Scendere a manetta a 43 anni lungo un tracciato di downhill e divertirsi come un ragazzino non è da molti. Se poi ci aggiungete anche diverse medaglie ai vari Campionati Mondiali, Europei e Italiani, allora stiamo parlando di Paolo Alleva, il serravallese che lo scorso anno ha fatto incetta di vittorie e quest’anno sembra proprio che voglia continuare.

Età: 43.

Vive a: Serravalle Sesia (VC).

Musica preferita: punk rock, pop e rock.

Hobby: motocross, ciclocross e play station.

Percorso preferito: la “Black Snake” in Val di Sole.

MTB-VCO: Ciao Paolo, ci racconti quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike?

Paolo Alleva: Ciao a tutti! Sono da sempre appassionato di ciclismo ed ho iniziato a pedalare sin da giovanissimo in mtb per le colline e le montagne della mia zona, la Valsesia. Nel 1988, a 13 anni, ho iniziato a fare gare in mtb XC e fin dalla prima gara, nonostante la fatica atroce, mi sono divertito molto e così da quel momento ho iniziato ad allenarmi e a fare sempre più gare, anche di ciclocross in inverno. Man mano i piazzamenti miglioravano fino ad arrivare nella migliore stagione a vincere 17 gare. Intorno al ‘93/’94 ho iniziato ad appassionarmi al downhill leggendone sui giornali e da lì e arrivata la prima gara nel 1995. Nel ‘96/’97 ho iniziato con il regionale di DH continuando comunque a correre in XC, dal ’98 mi sono dedicato solo alla DH e nel 2000 al primo Campionato Italiano a Nevegal ho chiuso 10° di categoria.

MBV: Ti ricordi qual è stata la tua prima gara e com’è andata?

PA: Certo che mi ricordo, la mia prima gara di DH è stata una gara del Grand Prix a Coggiola e l’ho fatta con una Cannondale completamente rigida che utilizzavo nella gare di XC. Mi sembra fosse il 1995 e vista la vicinanza a casa ho voluto provare. Mi sono divertito un sacco, ricordo che nella mia categoria aveva vinto Marco Tagliaferri e io avevo preso 2 minuti. In quell’anno ho fatto soltanto quella gara ma comunque in quell’occasione è scoccata la scintilla ed ho iniziato a pensare di cambiare disciplina e dedicarmi alla DH.

MBV: E’ stato un 2017 ricco di soddisfazioni per te, con la conquista della medaglia d’oro agli Europei di Sestola e agli Italiani di Bormio, il 5° posto ai Mondiali di Andorra e la vittoria di categoria nel circuito Gravitalia. Qual è la gara che ti ha dato maggiori soddisfazioni?

PA: Sì, è stata una buona stagione, non sempre è stato facile gestire i tempi della preparazione ma con il grandioso aiuto di FFTraining siamo riusciti a dosare le forze ed essere in forma dagli Europei di maggio fino a settembre per la finale di Gravitalia.

Solo poche gare e c’è stato subito l’Europeo a Sestola dove volevo fare bene su una pista che mi piace molto! Ho avuto qualche problemino nelle prove della domenica mattina ma poi la gara è andata molto bene, ho fatto solo un errorino in partenza perché mi si e sganciato un piede ma poi ho spinto al massimo e ho vinto.

Per quanto riguarda l’italiano a Bormio devo dire che anche questa pista mi piace molto, veloce con alcuni tratti tecnici in cui studiare bene i passaggi e mollare i freni. Ho forato 2 volte la domenica mattina prima della gara e non sono riuscito a prendere bene il ritmo, poi però la gara è andata bene… certo poteva andare meglio come tempo a causa dei diversi errori ma l’importante era il titolo.

Il Gravitalia 2017 è andato benone nonostante non sia riuscito a vincere nemmeno una gara a livello assoluto amatori! Ormai c’è una bella lotta tra i giovani e i vecchietti… ma anche questo è il bello, mi piace confrontarmi con i più forti per cercare di aumentare il ritmo. Belle le piste del circuito ma ce n’è una dove non riesco mai ad andare come vorrei, Frabosa, veloce, bucata e fisica ma non riesco mai a trovare il giusto feeling e ad avere la velocità. Sono comunque soddisfatto di aver chiuso primo di categoria.

Il Mondiale ad Andorra è una gara molto difficile sia per la lunghezza che per la difficoltà del percorso e per gli avversari sempre più tosti. È stato un bel weekend di gara, con tutti i miei compagni ci siamo divertiti a girare e nelle serate a fare un po’ di festa come sempre!

Ho chiuso la gara come 5° ma, al di là del risultato, è stata la gara dove ho dato il 101%! L’ho affrontata con la giusta mentalità… sono partito a tutta e stavo andando molto bene, me ne rendevo conto man mano che scendevo perché sentivo di guidare al mio limite ma dopo qualche jolly, in una curva verso sinistra, ho esagerato e sono caduto. È stata una brutta caduta perché sono rimasto agganciato e sotto la bici dunque ho perso molto tempo per rialzarmi, ripartire e rilanciare la velocità. Sono soddisfatto della mia  reazione dopo la caduta perché sono ritornato a spingere al massimo nonostante i dolori della caduta e, arrivato in fondo, sono stato contento della prestazione perché per provare a vincere il secondo mondiale un po’ dovevo rischiare e ho saputo farlo. Questa è stata sicuramente la gara che mi ha dato le maggiori soddisfazioni, ma la più bella di sempre resta quella di quando ho vinto il mondiale in Val di Sole nel 2016.

MBV: Qual è stata, invece, la gara che più ti ha deluso la scorsa stagione?

PA: La gara che più mi ha deluso è stata quella di Frabosa, perché la pista, come dicevo, mi piace ma non sono riuscito ad avere la giusta velocità e ho preso molti secondi dai prima anche senza fare grossi errori… questo purtroppo mi capita da 2 anni!! Quest’anno proveremo a fare il possibile per andare bene.

MBV: Anche quest’anno per te è iniziato molto bene, con la medaglia d’oro agli Europei in Portogallo. Ci racconti un po’ la tua gara?

PA: Quest’anno ho dovuto iniziare la preparazione in anticipo rispetto al solito per via dell’Europeo in Portogallo a Lousa programmato molto presto.

Purtroppo una settimana prima di partire mi sono preso una forte influenza e me la sono trascinata fin dopo la iXS di Maribor; ho voluto stringere i denti per dare il massimo all’Europeo e andare anche a Maribor. Forse avrei dovuto rinunciare alla trasferta slovena per non affaticarmi come ho fatto, però adesso mi sono riposato e sto recuperando bene.
Quella portoghese è stata una bella trasferta molto divertente grazie ai miei compagni di viaggio: Oscar, Romano e Carola, con un bel percorso fisico e lungo, reso difficile dalle piogge che ogni pomeriggio inondavano il tracciato e lo rendevano sempre più scavato e scivoloso.
In qualifica ero 2° a 3 secondi dal mio amico Raymond Orre ma ho fatto una manche non al massimo anche perché dovevo tenere delle forze per la gara di domenica, visto che continuando a prendere antibiotici per l’influenza mi sentivo fiacco, poi al sabato dopo la qualifica abbiamo fatto un giro a piedi perché volevo ritoccare delle linee. Il giorno dopo ho provato tutto quello che avevo visto il giorno precedente e mi sentivo bene (con il sostegno dei miei amici, della mia compagna Debora, di mio padre e del mio preparatore), mi sono portato al cancelletto di partenza con l’idea di andare più forte che potevo… 3-2-1-go partito! E fino a metà percorso sono andato bene poi ho iniziato ad accusare un po’ di stanchezza ed è arrivato un erroraccio ma poi ho azzerato e ho ripreso il ritmo giusto! Ho trovato un concorrente negli ultimi 30 secondi finali e non mi ha lasciato strada… appena tagliato il traguardo ero molto arrabbiato ma poi quando è sceso anche l’ultimo concorrente senza migliorare il mio tempo ero felicissimo per aver conquistato il 4° Europeo della mia carriera.

MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?

PA: In questi ultimi 3 anni mi segue Federico Frulloni e mi assegna dei cicli di allenamento che prevedono 3/4 sedute di allenamento a settimana più un giorno nel weekend in DH o MX, cosi è molto divertente e sono tutti lavori specifici. A volte non riesco a seguire interamente e salto dei giorni o delle settimane per motivi di lavoro. Prima non mi allenavo costantemente ma comunque sempre 3/4 giorni a settimana a seconda del lavoro e della voglia. Non avendo un metodo mi allenavo come in XC e negli anni ho cercato di modificare gli allenamenti più improntati sulla discesa.

MBV: Ci descrivi la bici che stai utilizzando in questa stagione?

PA: La bici che sto utilizzando è il nuovo modello della Nukeproof Pulse di Scoutbike.com di Sergio Larghi, con telaio in alluminio con nuova geometria, ruote da 27.5″ DT Swiss, freni Formula RO Racing, forcella Fox 40 Kashima e ammortizzatore Ohlins preparati da Fabrizio Landoni di Atomicbikengineering.

MBV: Quali obiettivi ti poni ancora per quest’anno?

PA: Gli obiettivi di quest’anno sono quelli di sempre, innanzitutto cercare di aumentare la mia velocità in gara. Un obiettivo centrato è il 4° Europeo poi vincere il mio 13° Italiano, che tra l’altro quest’anno si corre a Pila dove mi piace molto il tracciato. L’obiettivo principale su cui si concentrano tutte le mie forze è la preparazione per il Mondiale ad Andorra. Dopo averlo vinto in Val di Sole sulla mitica Black Snake, mi piacerebbe vincerlo ancora, anche se so che sarà durissima perché ogni anno ci si confronta sempre con avversari fortissimi… comunque una cosa è certa, ce la metterò tutta!

MBV: Grazie dell’intervista Paolo ed in bocca al lupo per questa nuova stagione agonistica!

PA: Grazie a voi di MTB-VCO… e sempre a tutta!