Con la settima ed ultima tappa di oggi si conclude l’edizione 2016 della Cape Epic. Oggi gli atleti hanno affrontato un percorso di 86 km e 1.200 metri di dislivello totale, che li ha condotti da Boschendal a Meerendal Wine Estate.
Ce l’ha messa proprio tutta il team Cannondale Factory Racing, con Manuel Fumic e Henrique Avancini, per cercare di conquistare il podio finale ma pur vincendo la tappa di oggi non ce l’ha fatta, perché i nostri portacolori Samuele Porro e Damiano Ferraro, pur concludendo al 9° posto, sono riusciti a mantenere il vantaggio sufficiente a consentire loro di ottenere il terzo posto finale in questa lunga marathon.
“Oggi è stato un calvario, bene i primi 60 km poi mi sono spento” – inizia a commentare Damiano Ferraro al termine della gara – “La febbre anche oggi si è fatta sentire e nel finale non spingevano più, ho tenuto duro, non potevo mollare grazie anche a Samuele che mi ha supportato in tutti i modi e siamo riusciti a tenere il podio per 40 secondi“.
Molto soddisfatto il capitano della squadra, Samuele Porro: “Fare un podio generale, vincere una tappa e fare 2 terzi posti alla prima esperienza è qualcosa che non mi sarei mai aspettato! Quest’ultima tappa è stata pazzesca, partenza da cardiopalma, parte centrale molto tranquilla e finale da urlo! Ho affrontato la salita finale piangendo, spingendo e incitando Damiano a dare tutto quello che aveva e più ancora, è andato in crisi ai -10 e vedevo i Cannondale allontanarsi sempre di più. Lo devo ringraziare per tutta la grinta che ha avuto in questa gara massacrante, è un gran compagno che non molla mai nonostante le difficoltà“.
Al Cannondale Factory Racing, quindi, la vittoria dell’ultima tappa, davanti alle due squadre del Centurian Vaude. Decimo posto per il Dolomiti Superbike, con Periklis Ilias e Tiago Ferreira che sono giunti proprio dietro Porro e Ferraro.
Dodicesimo posto invece per l’altra squadra Trek-Selle San Marco, con Ivan Alvarez Gutierrez e Fabian Rabensteiner soddisfatti del risultato e del lavoro di squadra. “Oggi per me é stata dura con tanta pianura e vento” – inizia il commento di Fabian Rabensteiner – “Abbiamo stretto i denti per arrivare all’arrivo e ce l’abbiamo fatta a mantenere il nostro 8° posto in classifica generale. E’ stata comunque una settimana fantastica e siamo molto contenti come sia andata, ora festeggiamo un po’ penso che ce lo siamo meritati“. Ed è stato sicuramente un gran lavoro di squadra quello di Gutierrez e Rabensteiner, fondamentale nella riuscita del risultato del Trek-Selle San Marco che, ricordiamo, entra così nella storia per essere il primo team tutto italiano a conquistare il podio in questa massacrante marathon.
I primi 10 al traguardo di oggi:
Vittoria finale dunque per il team Bulls con Karl Platt e Urs Huber, che concludono questa gara con un vantaggio di 13 minuti e 8 secondi su Nicola Rohrbach e Matthias Pfrommer del Centurion Vaude e 25 minuti e 4 secondi su Samuele Porro e Damiano Ferraro, che per circa 40 secondi riescono a tenere dietro il Cannondale Factory Racing. Quinta posizione per l’altra squadra italiana, il Dolomiti Superbike, vincitrice della tappa di ieri con Periklis Ilias e Tiago Ferreira. La seconda squadra del Trek-Selle San Marco ottiene infine un’ottima 8^ posizione finale con Ivan Alvarez Gutierrez e Fabian Rabensteiner.
I primi 10 in classifica generale:
La situazione in classifica generale di tutti gli italiani in gara:
Degno di nota anche il risultato di un’altra squadra italiana, il team Pitstop/Sport24hrs, in gara nella categoria Master con Niccolò Violati e Tommaso Crisi. I due hanno concluso la gara all’88° posto assoluto e al 20° di categoria. Questo il commento di Niccolò Violati sulla gara appena conclusa: “La Cape Epic è una gara unica…sono tanti i motivi, a partire dal fatto che si corre in due e che dura otto giorni. Al di là di questo però, e ve lo posso confermare con l’esperienza di cinque partecipazioni consecutive, la cosa che fa della Epic una gara speciale è il fatto che non vi sono mai delle certezze assolute, talmente sono tante le incognite e i fattori da considerare: forature e problemi meccanici, cadute, problemi di salute raddoppiati su due persone. È una gara indipendentemente dal fatto che si corra per finirla (comunque il primo obiettivo di tutti) o per obiettivi di classifica: per i primi 100 team è una corsa contro l’avversario, dopo i 100 e fino ai 300 è una gara contro il tempo e contro un obiettivo di classifica generale, dai 300 ai 600 invece è una gara contro il difficile terreno, il caldo, il vento, la pioggia e contro se stessi…una sfida! Quest’anno un’edizione particolarmente dura, per il terreno difficile, e un’impressionante quantità di single-track che hanno reso la corsa divertente, ma allo stesso tempo impegnativa! Il caldo poi nei primi tre giorni ha ulteriormente complicato le cose. Non vi è mai stata una tappa “facile”, tutte bellissime sì, ma tutte corse sempre a tutta o per lo meno a tutta per quello che il fisico poteva dare. Complimenti a tutti gli italiani e un ringraziamento speciale al nostro Team Pitstop/Sport24hrs”.
Tra le donne, infine, ancora un successo oggi per Yana Belomoina e Sabine Spitz, che hanno preceduto al traguardo con un vantaggio di 47 secondi Annika Langvad e Ariane Kleinhans. Queste ultime, però, per il vantaggio consistente accumulato nelle tappe precedenti si aggiudicano la vittoria finale precedendo in classifica generale proprio la coppia Belomoina-Spitz.
Classifiche complete qui.