Nel 2017 BH ha presentato la AtomX, una eBike pensata per offrire la massima maneggevolezza con componenti elettronici totalmente integrati e un’elevata autonomia. Una eBike pensata per un utilizzo in ambito enduro, viste le escursioni da 160 mm ad entrambe le ruote. Inizialmente disponibile solo con telaio in alluminio, la AtomX è proposta da marzo anche con telaio in carbonio, per contenere il più possibile il peso complessivo che normalmente caratterizza una mtb a pedalata assistita, soprattutto se biammortizzata.

DESCRIZIONE

Il team di ricerca e sviluppo di BH aveva un’idea precisa nella progettazione della AtomX, ovvero realizzare un telaio da eBike che avesse lo spazio per inserire una batteria di capacità elevata nonché facile da estrarre ed allo stesso tempo senza penalizzare la rigidità strutturale dell’insieme. Il risultato è stato ottenuto progettando e realizzando delle tubazioni ad hoc che adottano pareti ultrasottili, anche nello stesso tubo obliquo dove alloggia la batteria, a favore quindi anche di una riduzione del peso complessivo, e ben venga visti i pesi che comporta una mtb a pedalata assistita.

Come dicevamo in apertura, la AtomX era inizialmente proposta solo con telaio in alluminio ma da quest’anno il brand spagnolo propone anche ben sei versioni in carbonio e quella in test rappresenta il terzo gradino della gamma partendo dall’alto. Un telaio full carbon ad alto modulo per la cui realizzazione è stata utilizzata la tecnologia Hollow Core Internal Molding che caratterizza i telai BH di alta gamma. Grazie a questa tecnologia è stato possibile ottenere i massimi livelli di compattezza del materiale, controllando gli spessori ottimali del carbonio nelle diverse parti del telaio.

L’assistenza alla pedalata è affidata al motore Brose S Mag, recentemente evoluto ed in grado di offrire un aumento di coppia pari al 15% rispetto alla sua precedente versione. BH ha lavorato molto sulla protezione dagli impatti e sulla dissipazione del calore, per ottimizzare il rendimento e la vita utile del motore. A tale scopo, è stato progettato un carter in alluminio che avvolge il motore e canalizza l’aria attraverso di esso.

Sono previste 4 diverse modalità di assistenza alla pedalata gestibili dal comando a manubrio. E’ possibile, inoltre, configurare a piacimento la percentuale di assistenza di ciascuna modalità tramite l’App BH Premium. Il comando ergonomico è dotato, inoltre, di LED e di vibrazione, con funzioni facili da configurare.

Dicevamo che una grande sfida del progetto AtomX è stata la volontà di produrre una batteria leader di mercato in quanto a capacità. In fase di progettazione sono state selezionate le celle “21700” caratterizzate da una maggiore densità energetica (5 Ah/cella), in grado di garantire 720 Wh di capacità, il che si traduce in un’autonomia massima di 150 km.

La batteria è caratterizzata, inoltre, da un innovativo sistema d’accesso dal tubo obliquo mediante una levetta di apertura/chiusura, denominata Easy Open/Lock, la batteria può essere quindi estratta per la ricarica, ma la stessa può avvenire anche senza estrazione, sfruttando una porta esterna. Oltre alla classica chiave di apertura, ogni AtomX può contare su un braccialetto Smart Key che permette al biker di aprire il sistema Easy Open/Lock avvicinando semplicemente il polso.

Il display LCD a colori,integrato al frontalino dell’attacco manubrio, si basa su uno schermo transriflettente da 2,2″ ed è dotato di un processore Cortex A7 con una capacità di memoria pari a 256 MB e sistema operativo Linux.

Particolare la scelta di adottare un piantone asimmetrico, pensato per rendere più semplice l’utilizzo dello schema di sospensione Split Pivot, nonché l’accesso all’ammortizzatore. Uno schema che sfrutta un fulcro  in posizione coassiale al mozzo posteriore, con l’obiettivo di svincolare il lavoro della sospensione dall’azione frenante oltre che ridurre l’influenza della pedalata sul lavoro della sospensione.

L’unità ammortizzante anteriore è una Fox 36 Float Performance da 160 mm di corsa. Offre la possibilità di regolare la frenatura in compressione su 3 posizioni (aperto, posizione intermedia, chiuso) spostando la leva posta in cima allo stelo destro, oltre ovviamente alla frenatura in estensione agendo sul registro di regolazione che trova posto sotto il fodero destro.

Anche l’ammortizzatore è di casa Fox. Troviamo il Float DPS Performance e anche qui con la possibilità di regolare la compressione su 3 posizioni e l’estensione.

Il comparto ruote vede la presenza delle Alexrims Volar 3.8 TR, il cui cerchio ha un canale interno da ben 38 mm di larghezza. Hanno 32 raggi a diametro costante di 2 mm e i mozzi sono ovviamente Boost. La gommatura è realizzata con le aggressive Schwalbe Magic Mary EVO Apex TLE con mescola differenziata Addix Soft (più morbida) all’anteriore e Addix Speedgrip (più scorrevole) al posteriore, entrambe da 27.5 x 2.8″.

La trasmissione è mista Shimano/FSA. Abbiamo infatti una guarnitura FSA con corona 32T associata ad un cambio Shimano Deore XT e ad una cassetta pignoni Shimano SLX con 11 pignoni a scalatura 11-46T.

Anche i freni sono del marchio nipponico. Troviamo gli SLX con dischi aventi entrambi diametro di 203 mm, misura che condividiamo vista la presenza di un motore ed i pesi in gioco.

Sappiamo già che BH realizza in proprio anche ruote e componentistica per il posto guida. Con la AtomX Carbon Lynx 6 Pro-S troviamo infatti un manubrio BH Lite MTB Riser da 780 mm di larghezza ed un attacco BH Evo da 60 mm di lunghezza. Le manopole, invece, sono le Ergon GE-10 Factory a singolo collare di bloccaggio.

Non poteva mancare il reggisella telescopico e qui troviamo il Kind Shock ETEN-I da 100 mm di escursione. La sella infine è una Selle Royal Verve.

Specifiche

Telaio:Carbonio
Escursione ant.:160 mm
Escursione post.:160 mm
  
Forcella:Fox 36 Float Performance
Ammortizzatore:Fox Float DPS Performance
Comando cambio:Shimano SLX, 11v
Cambio:Shimano Deore XT
Guarnitura:FSA, 32T
Cassetta pignoni:Shimano SLX, 11-46T, 11v
Catena:KMC X11
Freni:Shimano SLX, 203/203 mm
Ruote:Alexrims Volar 3.8 TR, 38c, 15×110 mm/12×148 mm, 32 raggi da 2 mm
Coperture:Schwalbe Magic Mary Evo Apex TLE Addix Soft/Addix Speedgrip, 27.5 x 2.8″
Manubrio:BH Lite MTB Riser, 780 mm larghezza
Attacco manubrio:BH Evo, 60 mm lunghezza
Manopole:Ergon GE10-Factory, single lock-on
Serie sterzo:Semi integrata
Reggisella:Kind Shock ETEN-I, 100 mm escursione
Sella:Selle Royal Verve
Motore:Brose S Mag
Batteria:720 Wh
Display:Head Up Display
Peso: 22,2 kg (taglia M, senza pedali)
PREZZO:€ 6.999,90

Geometrie

Taglie disponibili:M-L-XL
Angolo sterzo:66,5°
Angolo piantone:74,5°
Orizzontale virtuale:609-628-646 mm
Tubo sterzo:95-110-125 mm
Carro posteriore:461 mm
Reach:441-456-471 mm
Stack:607-621-634 mm
Interasse:1213-1234-1255 mm

Info: www.bhbikes.com

IL TEST

In sella

La presenza di un morsetto arretrato per il reggisella potrebbe costringere a spostare un po’ la sella in avanti, nei limiti delle sue possibilità, in modo da non avere una seduta troppo allungata e un angolo sella effettivo troppo aperto. Avremmo preferito trovare un reggisella telescopico di maggiore escursione, per il resto abbiamo trovato perfette le misure, compresa quella del manubrio che sebbene possa sembrare a qualcuno un po’ troppo ampio, lo abbiamo apprezzato quando abbiamo raggiunto (molto spesso) le elevate velocità consentite dal motore.

Il display si è rivelato molto ben leggibile, grazie all’ampiezza e alla luminosità, ma occorrerà familiarizzare con le tante informazioni fornite. Non abbiamo purtroppo potuto sfruttare, invece, l’attacco presente sotto il tubo orizzontale per montare un eventuale porta borraccia, visto lo spazio esiguo tra la tubazione e l’ammortizzatore che richiede probabilmente una borraccia di ridotte dimensioni. Si fanno apprezzare, infine, le tante soluzioni a protezione del telaio, tra batticatena, scudo protettivo del tubo obliquo, parafango posteriore e guidacatena.

Per la regolazione del SAG della forcella è possibile sfruttare l’etichetta adesiva posta sul fodero sinistro, dove sono indicati i valori di pressione consigliati in funzione del peso del biker con utili riferimenti anche per la regolazione dell’estensione. Abbiamo utilizzato questi valori come base di partenza, trovandoci bene fin dalle prime uscite e affinandoli poi ulteriormente in quelle successive. Per il SAG dell’ammortizzatore ci si avvale dell’o-ring e della scala graduata presenti sullo stelo, in questo caso abbiamo utilizzato un valore di SAG intorno al 30%, a seconda del percorso da affrontare. La regolazione della pressione delle gomme richiede un po’ di accortezza in più del dovuto, visti gli elevati volumi di aria in gioco ed il peso rilevante del mezzo, questo per evitare sia un’eccessiva resistenza al rotolamento, se la pressione è troppo bassa, che un eccessivo rimbalzo, se invece è troppo alta.

In pianura

Il supporto alla spinta sui pedali è pronto e fluido e lo stesso dicasi per lo stacco al raggiungimento del limite legale dei 25 km/h. In questo contesto la AtomX Carbon spiana tutto quello che trova sul percorso, con una facilità disarmante e senza generare fastidiose oscillazioni da parte del carro, che riesce ad assorbire molto bene anche le più piccole asperità, coadiuvato dalle generose coperture. Volendo comunque evitare del tutto ogni oscillazione è possibile attivare la piattaforma stabile di pedalata agendo sulla leva posta sull’ammortizzatore e facilmente raggiungibile stando in sella.

Se si riesce a resistere alla tentazione di lasciar fare tutto al motore, senza quindi esagerare, ci si riesce a garantire un’autonomia della batteria più che sufficiente ad affrontare anche un’intera giornata in sella, come abbiamo avuto modo di rilevare. Nei trasferimenti veloci su asfalto si sente la mancanza di una corona leggermente più grande.

In curva

Gli ingombri sono quelli classici di una eBike ed assieme al carro di lunghezza media per la categoria, alle coperture di ampia sezione e all’angolo di sterzo più votato alla discesa non rendono molto reattiva la AtomX Carbon nei single track più tortuosi, dove sarà il caso, quindi, di non esagerare con il livello di assistenza alla pedalata.

All’aumentare della velocità le cose però cambiano in maniera evidente. La AtomX Carbon digerisce le curve più veloci sfoderando un’elevato livello di stabilità grazie alle quote geometriche ma anche grazie all’appoggio fornito dalle generose gomme, dalla posizione ben centrata tra le ruote e dal peso del mezzo.

In salita

La AtomX Carbon affronta con facilità disarmante anche le salite più ripide, che grazie al volume extra delle gomme riesce a superare senza particolari difficoltà anche i tratti più tecnici, dove non capiterà praticamente mai di dover mettere il piede a terra, a patto di non esagerare con l’erogazione di potenza del motore. Si apprezza comunque la fluidità del motore Brose, soprattutto quando nei passaggi più critici si arresta per un istante la pedalata senza riscontrare poi una violenta ripresa della spinta quando si ritorna a pedalare, affrontando ad esempio un tornante impegnativo.

La lunghezza generosa del carro fa in modo, inoltre, che venga caricato maggiormente l’anteriore, contribuendo a far mantenere al biker una posizione più rilassata oltre che a consentire una maggiore stabilità nelle traiettorie.

In discesa

Nei tratti più veloci la AtomX Carbon sfrutta appieno l’interasse elevato, il notevole volume delle gomme e l’angolo di sterzo, che regalano un’eccellente stabilità in questo contesto, grazie anche ad una costruzione robusta.

Abbiamo apprezzato la presenza di coperture aggressive e soprattutto aventi una mescola più morbida all’anteriore, si potrebbe solo desiderare di avere qualcosa di più robusto sui fianchi, in modo da ridurre le deformazioni della carcassa. Il comportamento in frenata, inoltre, si è sempre dimostrato irreprensibile, visto che la sospensione posteriore non si è mai impigrita anche nelle staccate più al limite.

Conclusioni

La AtomX Carbon si pone decisamente tra i riferimenti assoluti nel segmento di mercato delle eBike, in forza di una costruzione robusta, di una sospensione funzionale e di un’autonomia dell’assistenza alla pedalata decisamente superiore alla media. La versione in test sarà sognata da tanti ma comprata da pochi visto il prezzo per forza di cose non popolare (ma ci sono anche altre versioni più abbordabili), ma chi la comprerà si sarà fatto proprio un bel regalo.