Osprey è nata in California nel 1974 con l’obiettivo di realizzare zaini innovativi della migliore qualità. Una produzione che col tempo si è poi ampliata fino ad abbracciare anche il mondo delle due ruote a pedali, con soluzioni pensate anche in maniera specifica per le donne. Con il modello in test, presente in gamma da diverso tempo, Osprey propone uno zaino idrico compatto ed allo stesso tempo funzionale.

Descrizione

Il Raptor presenta in effetti una linea molto compatta e nella versione 10 da noi testata offre un volume di carico complessivo pari a 10 litri. Volume che può essere distribuito nei vari scomparti, tra cui quello principale è accessibile mediante due zip e all’interno del quale troviamo tre ulteriori tasche distinte.

Sul lato esterno è presente un ulteriore vano cui si accede con singola zip, il cui interno è dotato di una morbida fodera per contenere in sicurezza uno smartphone o una fotocamera compatta.

All’interno di questo vano troviamo, inoltre, una tasca con zip al cui interno si possono trasportare documenti oltre che le chiavi da agganciare all’apposito gancio.

Alla base dello zaino troviamo un vano con zip nel quale trova posto il ToolWrap di Osprey, un piccolo rotolo progettato per un facile accesso a strumenti e ricambi per bici.

La cintura in vita oltre che essere regolabile è dotata su ciascun fianco di un vano con zip in grado di contenere piccoli oggetti.

Un ulteriore vano è ricavato, infine, sul lato più esterno, dotato di chiusura elastica a clip.

E’ previsto anche un particolare gancio elastico regolabile per il trasporto del casco, denominato LidLock.

La stabilità del carico stivato è garantita dalla presenza di cinghie di compressione laterale. Sia lo schienale che gli spallacci sono realizzati in schiuma ventilata AirScape. Spallacci ovviamente regolabili così come la cintura sternale che inoltre è dotata di un magnete che serve ad agganciare la tubazione della sacca idrica.

In dotazione allo zaino, infatti, abbiamo anche una sacca idrica Hydraulics da 3 litri di capacità, che integra una piastra idrostatica progettata per garantire una forma anatomica alla stessa sacca oltre che mantenere alta la pressione del flusso del liquido.

La sacca idrica è stivata in un vano dotato di zip asimmetrica pensata per un facile accesso.

A completamento della dotazione del Raptor troviamo un gancio per un’eventuale luce posteriore ed alcuni inserti riflettenti.

Il peso da noi rilevato del Raptor 10 senza sacca idrica è stato di 654 grammi mentre la sola sacca idrica pesa 231 grammi. Il Raptor è disponibile oltre che nella versione 10 in test anche nella più capiente versione 14, in entrambi i casi nei colori black, persian blue e red pepper. Nella versione 10 è in vendita al prezzo di € 150,00.

Info: www.ospreyeurope.com

Il test

A prima vista la cosa che colpisce maggiormente dello zaino idrico Raptor 10 è la presenza di svariati scomparti a fronte di dimensioni e peso contenuti. Il vano di carico principale è abbastanza capiente da contenere il necessario per un’uscita lunga un’intera giornata e comprende anche delle comode tasche dove riporre gli oggetti che si vogliono recuperare rapidamente.

Particolare cura è stata, inoltre, riposta nella realizzazione delle zip, i cui occhielli hanno una forma tale da poter essere utilizzati facilmente anche con i guanti.

Non manca la presenza di un vano imbottito per contenere un telefono cellulare o una fotocamera compatta, così come una tasca per riporre documenti mentre per le chiavi risulta utile trovare un apposito gancio in modo da non dover rovistare nello zaino una volta ritornati a casa o all’auto.

Comode anche le due tasche laterali posizionate sulla cintura in vita, dove si possono riporre gli oggetti di uso più frequente, come le barrette energetiche. Il vano più esterno, invece, con clip elastica non è abbastanza grande da contenere un paio di ginocchiere, ma può essere sfruttato per riporre qualcos’altro di dimensioni più contenute. L’unica cosa che manca, forse, è una cover antipioggia.

Tra i vari scomparti abbiamo apprezzato in maniera particolare quello previsto in maniera specifica per gli attrezzi e ricambi per la bici. Osprey ha trovato una valida soluzione adottando un piccolo rotolo le cui tasche sono in grado di contenere il necessario per un intervento di emergenza, come una camera d’aria, una mini pompa, leve cacciagomme, multitool, toppe di riparazione e mastice.

Questi oggetti riescono a stare comodamente all’interno del rotolo, che tra l’altro può essere anche rimosso nel caso in cui si debba, ad esempio, intervenire ed avere a disposizione agevolmente tutti gli attrezzi.

Le funzionalità non finiscono qui perché è stato previsto anche un gancio per il trasporto del casco. Premesso che il nostro consiglio è quello di avere sempre in testa il casco e ben allacciato, anche quando stiamo percorrendo un tratto in pianura o comunque che conosciamo benissimo,  l’unico momento in cui può capitare di poterne fare a meno è quando si percorrono lunghi tratti sterrati in salita, laddove è molto difficile incrociare autoveicoli e comunque si procede con un’andatura poco più che pedonale. Queste sono le uniche condizioni in cui si potrebbe sfruttare questo comodo sistema di aggancio per riporre il casco sullo zaino, piuttosto che lasciarlo allacciato da qualche parte sulla bici.

Per quanto concerne la stabilità, il sistema di ritenzione adottato si è rivelato molto valido. Le cinghie sono facilmente regolabili e sono dotate di guide che impediscono alle estremità di rimanere sciolte ed arrecare fastidio.

Anche a pieno carico il Raptor 10 ha sfoggiato un comfort elevato, grazie alla morbidezza di spallacci e schienale, quest’ultimo inoltre caratterizzato da un disegno che favorisce la ventilazione della schiena.

Anche la sacca idrica in dotazione si è rivelata ben studiata oltre che di elevata qualità. La particolare predisposizione del suo alloggiamento è stata pensata per favorire l’inserimento della sacca nel suo vano senza dover necessariamente svuotare lo zaino, e in effetti abbiamo apprezzato questa soluzione visto che ci ha consentito di rifornire la sacca senza dover necessariamente rimuovere gli oggetti voluminosi dallo zaino anche quando abbiamo riempito quest’ultimo fino all’inverosimile. L’unico neo è che il particolare alloggiamento asimmetrico costringe a posizionare la tubazione della sacca all’interno dello spallaccio destro, cosa che potrebbe arrecare fastidio ai biker mancini.

Riguardo alla tubazione, inoltre, abbiamo trovato molto funzionale l’adozione del sistema di aggancio magnetico, molto utile in corsa per bloccare rapidamente il boccaglio al petto e non lasciarlo penzolare fastidiosamente.

Negli otto mesi di test il Raptor 10 si è rivelato uno zaino idrico di elevata qualità in grado di contenere comodamente tutto il necessario per affrontare un’intera giornata in sella, ma con un peso e un ingombro che lo rende pienamente sfruttabile anche per le uscite più brevi.