Il difetto che ha ogni eBike, oltre alla batteria che tutti vorrebbero a capacità illimitata, è il peso. Peso che arriva tranquillamente ai 21/22 kg per una hardtail fino a sfiorare i 25 kg parlando di full suspended, rendendo questi mezzi difficili da guidare non solo se la batteria si esaurisce ma anche nei tratti più tecnici e guidati. Per questo motivo diversi produttori hanno cominciato a proporre eBike che forse siamo stati i primi a battezzare “Light” ovvero “Leggere”, in quanto caratterizzate da un motore dalla coppia massima ridotta e quindi più leggero, oltre che da una batteria anch’essa più leggera in quanto di ridotta capacità. Il risultato è un’eBike dal peso complessivo ridotto, quindi con caratteristiche di maneggevolezza ma anche con una maggiore possibilità di essere pedalata se la batteria si scarica. La Fuel EXe di Trek rientra in questa tipologia di mtb a pedalata assistita e noi abbiamo avuto modo di spremerla a fondo.
DESCRIZIONE
Presentata nell’estate 2022 inizialmente solo con telaio in carbonio, la Fuel EXe è stata poi proposta da Trek anche con telaio in alluminio, con caratteristiche non difformi, a parte il peso e, ovviamente, il prezzo. A noi ci ha inviato un modello in carbonio, che andremo ad analizzarlo nei dettagli dopo il seguente video unboxing.
Con la Fuel EXe l’obiettivo di Trek è quello di promuovere una e-MTB per chi è alla ricerca di una guida assistita il più naturale possibile, grazie alla leggerezza e alla silenziosità offerta. Per fare ciò si è affidata alla collaborazione con il produttore di robotica tedesco TQ, il quale ha realizzato per la Fuel EXe il motore HPR50.
Un motore con trasmissione ad anello a perno armonico (Harmonic Ping Ring – HPR) particolarmente compatto e dalle dimensioni ridotte, che non fa uso di cinghie e ingranaggi rumorosi e soggetti ad usura, con vantaggi anche in termini di peso visto che l’intero sistema comprensivo di batteria da 360 Wh fa fermare l’ago della bilancia a 3.900 grammi mentre il solo motore ha un peso di 1.800 grammi. Se paragonato ai tradizionali motori delle eBike, l’HPR50 risulta scorrevole ma anche più silenzioso e meno vistoso. Il valore 50 sta ad indicare la coppia massima, pari appunto a 50 Nm.
La batteria da 360 Wh è posizionata all’interno del tubo obliquo e può essere facilmente rimossa.
A chi non dovesse bastare, Trek propone un Range Extender da 160 Wh, acquistabile a parte e progettato per essere inserito all’interno del portaborraccia, in modo da raggiungere una capacità complessiva di 520 Wh.
Il display OLED da 2” è montato a filo nel tubo orizzontale e consente di visualizzare la modalità di assistenza impostata ed altre informazioni come la velocità, capacità residua della batteria, distanza coperta, ecc.. Un unico pulsante accende e spegne il sistema e consente di passare da una schermata all’altra.
Al display è abbinato un piccolo comando remoto sul manubrio costituito da due pulsanti, che consentono di selezionare i tre livelli di assistenza. Prevista anche la funzione Walk per avere assistenza dal motore nei tratti di portage.
Trek ha inoltre sviluppato la nuova app Trek Central che si connette alla Fuel EXe e consente di personalizzare le modalità di assistenza e tracciare le attività ma fornisce anche consigli sulla pressione di pneumatici e sospensioni.
Parlando di sospensioni, diciamo che la Fuel EXe, con un’escursione posteriore da 140 mm in combinazione con una forcella da 150 mm di corsa va a collocarsi nel segmento all mountain. Anche per la Fuel EXe, come per le altre full di casa Trek, lo schema di sospensione è l’ABP (Active Breaking Pivot). Si tratta di un quadrilatero il cui fulcro principale è coassiale al mozzo posteriore, con l’intento di evitare che il lavoro della sospensione venga influenzato dall’azione frenante e garantire, così, un miglior controllo del mezzo.
Sul carro troviamo il Mino Link, l’accoppiatore di regolazione posizionato nel punto di collegamento del bilanciere con i foderi superiori. Girando questo dado è possibile modificare l’angolo di sterzo di mezzo grado (64,8° – posizione Low, 65,3° – posizione High), variando in tal modo anche le quote geometriche del mezzo.
In aggiunta è possibile installare uno specifico set di calotte per la serie sterzo (vendute separatamente) che consente di variare l’angolo di sterzo di +/- 1°, senza influenzare l’altezza del movimento centrale.
Il telaio è realizzato in carbonio OCLV Mountain, la specifica fibra di carbonio che Trek realizza appositamente per le sue mountain bike sfruttando materiali e procedure di stratificazione, successivamente sottoposti a una lunga serie di test di affaticamento, carico, resistenza ed energia, con i quali viene simulato l’impatto con una roccia nelle aree sensibili della struttura.
La gamma Fuel EXe è proposta in ben undici versioni, di cui otto con telaio in carbonio e tre in alluminio. La Fuel EXe 9.7 da noi testata si colloca sul penultimo gradino partendo dal top di gamma, con un allestimento ancora di tutto rispetto che andiamo a vedere nel dettaglio.
Un allestimento che prevede la forcella Fox 36 Rhythm da 150 mm di corsa, con la possibilità di regolare sia la compressione che l’estensione.
L’ammortizzatore è il Fox Float X Performance, anche qui con la possibilità di regolare compressione ed estensione.
Ruote e gomme sono a marchio Bontrager (di proprietà di Trek). Le prime sono le Line Comp 30 TLR, con un cerchio da 29 mm di larghezza interna, 28 raggi a spessore costante con attacco J-bend e mozzi Boost.
Entrambe da 29″ e 2.5″ di sezione, le gomme sono le aggressive XR5 Team Issue TLR, tubeless ready come le ruote, che tra l’altro sono già convertite in tubeless e dotate di liquido sigillante, senz’altro un valore aggiunto.
Trasmissione a marchio Shimano mista Deore XT/SLX a 12 velocità, con un cambio Deore XT, comando, cassetta e catena SLX. La guarnitura invece è una E*thirteen E*spec Plus, con corona da 32 denti.
I freni invece sono a marchio SRAM. Troviamo i Code R a doppio pistone e con dischi da 203 mm ad entrambe le ruote.
Come sempre per Trek, il posto guida è a marchio Bontrager. Troviamo, infatti, il manubrio Line da 780 mm di larghezza e 35 mm di diametro, l’attacco manubrio Elite da 45 mm di lunghezza e le manopole XR Trail Elite a singolo collare di bloccaggio.
Il reggisella telescopico invece è il TranzX JD-YSP39 da 170 mm di escursione (nel telaio in taglia L), con la sella Bontrager Arvada.
Geometrie
Taglie disponibili: | S-M-L-XL |
Piantone: | 380-410-435-470 mm |
Angolo sterzo: | 65,3° (High), 64,8° (Low) |
Angolo piantone: | 77,3° (High), 76,8° (Low) |
Orizzontale virtuale: | 572-599-629-656 mm (High), 573-600-630-658 mm (Low) |
Altezza movimento centrale: | 341 mm (High), 334 mm (Low) |
Standover: | 732-733-739-759 mm (High), 727-727-733-753 mm (Low) |
Tubo sterzo: | 100-110-110-120 mm |
Carro posteriore: | 438 mm (High), 440 mm (Low) |
Reach: | 434-459-489-514 mm (High), 428-453-483-508 mm (Low) |
Stack: | 616-625-625-634 mm (High), 620-629-629-638 mm (Low) |
Interasse: | 1187-1216-1246-1276 mm (High), 1188-1217-1247-1276 mm (Low) |
Specifiche
Telaio: | Carbonio OCLV Mountain |
Escursione ant.: | 150 mm |
Escursione post.: | 140 mm |
Forcella: | Fox 36 Rhythm |
Ammortizzatore: | Fox Float X Performance |
Comando cambio: | Shimano SLX |
Cambio: | Shimano Deore XT, 12v |
Guarnitura: | E*thirteen E*spec Plus, 32T |
Cassetta pignoni: | Shimano SLX, 10-51T |
Catena: | Shimano SLX |
Freni: | SRAM Code R, 203/203 mm |
Ruote: | Bontrager Line Comp 30 TLR – 29c – 32 raggi 2.0 J-bend |
Pneumatici: | Bontrager XR5 Team Issue TLR, 29×2.5″ |
Manubrio: | Bontrager Line, 780 mm larghezza, 35 mm diametro |
Manopole: | Bontrager XR Trail Elite |
Attacco manubrio: | Bontrager Elite, 45 mm lunghezza |
Serie sterzo: | semi integrata |
Reggisella: | TranzX JD-YSP39, 170 mm |
Sella: | Bontrager Arvada |
Motore: | TQ HPR50, 50 Nm |
Batteria: | TQ, 360 Wh + Range Extender 160 Wh |
Display: | TQ |
Peso: | 20,5 kg (taglia L, con Range Extender e senza pedali) |
PREZZO: | € 8.199,00 |
Info: trekbikes.com
IL TEST
di Amedeo Liguori
In sella
La posizione in sella è un po’ avanzata, ma mi ci sono trovato bene quasi subito. Qualcuno forse troverà il manubrio un po’ troppo largo, soprattutto se frequenta spesso percorsi lenti e tortuosi. Si apprezza invece la presenza di un generoso batticatena, un piccolo parafango posteriore e soprattutto pneumatici già convertiti in tubeless comprensivi di liquido sigillante, visto che non sono in tanti che al primo acquisto si danno da fare ad operarla.
Per la regolazione del sag delle sospensioni Trek mette a disposizione sul proprio sito web (ed aggiungo che dovrebbero farlo tutti) un apposito calcolatore che guida il biker nella configurazione iniziale. Sottolineo iniziale, perché consiglio sempre poi, una volta sul campo, di sperimentare nuove impostazioni in funzione dei percorsi, a costo di portarsi dietro la pompa delle sospensioni almeno per le prime volte.
In pianura
La Fuel EXe ha una risposta ottimale alla spinta sui pedali anche utilizzando l’assistenza più ridotta, grazie non solo al motore ma anche ad un peso complessivo contenuto, considerato che si tratti di una full, e alla presenza di pneumatici di sezione non troppo ampia, come ormai ci siamo abituati con le eBike. La batteria da 360 Wh potrebbe sembrare sulla carta limitata, ma in realtà basta già da sola a portare a termine un giro di lunga durata e con dislivello importante, avendo un minimo di allenamento e facendo spesso uso della modalità di assistenza ridotta oppure eliminandola completamente nei tratti in pianura ma senza, per questo, sudare le classiche sette camicie. In aggiunta torna utile la possibilità di personalizzare l’assistenza tramite l’app.
In uno schema di sospensione a fulcro principale singolo le oscillazioni del carro sono tipiche, ma in questo caso sono ridotte dalla presenza del motore, che regolarizza il tiro catena. Proprio per questo non si rende necessario chiudere le idrauliche delle sospensioni, godendosi quindi un comfort elevato.
In curva
La Fuel EXe non è concepita per le discese a rotta di collo, e per fortuna voglio aggiungere! Escursioni e geometrie sono, infatti, un buon compromesso tra una gestione alle alte velocità e un incedere più lento nei tratti guidati. Per questo motivo l’ho trovata semplicemente perfetta. Nonostante il peso di una eBike, comunque ridotto rispetto alla media, la Fuel EXe sa districarsi molto bene nei tratti più lenti così come nei tornanti stretti, poi quando la velocità aumenta vengono tirate in ballo le generose escursioni delle sospensioni, geometrie equilibrate, pneumatici dall’ottimo grip e un bilanciamento globale del mezzo. Il Mino-Link offre comunque la possibilità aggiuntiva di settare il mezzo a seconda che si percorrino solitamente giri più veloci o più guidati.
In salita
Anche adottando la modalità di assistenza più blanda si riescono a superare tranquillamente le erte più difficili, anche se il fondo è abbastanza sconnesso e richiede continui rilanci del ritmo, questo grazie anche alla sospensione che assorbe bene gli urti piuttosto che rimbalzarvi sopra. A proposito, la sospensione si è fatta apprezzare, in questi casi, anche per l’ottimo supporto fornito a metà corsa, che ha evitato più di una volta ai pedali di picchiare sugli ostacoli importanti del fondo.
Per chi non ha un minimo di allenamento e vuole percorrere lunghi giri macinando dislivelli importanti consiglierei comunque di dotarsi del Range Extender, utile a chi richiede spesso una maggiore assistenza da parte del motore. Quest’ultima, tra l’altro, si è dimostrata all’altezza dei tratti più ripidi, consentendo di arrampicare praticamente ovunque.
In discesa
Dicevo delle escursioni e delle geometrie, che sono un valido compromesso tra le alte velocità e i tratti più lenti e guidati. Infatti la Fuel EXe non nasce per affrontare a manetta tutte le discese ma scende comunque veloce e sa regalare una sicurezza a dir poco straordinaria. Certo che con un paio di pneumatici di sezione un po’ più ampia ci si divertirebbe ancora di più, ma secondo me andrebbero a stravolgere l’indole esploratrice di questo mezzo.
Le sospensioni lavorano molto bene e sanno gestire ottimamente la parte finale della corsa, ma anche la rigidezza dell’insieme, il peso complessivo e le geometrie non troppo rilassate le donano una certa agilità e assecondano il biker nelle situazioni più trialistiche, al punto che quasi ci si dimentica di guidare una eBike.
Conclusioni
La Fuel EXe offre prestazioni di livello elevato un po’ in tutte le situazioni che possono capitare in un utilizzo trail ride, anche aggressivo. Mi è piaciuta molto la scelta geometrica, trovandola praticamente perfetta per il suo ambito, ma si fa apprezzare anche il bilanciamento globale del mezzo, la motorizzazione adottata ed il peso complessivo, caratteristiche che in diverse occasioni mi hanno fatto quasi dimenticare di stare testando una eBike. Una volta metabolizzata la spesa affrontata, farà senz’altro la gioia di chi la possiede.