Con l’avvento dei GPS da bicicletta, il classico ciclocomputer comincia ad avere le ore contate, pur continuando a mantenere una buona fetta di preferenze grazie al suo prezzo contenuto. Al suo posto si fanno strada, infatti, ciclocomputer che hanno quasi tutte le caratteristiche di uno smartphone ma con dimensioni più contenute ed un prezzo ovviamente adeguato alle funzionalità offerte, che sono davvero molteplici. Se all’inizio Garmin la faceva da padrone, negli ultimi anni sono spuntati sul mercato altri marchi con proposte molto interessanti e quello che ha attirato la nostra attenzione è stato Hammerhead, fondato nel 2013 da Piet Morgan e Laurence Wattrus dopo che il primo, a seguito di un viaggio di 3.000 miglia attraverso gli Stati Uniti, si era reso conto di una certa inadeguatezza dei ciclocomputer presenti sul mercato. Dopo aver lanciato il suo primo dispositivo, il Karoo, nel 2018, Hammerhead ha proseguito la sua opera di sviluppo, mentre nel frattempo veniva acquisita lo scorso anno da SRAM (il che la dice lunga) per poi sfociare nella realizzazione del Karoo 2, che ci ha inviato per un test di lunga durata.
DESCRIZIONE
Partiamo subito da uno dei punti di forza di questo dispositivo, il display, che presenta una diagonale di 3,2″, con una risoluzione di 480×800 pixel, densità dei pixel di 292 PPI e 16,7 milioni di colori. Un display touch che adotta un vetro Dragontrail idrorepellente e con un trattamento anti riflesso che favorisce l’utilizzo della tastiera anche in condizioni di elevata luminosità.
Il Karoo 2 utilizza il sistema operativo Android e sfrutta un processore Qualcomm quad core, con 2 GB di memoria RAM ed un generoso spazio di archiviazione pari a 32 GB. La batteria è di 2500 mAh e garantisce una ricarica del 30% in 30 minuti e del 50% in 1 ora. La ricarica avviene attraverso la porta sul lato inferiore, protetta da un tappo in gomma ben agganciato alla scocca, quindi senza rischio di perderlo.
La scocca è realizzata in policarbonato ed offre quattro pulsanti. Per accensione/ritorno alla home/spegnimento si utilizza quello in basso a sinistra mentre i tre rimanenti consentono la navigazione, sebbene, come detto, lo schermo sia di tipo touch screen. Una soluzione adottata, comunque, per consentire un facile utilizzo se lo schermo o i guanti sono bagnati.
Il Karoo 2 sfrutta per la trasmissione dati le connessioni WiFi, ANT+, Bluetooth, GPS e 2G/3G/4G. Spicca, infatti, sul retro la presenza di una slot per accogliere un’eventuale Sim card, sebbene il dispositivo non sia in grado di effettuare telefonate o messaggistica come uno smartphone.
La Sim card verrebbe, infatti, sfruttata per evitare la connessione con lo smartphone per avviare sessioni live tracking, altrimenti si può sfruttare l’hotspot dello smartphone. Hotspot che consente, ovviamente, di ricevere notifiche di chiamate e messaggi mentre si pedala, se lo si desidera.
Ben 5 i sensori presenti nel dispositivo: accelerometro a tre assi, magnetometro a tre assi, giroscopio a tre assi, altimetro e sensore di temperatura.
In dotazione al Karoo 2 troviamo il supporto a manubrio, con la chiave a brugola per il serraggio e l’aggiunta di un adattatore per poter installare il dispositivo su altri tipi di supporto. Nella confezione troviamo anche il cavetto USB-C di ricarica, un cordino di sicurezza e una guida rapida sull’utilizzo.
Le dimensioni del Karoo 2 sono di 100,5 x 60,3 mm. Il peso da noi rilevato del dispositivo è stato di 131 grammi. Il Karoo 2 è in vendita al prezzo di € 399.
Info: hammerhead.io
IL TEST
di Amedeo Liguori
Il Karoo 2 ha le dimensioni di un piccolo smartphone. Il montaggio del supporto in dotazione è molto semplice, grazie al collare apribile che non costringe a rimuovere manopole e comandi dal manubrio.
L’inserimento del dispositivo sul supporto avviene frontalmente, esercitando una certa pressione fino ad avvertire un click che conferma l’avvenuto alloggiamento. Per rimuovere invece il Karoo 2 basta esercitare una leggera rotazione verso destra o sinistra e poi tirare in avanti.
Il supporto si è dimostrato molto stabile nel tempo e si apprezza la presenza dell’adattatore, nel caso si utilizzi anche un altro modello di ciclocomputer.
Alla prima accensione occorre impiegare alcuni minuti per le impostazioni di base, un po’ come avviene con gli smartphone, ma non è difficoltoso e si può sfruttare anche la guida rapida in dotazione. Alla prima connessione con una rete WiFi il dispositivo scarica automaticamente l’ultimo aggiornamento del software, richiedendo l’accesso come utente, per cui è necessario registrarsi preventivamente sul sito Hammerhead. Il Karoo 2 rileva anche l’eventuale presenza di sensori di fasce cardio, misuratori di potenza ed altro, compresi eventuali rulli interattivi. E’ possibile poi scaricare anche la mappa offline di qualunque regione, considerato il generoso spazio di archiviazione a disposizione.
Una volta configurato, mi rendo conto che la navigazione tra i vari menu è molto simile a quella adottata dagli smartphone. Il menu a tendina si fa apprezzare perché consente, in ogni momento, di effettuare alcune operazioni rapide, come l’impostazione della luminosità del display e l’abilitazione/disabilitazione delle notifiche. A proposito delle notifiche, una volta associato il Karoo 2 con lo smartphone, posso dire che hanno funzionato molto bene e in alcuni casi si sono rivelate particolarmente utili. La presenza della slot per Sim card consentirebbe di utilizzare il Karoo 2 senza necessità di avere lo smartphone, togliendo la Sim card da quest’ultimo ed inserendola nel dispositivo, ma quanti lo farebbero, considerato che con il Karoo 2 poi non si potrebbero effettuare chiamate in caso di emergenza? Gli unici che sfrutterebbero, quindi, quella slot sarebbero quei biker che utilizzano già una seconda Sim card per connessione dati.
Il menu è abbastanza esaustivo, visto che contiene sezioni riguardanti la cronologia degli allenamenti, i propri percorsi, i profili, i sensori, gli allenamenti con TrainingPeaks e, ovviamente, la sezione delle impostazioni. Ho trovato molto utile la possibilità di creare profili personalizzati, che si possono legare sia al modello di bici se se ne possiede più di una oppure all’utente se il dispositivo viene condiviso in famiglia.
Il display è decisamente ampio rispetto ad un classico ciclocomputer ed offre un buon contrasto visivo. Per il futuro sarebbe proponibile trovare una cornice più stretta che consentirebbe un display ancora più ampio mantenendo le stesse dimensioni esterne. Ho riscontrato poi una buona sensibilità del display sia a mani nude che con guanti specifici touch sensitive, sebbene sia possibile sempre sfruttare i tasti fisici di navigazione, ad esempio quando si percorrono tratti molto sconnessi.
Sul campo ho rilevato una buona rapidità di connessione al satellite da parte del GPS integrato al Karoo 2. Inoltre le OpenStreetMaps presenti sul dispositivo si lasciano sfruttare molto bene, grazie alla presenza di numerosi sentieri tracciati con accuratezza. Di livello elevato la navigazione con il Karoo 2. Puntando un dito sulla mappa il dispositivo calcola rapidamente un possibile itinerario per raggiungere quel punto, ma è possibile anche pianificare un itinerario sfruttando l’apposita sezione sul sito Hammerhead e poi importarlo sul Karoo 2, oppure importarlo dalle applicazioni Strava, Komoot, ecc. o ancora importare direttamente una traccia nel formato gpx, kml, kmz, tcx, fit. Inoltre quando il dispositivo segue un itinerario, eventuali svolte vengono segnalate con segnali visivi sul display oltre che acustici.
Ho trovato molto interessante la funzione Climber. Con essa, quando si raggiunge una salita nel percorso impostato, la stessa salita verrà visualizzata sul display suddivisa in segmenti di 100 metri, ciascun segmento di un colore distinto a seconda della pendenza media di quel segmento. Viene visualizzata, inoltre, la distanza dalla cima e l’altitudine rimanente. In questo modo sappiamo già cosa ci aspetta in termini di fatica, in modo da poter gestire meglio i rapporti da utilizzare oltre che le energie. E’ possibile impostare questa funzione in modo da farla apparire per tutte le salite oppure solo per quelle più rilevanti.
Altra funzione importante è il Live Tracking, che consente di condividere la propria posizione con chi si vuole inviando un link che permette di seguire la progressione del proprio percorso. In questo caso è necessario attivare l’hotspot dallo smartphone oppure utilizzare una Sim card. Ma il Karoo 2 presenta tutta una serie di menu interattivi selezionabili durante la registrazione del giro e che consentono di attivare varie funzioni utili, compresele notifiche.
Come tutti i dispositivi mobili, anche il Karoo 2 non possiede una batteria infinita. La durata dichiarata è fino a 14 ore, ma dipende molto dall’utilizzo del WiFi, che conviene quindi disabilitare quando non utilizzato, visto che è possibile poi sincronizzare i dati una volta ritornati a casa. E’ anche possibile attivare la funzione Battery Save, che manda in standby lo schermo quando la batteria raggiunge il 20% di carica. In questi casi il display si riaccende solo se arriva una notifica oppure all’inizio di un Live Segment di Strava.
In conclusione, al termine del lungo periodo di prova posso dire di aver riscontrato nel Karoo 2 un livello qualitativo elevato per quanto riguarda rilevamento dati e navigazione, oltre che una facilità di utilizzo simile a quella degli smartphone. Da non sottovalutare, poi, l’utilizzo della piattaforma Android, che potrebbe consentire agli sviluppatori di realizzare apposite app per questo dispositivo, che si è dimostrato anche robusto e con un’ampia compatibilità con accessori di altri marchi. Il tutto ad un prezzo secondo me contenuto se rapportato a prodotti di altri brand che offrono simili caratteristiche.