Sulla scia del Revive presentato tre anni fa e da noi già testato, BikeYoke propone il Revive 2.0, evoluzione del suo modello predecessore con il quale l’azienda tedesca ha raccolto molti consensi dai biker. Anche questo nuovo reggisella telescopico viene proposto con escursioni generose, come andremo a vedere nel nostro test.

DESCRIZIONE

Anche il Revive 2.0, come il precedente modello, ha un funzionamento che si basa sulla presenza di una doppia camera concentrica, denominata Twin Tube, dove l’olio è contenuto in quella più interna. Durante l’affondamento del reggisella l’olio fuoriesce nella camera esterna, rientrando poi in quella interna durante l’estensione del reggisella grazie alla pressione dell’aria. In questo modo l’olio rimane separato dall’aria per effetto della forza di gravità.

Grazie a questo tipo di costruzione, inoltre, BikeYoke è riuscita a realizzare un reggisella telescopico con due sole tenute dinamiche nel circuito idraulico invece delle quattro solitamente utilizzate, riducendo in tal modo gli attriti interni ma consentendo anche di ottenere una costruzione con ingombri minimi. Anche il Revive 2.0 presenta una microvalvola che riduce in parte il rischio che l’aria possa penetrare nella camera interna e quindi generare affondamenti indesiderati del reggisella. Ciò può verificarsi in quei casi in cui la testa del reggisella venga a trovarsi più in basso rispetto alla sua parte terminale, ovvero quando la bici viene posiziona a terra, capovolta o appesa. In aggiunta BikeYoke ha pensato anche al caso in cui si fosse costretti a tenere per lungo tempo la bici in una di queste posizioni, dotando il Revive 2.0 di un pratico sistema di spurgo agendo sulla vite esagonale posizionata di fianco alla testa del reggisella, che consente di resettare il circuito idraulico alle sue condizioni iniziali.

Le principali novità del Revive 2.0 riguardano lo stelo, adesso in pezzo unico forgiato in 3D per garantire una maggiore rigidità e resistenza. Nuovo anche il morsetto superiore della sella, con rondelle coniche integrate per facilitare l’installazione della sella e le sedi dei perni ora completamente anodizzate per una migliore resistenza alla corrosione. Oltre alle 2 viti per il serraggio e la regolazione dell’inclinazione della sella, troviamo la vite esagonale per lo spurgo. In dotazione al Revive 2.0 troviamo anche un apposito adattatore che consente di personalizzare la pressione interna del reggisella. Girando la brugola in senso antiorario, dopo aver rimosso la sella e le culle che ne trattengono il carrello, si solleva il perno che lascia accesso alla valvola tramite la quale, per mezzo di un’apposito adattatore, fornito nella confezione di acquisto, che funge da prolunga per la pompa ad alta pressione (una tradizionale pompa per sospensioni), si può modificare la pressione interna del reggisella per gestire la velocità di estensione secondo i propri gusti.

Il comando remoto Triggy è realizzato in alluminio 6061-T6 con finitura CNC, anodizzato nero e inciso al laser. E’ possibile montarlo direttamente al manubrio tramite lo specifico collarino in dotazione oppure direttamente al collarino del freno con sistema MatchMaker. Previsto anche un apposito adattatore per sistema I-Spec di Shimano. Il comando è, inoltre, dotato di registro di regolazione della tensione del cavo.

Il Revive 2.0 è disponibile nei diametri da 30,9 e 31,6 mm e con escursioni da 125, 160, 185 e 213 mm. Il peso da noi rilevato nella versione da 160 mm è stato di 541 grammi per il solo reggisella, escluso quindi cavo, guaina e comando remoto. Il peso del comando remoto, comprensivo di collarino, è pari invece a 36 grammi. Il Revive 2.0 160, comprensivo di comando remoto Triggy, è in vendita al prezzo di € 380,00.

Info: bikeyoke.de

IL TEST                                                                                                     di Amedeo Liguori

Il montaggio del reggisella è avvenuto senza alcuna difficoltà, grazie anche alle istruzioni allegate. Il cavo di attuazione viene inserito dal lato del comando remoto, la cui posizione al manubrio può essere ampiamente personalizzabile. Il cavo attraversa poi la guaina e una volta fuoriuscito la sua estremità va a finire nell’apposito nottolino in corrispondenza dell’attivatore del reggisella, posizionato all’estremità inferiore dello stesso. Il cavo viene fissato al nottolino serrando l’apposito grano.

La corretta distanza (di 17 mm) tra capoguaina e nottolino è indicata chiaramente sullo stesso reggisella, mediante un disegno realizzato al laser. La parte terminale del reggisella può ruotare rispetto allo stesso reggisella, in tal modo evita torsioni indesiderate della guaina. E’ possibile, ovviamente, regolare la tensione del cavo agendo sul registro integrato al comando remoto.

L’operazione di spurgo è facilmente eseguibile ed è necessaria solo una chiave a brugola da 4 mm. Ad ogni modo il video seguente descrive chiaramente l’operazione:

Si apprezza la possibilità di personalizzazione della velocità di estensione del reggisella, modificando il valore della pressione interna. Per fare questo è necessario rimuovere la sella e la parte superiore della testa del reggisella, quindi ruotare in senso antiorario la vite di spurgo. A questo punto viene sollevato il perno e lasciato libero accesso alla valvola di immissione dell’aria. Applicando l’apposito adattatore in dotazione è possibile quindi immettere o togliere aria utilizzando una comune pompa per sospensioni.

Il comando remoto Triggy lo conosco già da tempo ed ho già avuto modo di apprezzarne, come in questo caso, la facilità di azionamento e l’ergonomia. Come detto, è possibile personalizzare ampiamente la sua posizione sul manubrio, grazie anche alla disponibilità di diverse versioni.

Il Revive 2.0. ha dimostrato sostanzialmente lo stesso funzionamento fluido del suo modello predecessore. La sua risposta morbida e immediata mi ha consentito di posizionare facilmente la sella nel punto in cui desideravo, senza riscontrare, tra l’altro, evidenti giochi rotazionali che spesso caratterizzano i reggisella telescopici.

Negli oltre sei mesi di utilizzo, anche nel periodo invernale, il Revive 2.0 ha confermato le sue ottime funzionalità anche alle basse temperature, dimostrandosi oltretutto resistente ai frequenti utilizzi, il che lo rende un valido upgrade per la mtb.