presenza di un’ulteriore tasca a rete. E’ presente, infine, anche una piccola tasca a rete esterna, utile per riporvi oggetti di piccole dimensioni.
Manca un sistema di aggancio per il casco, probabilmente perché l’A4 Challenger è stato progettato in maniera specifica con l’obiettivo di avere uno zaino estremamente leggero, leggerezza che abbiamo poi avvertito sul campo e che non ci ha fatto patire il caldo, grazie anche al tessuto leggero con cui sono stati realizzati lo schienale e gli spallacci.
Anche nelle discese dal fondo più dissestato, l’A4 Challenger si è dimostrato uno zaino molto stabile, rivelando la validità del sistema di imbragatura utilizzato. Grazie alla sua leggerezza e stabilità, quindi, ha dato prova di essere un valido zaino per quelle uscite in cui si hanno le ore contate ma in cui non si ha voglia, comunque, di rinunciare al comfort.