Conosco bene l’alta Valle di Susa, la ritengo una delle zone più adatte alla MTB: mi aveva sempre incuriosito, salendo da Oulx verso Cesana, la vista di un piccolo borgo con uno svettante campanile che si confonde tra le aspre montagne circostanti. Il nome era particolarmente intrigante: Desertes…
Al Cotolivier c’ero stato qualche anno fa: non ricordo bene le circostanze, di sicuro era stata una gita di ripiego per il maltempo che non permetteva gite più sostanziose. L’idea di oggi è quella di concatenare la salita al Cotolivier con una traversata in quota che, toccando la base delle aspre creste dolomitiche della Punta Clotesse e della Grande Hoche, porta dapprima al lago di Desertes e poi in discesa al piccolo borgo omonimo. Sulla carta doveva essere un giro tranquillo: come sempre fra il dire e il fare c’è una certa differenza, e così ne è uscito un tour di 40 km e 1500 metri di dislivello. Decisamente tanti per il mio scarso allenamento…
Anziché salire da Oulx sono salito da Amazas, lungo lo sterrato che tocca dapprima il piccolo borgo di Soubras per poi convergere sul tracciato originale asfaltato poco prima di Vazon.
Da qui la strada, chiusa alle auto, sale sterrata immersa nel bosco, con ampie vedute sulla valle di Susa: la pendenza è dolce, però i chilometri da fare sono parecchi, e così arrivo alla chiesetta del Cotolivier piuttosto provato. Nemmeno un’anima in giro, ricordo che ai tempi la salita era piuttosto frequentata: poco male, fortunatamente il mio GPS su cui avevo preventivamente scaricato la traccia fa il suo dovere e sbagliare percorso è praticamente impossibile. Già, perché la segnaletica è piuttosto confusionaria in zona, ed è un peccato!
Comunque, ora comincia il tratto decisamente più divertente: un bellissimo single trail, in gran parte pedalabile, porta proprio alle pendici della Punta Clotesse. E’ un ambiente aspro, dolomitico: le guglie calcaree della Clotesse e della Grande Hoche nulla hanno da invidiare ai più blasonati scenari dolomitici.
Con qualche sali scendi ed un impegnativo tratto con la bici in spalla raggiungo infine il lago di Desertes, poco più che una pozza d’acqua ma in un contesto ambientale di rara bellezza.
Ora le fatiche sono quasi terminate: infatti comincia un bellissimo e facile sentiero in discesa che porta direttamente sulla strada dello Chaberton: percorsa in discesa si arriva a Pra Claud, dove occorre prestare attenzione a trovare un sentiero che sale nel prato appena prima del tornante dopo le case. Con numerosi saliscendi si arriva al Colletto Rosso, dove un bel sentiero nel bosco ci porta a Desertes, la molla scatenante del tour di oggi.
La storia di questo borgo, oggi disabitato, è quella di tante piccole frazioni di montagna che hanno conosciuto lo spopolamento. Sino al 1920 Desertes contava oltre 200 anime ed era comune autonomo: il nome pare sia legato al “deserto” fatto dalle orde saracene al loro passaggio nel Medioevo. Oggi il deserto è invece palpabile attraversando le vie del borgo: qualche casa è abitata nei fine settimana, per il resto l’oblio la fa da padrone…
Un ultimo, lungo tratto di strada sterrata porta al fondovalle della Dora. E’ stata una bella gita, varia e piuttosto dura: ho riscoperto il piacere dell’andare in mountain bike.
Testo e foto di Fabrizio Godio