La scorsa primavera BikeYoke ha deciso di espandere la propria gamma di componenti, presentando la sua prima linea di manubri, sia in carbonio che in alluminio. Pezzi decisamente interessanti che hanno attirato subito la nostra attenzione, non tanto su quello in carbonio ma su quello in alluminio, decisamente dal prezzo più abbordabile.

DESCRIZIONE
Il Barmate Aluminium è realizzato in alluminio 7050 e progettato per adattarsi anche agli attacchi manubrio Direct Mount più larghi sul mercato.

La versione in colorazione nera viene spazzolata a mano prima che vengano applicate le grafiche incise al laser. Successivamente il manubrio riceve un’anodizzazione nera che conferisce un caratteristico design nero su nero.

I Barmate in alluminio argentato ricevono invece una finitura a spazzolatura a mano a 360° prima di ricevere la finitura anodizzata a immersione doppia sia in nero che in argento. Vengono, infine, applicate decalcomanie e grafiche incise al laser.

La lunghezza del manubrio è pari a 800 mm, ma può essere accorciato fino a 750 mm vista la presenza, alle estremità, degli indicatori di taglio.

Il peso da noi rilevato del manubrio, con stack da 50 mm, è stato di 310 grammi. Il Barmate Aluminium è disponibile in due colorazioni, con stack da 50 o 65 mm e con prezzi a partire da € 91,24.
Info: bikeyoke.com
IL TEST
di Fabio Paracchini
Il manubrio è arrivato in una scatola di cartone riciclato con tre aperture sul lato lungo che fanno vedere la finitura, nel nostro caso completamente nera. Non è presente alcun foglio con le istruzioni di montaggio (al momento della spedizione del campione in prova non erano ancora disponibili i manuali stampati in carta riciclata, ora disponibili) ma un pratico e ben visibile QR Code sul lato posteriore dell’imballo che rimanda alla pagina principale di BikeYoke (solo lingua inglese o tedesca), da qui bisogna scegliere il banner dei manubri per scoprire i modelli a catalogo e le informazioni tecniche.

Il montaggio è stato facile ma deve essere fatto in una stanza ben illuminata o all’aperto in quanto le grafiche sono “black on black” e minimali per gli allineamenti o per il taglio delle estremità e risultano davvero poco visibili. Stesso discorso per il logo dell’azienda, quando invece dovrebbe essere valorizzato al massimo e non quasi nascosto dalla finitura di fondo.

Una volta inseriti i collarini dei freni, dei manettini e le manopole, non bisogna fare altro che serrare le viti seguendo la coppia massima indicata sulla confezione. Come sempre è importante trovare la posizione giusta sfruttando la rotazione in avanti o indietro e non è una cosa che avviene appena finito il montaggio, ma grazie alla scelta di quote che rientrano nella media, si arriva in breve al momento in cui non si fanno più aggiustamenti. E’ importante “ascoltarsi” per effettuare piccole variazioni che possono influire tanto sul riding che sul benessere fisico perchè è tutto il corpo che vi è attaccato e le tensioni per una posizione non completamente comoda passano dalle mani fino ad arrivare alla schiena; di conseguenza la posizione corretta ci farà guidare meglio in quanto avremo meno tensioni muscolari.

Il produttore ha scelto misure abbastanza canoniche, quindi in fase di riding le sensazioni sono state buone sia in salita che in discesa: lasciando invariato il numero degli spacer e sfruttando l’altezza ridotta, ho gradito la posizione più aggressiva e il maggior carico sulla ruota anteriore rispetto al manubrio precedente. Ho apprezzato le misure in senso complessivo del manubrio, dagli angoli di upsweep e backsweep, al rise molto contenuto e alla larghezza di 800 mm che non ho tagliato. Il diametro da 35 mm e la lega di alluminio 7050 conferiscono una grande precisione sebbene al prezzo di una grande rigidità.

Durante il test non ho osservato particolari problemi di usura prematura della superficie in quanto il trattamento è davvero ben fatto. In conclusione, il prodotto non presenta particolari innovazioni sul materiale o sulle quote, ma sulla rilettura delle quote standard a cui siamo abituati. Imballaggio e finitura sono ben fatti, tuttavia le grafiche scure possono rendere la bicicletta elegante ma con un componente quasi anonimo che meriterebbe maggiore visibilità.