L’americana Enve da anni è un riferimento assoluto nella costruzione di ruote di elevata qualità. Oltre alle ruote, però, il suo catalogo offre anche componentistica per il posto guida, tra cui l’ultima novità è un attacco manubrio presentato lo scorso autunno, che poi ci ha inviato in test insieme ad un manubrio.
DESCRIZIONE
Partiamo però dal manubrio M6 Bar, pensato per il trail ride, che presenta una costruzione in fibra di carbonio, con diametro da 31,8 mm. Ha una larghezza di 780 mm, accorciabile fino a 740 mm.
E’ disponibile nella versione con rialzo da 25 mm o da 7,5 mm, con backsweep di 9˚ e upsweep di 5˚.
In dotazione al manubrio troviamo un foglio di decalcomanie adesive in modo da abbinare il colore delle grafiche a quelle delle ruote Enve che eventualmente si possiedono.
Il peso da noi rilevato del manubrio, con rise da 7,5 mm, è stato di 189 grammi. L’M6 Bar è in vendita al prezzo di € 195,00.
L’attacco manubrio Alloy Mountain presenta invece una costruzione in alluminio con forgiatura a freddo in 3D, ottimizzata per l’abbinamento con la gamma di manubri in carbonio della serie M di Enve. La viteria è in acciaio inossidabile, a favore della resistenza e affidabilità oltre che a protezione dalla corrosione.
Presenta un design del frontalino privo di spazi, con superfici smussate lisce, in modo da ridurre la probabilità che i laminati in carbonio sensibili vengano danneggiati o schiacciati durante l’installazione.
L’Alloy Mountain è disponibile nei diametri del morsetto da 31,8 mm e 35 mm, in entrambi i casi con un’inclinazione di 0° e nelle lunghezze di 35 mm, 50 mm e 65 mm.
Il peso da noi rilevato dell’attacco manubrio, con lunghezza da 50 mm e nel diametro da 31,8 mm, è stato di 139 grammi. E’ in vendita al prezzo di € 145,00.
Info: enve.com
IL TEST
di Amedeo Liguori
L’attacco manubrio sfoggia un disegno particolarmente ricercato e di notevole impatto estetico mentre il manubrio, dal canto suo, ha un peso molto contenuto considerate le dimensioni generose. In fase di installazione ho apprezzato la presenza di una specifica lavorazione, nella zona centrale del manubrio, per garantire un accoppiamento privo di scivolamenti con l’attacco.
Presenti, sempre nella zona centrale, anche utili riferimenti visivi che mi hanno facilitato il centraggio del manubrio con il frontalino dell’attacco. Come già detto è possibile accorciare il manubrio fino a 740 mm e a step di 10 mm, se lo si desidera, grazie alla presenza alle estremità dei riferimenti per l’eventuale taglio.
La larghezza di 780 mm del manubrio mi ha consentito di godere di un’elevata stabilità alle alte velocità, ma se si è soliti percorrere spesso tratti guidati e si vuole godere invece di una maggiore reattività del mezzo sarà opportuno accorciarlo di qualche centimetro, sfruttando magari il video tutorial presente sul sito del produttore.
Le curvature del manubrio le ho trovate perfette, dal momento che anche nel corso delle lunghe uscite non mi ha fatto mai riscontrare segnali di affaticamento alle mani, segno di un buon comfort per i polsi.
Nonostante il peso ridotto, l’attacco manubrio infonde sicurezza e grazie al disegno e alle ottime finiture delle superfici di contatto su cannotto forcella e su manubrio, conferisce all’insieme un’elevata rigidezza strutturale.
Preferiamo sempre, quando possibile, testare i prodotti sul lungo periodo perché siamo convinti che solo così è possibile tirar fuori da essi il meglio, o anche il peggio. Devo dire che al termine del test di circa sei mesi posso esprimermi più che positivamente su questi due componenti, non solo dal punto di vista qualitativo, dell’estetica e del peso ma anche relativamente alla resistenza all’usura e agli strapazzi, che l’M6 Bar e l’Alloy Mountain hanno saputo incassare molto bene e che per tutti questi motivi mi fanno accettare il prezzo non proprio contenuto di entrambi. Se si cerca il top per il posto di guida, lo si trova senz’altro con questa accoppiata.