In test: DMT E1

DMT è un’azienda italiana con sede a Bonferrato di Sorgà, in provincia di Verona, da tempo nota per la produzione di scarpe per il ciclismo su strada e che recentemente ha volto l’attenzione anche alle discipline delle ruote grasse, presentando alcuni modelli destinati al trailriding e all’enduro. Una produzione che si fonda su un lavoro artigianale, che a sua volta si basa su un’esperienza maturata fin dall’inizio degli anni ’80 e che si pone come obiettivo quello di realizzare scarpe senza paragoni. Lo scorso inverno abbiamo ricevuto un paio di modelli di scarpe, che abbiamo prontamente sottoposto ad un test di lunga durata, iniziamo quindi con le impressioni sul primo modello, le E1.

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Descrizione

La sigla E sta per enduro in questo caso, infatti il modello E1 è destinato ad un utilizzo in tale ambito. La tomaia è realizzata in microfibra con l’aggiunta di una speciale rete in Nylon allo scopo di irrobustirne la struttura.

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Il tallone è ben imbottito ed è dotato di un rinforzo esterno, così come la punta, che rendono la scarpa resistente agli impatti. Sia sulla punta che sui due lati sono presenti, inoltre, dei fori per l’areazione.

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La suola è realizzata in Vibram S188 ed integra la piastra smontabile per l’utilizzo con la tacchetta. E’ caratterizzata da un gran numero di intagli su tutta la superficie, con due solchi profondi in corrispondenza di punta e tallone ed un profondo incavo sotto il tallone, allo scopo di garantire il massimo grip nel percorrere i tratti a piedi. Il sottopiede è in Poliestere al 100% con rinforzi in Poron.

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La chiusura è affidata al sistema BOA, grazie alla presenza di un rotore in alto, che consente il tensionamento ad ogni click in senso orario. Per l’apertura basta invece tirare il rotore per rilasciare completamente il laccio. Il sistema BOA è, inoltre, coadiuvato da una cinghia a velcro posizionata in corrispondenza della punta. La lingua, infine, è molto sottile ed è dotata di un rinforzo in corrispondenza del rotore BOA.

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Il peso della coppia da noi rilevato, in taglia 44 e senza tacchette, è stato di 1050 grammi.

Le scarpe E1 sono disponibili nelle taglie dalla 37 alla 48 e nei colori Orange Fluo/Black e Black/Black. Sono in vendita al prezzo di € 119,00.

Info: www.dmtcycling.com

Il test

Le DMT E1 hanno un aspetto esteticamente curato e privo di imperfezioni. Appaiono, inoltre, molto robuste e rassicuranti, con la suola che si estende intorno a tutta la scarpa, fornendo quindi un’ottima protezione dagli impatti, oltre ad estendere la durata del materiale della tomaia.

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La calzata è risultata perfetta fin dalla prima volta che le si è indossate, grazie anche al sistema di chiusura BOA e alla cinghia a velcro, che consentono di differenziare la chiusura tra la zona della punta e la zona del collo del piede, dando così la sensazione che siano state realizzate su misura. L’azionamento del sistema BOA è veloce e non ha mai mostrato segnali di inefficienza.

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L’intersuola presenta la giusta rigidità, richiesta per massimizzare la spinta sui pedali. La suola, pur essendosi dimostrata abbastanza rigida per una guida aggressiva, mantiene comunque il comfort richiesto negli spostamenti a piedi. In questi casi, inoltre, ci siamo giovati della loro aderenza anche in condizioni estreme, come i passaggi sulle rocce bagnate.

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In condizioni bagnate, inoltre, i fori presenti sulla tomaia non lasciano entrare l’acqua e si sono dimostrati efficaci per la traspirazione del piede.

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Per applicare le tacchette occorre prima rimuovere, tramite la chiave in dotazione, le piastre fissate con due viti a brugola. Ciò lascia credere che le E1 siano state progettate anche per un utilizzo con pedali flat. Le abbiamo provate anche in tale ambito, riscontrando in effetti un ottimo grip quando a contatto con i pin, ma bisogna riconoscere che la rigidezza di queste scarpe le rende più adatte ad un utilizzo con pedali automatici.

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Abbiamo notato che l’apertura che ospita la slitta per la tacchetta non è lunga abbastanza nel caso in cui la slitta venga posizionata nella sua massima posizione arretrata. In questo caso, infatti, la gomma della suola potrebbe interferire leggermente con l’aggancio di qualche modello di pedale automatico, come è accaduto a noi con i Crank Brothers. Se proprio necessario, si potrebbe risolvere il problema operando un leggero taglio della gomma.

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In ogni caso nei 6 mesi di utilizzo la E1 non ha mai mostrato segni di usura o di decadimento delle caratteristiche costruttive, dimostrandosi un’eccellente scarpa in grado di garantire il massimo delle prestazioni in un ambito dal trailriding all’enduro, molto resistente, confortevole e dall’imprinting decisamente aggressivo.