In test: WTB Nano 26 x 2.1″ TCS

Ormai ci stiamo prendendo gusto a testare i componenti WTB, e vale davvero la pena provare i prodotti di un marchio ormai storico del mountain biking come questo. Nel suo catalogo, tra l’altro, si possono trovare svariati modelli di coperture per tutte le destinazioni d’uso. Questa volta la nostra attenzione è stata attirata da un modello da cross-country racing. Stiamo parlando delle Nano.

 

Descrizione

Indicata, sul sito WTB, come la scelta numero 1 di coperture per il Tour Divide, ovvero la più lunga gara di mountain bike al mondo che si estende dal Canada al Messico lungo le Montagne Rocciose, la copertura Nano è caratterizzata da una sezione centrale sopraelevata, progettata per assecondare il rotolamento sulle superfici dure, e da numerosi piccoli tasselli disposti perifericamente per fornire trazione nonchè un comportamento prevedibile della ruota.

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La carcassa è da 60 TPI mentre la mescola è di tipo Dual DNA 60a/50a, più dura al centro (60a) e più morbida lateralmente (50a).

La sigla TCS contraddistingue, ormai, le coperture WTB che hanno la caratteristica di poter essere tubeless ready, visto che il materiale con cui vengono realizzate ne consente l’uso con liquidi sigillanti e, quindi, senza camera d’aria. Il tallone, inoltre, ha una conformazione predisposta per agganciare bene il cerchio in modo da sigillarlo.

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Il peso rilevato è stato di 540 grammi, quindi abbastanza contenuto considerata la trasformabilità in tubeless.

In vendita al prezzo di € 47,99.

 

Info: www.wtb.com

Distributore per l’Italia: www.matra.tv.it

 

Il test

Il montaggio delle WTB Nano TCS è risultato da subito molto agevole. Utilizzandole con il liquido sigillante, quindi senza camere d’aria, non sembrano essere porose in quanto mantengono molto bene la pressione, e questo nonostante il loro peso contenuto.

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Siamo rimasti impressionati dall’eccellente trazione di queste coperture. Nonostante la sezione ridotta ed il profilo basso dei tasselli, le Nano dimostrano una valida aderenza, volano letteralmente sui fondi duri e compatti, mostrando di sapersela cavare anche nelle sezioni rocciose. Ciò potrebbe essere dovuto alla presenza della doppia mescola Dual DNA.

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Chiaramente le Nano trovano il loro limite sui fondi bagnati, seppure continuino a cavarsela bene, ma occorre ricordare le caratteristiche di queste coperture, nate per correre veloci sui terreni di gara. Inoltre, la conformazione lunga dei tasselli favorisce la trazione in fase di frenata.

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Altra cosa che ci ha stupiti è che anche dopo un lungo utilizzo non è comparso alcun segno di decadimento dei fianchi, nè eventuali tagli causati da rocce. Quest’ultima cosa ce la saremmo aspettata da coperture da XC racing, ma le Nano ci hanno sorpreso anche in questo.

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Grazie al loro peso ridotto e alla conformazione del battistrada, la WTB Nano si è dimostrata la copertura veloce per eccellenza. Nata, quindi, per sfrecciare sui percorsi delle gare cross-country.

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