In test: Schwalbe Smart Sam Plus 26 x 2.25″

Fondata nel lontano 1922 dalla famiglia Bohle, la tedesca Schwalbe, leader europea (probabilmente anche internazionale) nella produzione di pneumatici per bicicletta, è da tempo ormai tra i marchi preferiti dai biker. Per la mountain bike propone un catalogo veramente vasto che riesce a coprire tutte le preferenze delle varie discipline delle ruote grasse. Tra le ultime novità la Smart Sam Plus si colloca nel segmento all rounder, ovvero tra le gomme in grado di esprimersi bene un po’ in tutti i contesti di utilizzo.

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Descrizione

La Smart Sam Plus rientra nella linea Performance di Schwalbe, quindi non utilizzabile in modalità tubeless. Si differenzia dalla versione Smart Sam per la presenza di una protezione extra dalle forature, denominata GreenGuard, dallo spessore di ben 3 mm e posizionata sotto il battistrada. In aggiunta è dotata anche di un rinforzo extra SnakeSkin sui fianchi, che è presente anche nella gamma degli altri segmenti.

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La copertura adotta una doppia mescola che ricopre una robusta carcassa da 67 fili per pollice. Il cerchietto è in acciaio, anziché in Kevlar, quindi non pieghevole. La Smart Sam Plus, inoltre, è omologata anche per sopportare le sollecitazioni e le velocità a cui sono sottoposte le e-bike.

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Il battistrada si compone di tasselli ben squadrati e distribuiti in maniera uniforme. Quelli centrali, di profilo leggermente più basso di quelli laterali, sfoggiano una serie di piccole protuberanze oltre ad un intaglio sulla loro sommità. Tra i tasselli centrali e quelli laterali spicca una doppia fila intermedia che garantisce un appoggio continuo nella fase di transizione dal centro al fianco.

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Il peso medio da noi rilevato della coppia di coperture in prova è stato di 965 grammi. La Smart Sam Plus è disponibile nei diametri 26″, 27.5″ e 29″, nel primo e nel terzo caso con sezioni da 2.10″ e 2.25″ mentre nel diametro 27.5″ è offerta nella sola sezione da 2.25″. E’ in vendita al prezzo di € 32,90.

Info: www.schwalbe.com


Il test                                                                                       di Fabio Paracchini

Il montaggio con camera d’aria è risultato facile e immediato, nonostante la robusta carcassa ed il cerchietto rigido. Le coperture non hanno un disegno differenziato per l’anteriore e il posteriore, per cui possono essere utilizzate in coppia oppure solo al posteriore nel caso in cui si prediliga qualcosa di più aggressivo all’anteriore.

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Al tatto la gomma appare subito di buona fattura, robusta quanto basta per essere usata anche su terreni gravosi. Nonostante la sezione generosa e il canale del cerchio non proprio larghissimo sul quale è stata montata (21 mm), la gomma non flette in maniera rilevante neppure quando si vuole esagerare con il carico del peso sulla spalla e la presa di spigolo è sempre risultata dolce e controllata. Gonfiata un po’ più duretta per salvaguardare il cerchio in discesa, si è lasciata strapazzare senza risultare delicata o rimbalzina, mentre a pressione giusta è confortevole.

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La mescola non è morbidissima e lo si avverte pedalando in salita su asfalto o su terreni compatti, laddove la gomma scorre piacevolmente. Sul lungo periodo, inoltre, il consumo si è rivelato nella norma e non sono state riscontrate anomalie nella carcassa né alcun tipo di foratura o taglio.

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Il grip in frenata è apparso modesto, nella norma per una gomma con i tasselli fitti e ravvicinati nella fila centrale, tuttavia in curva la gomma non tende a scappare via ma segue la traiettoria impostata. Sui fondi umidi e maggiormente inconsistenti ha tenuto bene assorbendo le asperità senza accusare segni o tagli.

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La Smart Sam Plus viene proposta da Schwalbe come una gomma all rounder, ovvero tuttofare, ed in effetti si è rivelata tale sul campo, proponendosi come valida scelta nel caso si desideri avere una gomma in grado di sapersela cavare bene in ogni situazione, con i dovuti limiti dei vari ambiti di utilizzo. Ambiti che potrebbero essere principalmente il trailride/all mountain ma anche l’enduro nel caso la si voglia utilizzare al posteriore volendo privilegiare la scorrevolezza in salita piuttosto che il grip in discesa.