Lo scorso autunno Bontrager ha arricchito la sua linea di pneumatici MTB con due nuovi modelli costruiti per i terreni più tecnici. I nuovi modelli Brevard e Galbraith sono stati progettati da zero e propongono un nuovo disegno del battistrada, una nuova costruzione e nuove mescole. Non ci siamo, quindi, fatti sfuggire l’occasione di averli per un test e partiamo dunque dal modello Galbraith.

DESCRIZIONE
Galbraith entra nella gamma Bontrager per sostituire il modello da enduro SE6. Prende il suo nome dalla montagna Galbraith di Bellingham, Washington, ed è stato progettato per i terreni che vanno da quelli più rocciosi e sconnessi a quelli più morbidi, come le pareti rocciose e il terriccio fangoso.

Il battistrada del Galbraith presenta tasselli squadrati e spaziati, oltre che dotati di intagli, in modo da garantire il massimo grip nelle situazioni più critiche ma anche l’auto pulizia dal fango.

Nel Galbraith troviamo una tripla mescola: una gomma centrale medio-rigida con spalle morbide e una base di sostegno per fare presa sulle curve più sconnesse.

Il Galbraith presenta una carcassa da 60TPI con protezione antiforatura Apex della spalla e da tallone a tallone. La sigla TLR sta ad indicare Tubeless Ready, per semplificare il montaggio senza camera d’aria e proteggere dalle forature.

Il peso medio da noi rilevato tra le due gomme in prova è stato di 1430 grammi. La Galbraith è disponibile nella sola misura qui in test, in vendita al prezzo di € 74,99.
Info: trekbikes.com
IL TEST
di Amedeo Liguori
Ad un primo contatto il Galbraith appare subito come uno pneumatico votato alle prestazioni in ambito all mountain/enduro. Il più delle volte questo tipo di gomma presenta qualche difficoltà in fase di montaggio ma devo dire che ho dovuto ricredermi, visto che tutto è andato per il meglio, le gomme hanno mantenuto molto bene la pressione interna e non hanno mostrato segni di trasudazione del liquido sigillante.

Sui fondi asciutti e compatti le gomme hanno dimostrato una scorrevolezza nella media in relazione alla loro destinazione d’uso, probabilmente grazie alla presenza di una mescola un po’ più dura al centro. Ma è sui fondi più sconnessi che la gomma offre il meglio di sé, sfoderando livelli di aderenza esemplari.

In curva il comportamento della Galbraith si è dimostrato molto prevedibile, grazie alla distribuzione dei tasselli, che vanno a creare un canale centrale abbastanza ben definito da donare direzionalità. La gomma, però, offre anche una sensazione rassicurante nelle curve in appoggio, quando si va a cercare il giusto sostegno.

Sui fondi rocciosi il Galbraith offre un’ottima trazione in frenata. La gomma riesce a rimanere stabile grazie ancora una volta alla mescola medio-rigida ma anche agli intagli presenti sui tasselli. Sul terreno più morbido e sul fango la distribuzione dei tasselli favorisce l’auto pulizia, contribuendo a mantenere alto il livello di grip.

Nel corso del test la protezione dai tagli e dalle forature si è rivelata ottimale, non avendone mai riscontrati, mentre il livello di usura si è mantenuto nella media. Il Galbraith si dimostra, dunque, un’ottima scelta per chi è alla ricerca di un’aderenza elevata nelle situazioni più impegnative, mantenendo anche un’ottima risposta nei tratti più guidati.