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Mattia Arduino – Enduro
Gli unici consigli che potrei dare sono di cercare sempre di guidare e successivamente di andare forte verso il proprio limite, perché se inverti le due cose la mina è assicurata. Essere sempre concentrati anche nei pezzi più facili o mentre si va cruising. Ed essere il più lucido possibile anche quando si sta per cadere in modo da limitare i danni!
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Simona Bonomi – Granfondo
Fortunatamente non ho mai subito cadute con conseguenze gravi. Nella mtb il rischio di cadere è sempre altissimo quindi cerco di distrarmi il meno possibile e soprattutto di non prendere mai rischi inutili. Non ho problemi a scendere a piedi in pezzi brutti in cui non mi sento sicura, specialmente in allenamento dove sono spesso da sola. Poi si sa, ci vuole sempre fortuna per non farsi male!
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Vito Buono – Granfondo
È difficile dare un consiglio, le cadute fanno parte della mtb, evitarle penso sia difficile e qualcuna ogni tanto ci sta. L’unico consiglio che posso dare è fare tanta mtb e soprattutto allenarsi su tutti i tipi di terreni: roccia, fango, sabbia e così via. Solo così si potrà essere pronti ad evitarle!
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Tiziano Carraro – Endurance
Il consiglio che posso dare è di non esagerare nelle discese. Provare i percorsi prima di fare la gara ti permette di affrontare la discesa e la salita in modo più sciolto e disinvolto. In base alle condizioni atmosferiche e del terreno controllare i pneumatici: in caso di bagnato pressioni più basse e per l’asciutto più alte. Ad esempio nella mia gara a Cismon ci sono state molte cadute perchè il percorso era molto tecnico e il fondo era viscido, non valeva la pena rischiare e sono arrivato molto indietro. Quando cadi sono dolori, si può buttare via anche una stagione per una gara e non ne vale la pena.
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Nicola Casadei – Enduro
Le cadute sono sempre dietro l’angolo, quindi quando si scende bisogna essere sempre molto concentrati, non far bagarre con gli amici (anche se così si toglie il divertimento della discesa) ma l’importante è conoscere bene i propri limiti e cercare di non strafare. E’ meglio divertirsi andando un pelo più piano che stare sul divano con un osso rotto!
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Pietro Chinucci – Enduro
La caduta in mtb è un argomento complesso. La caduta è sempre dietro l’angolo, a volte a causa di distrazioni ma a volte (nella maggior parte dei casi) si cade a causa di sentieri non curati, ceppetti lasciati e mal tagliati, ecc. E l’ultima cosa, e forse la più importante di tutte, è la troppa sicurezza. Quando si è troppo sicuri e padroni della situazione la cosa finisce quasi sempre male! Purtroppo.
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Andrea Dei Tos – XC/Granfondo
Secondo me per affrontarle al meglio non c’è niente da fare! L’unica cosa è usare molto la mtb, anziché uscire con la bici da strada per allenamento e poi gareggiare in mtb. Anche girare su asfalto con la mtb ti dà una sicurezza in più, ti senti più padrone del tuo mezzo. Poi provare già in allenamento tratti tecnici nei limiti delle proprie abilità, cercando di sentire le sensazioni che si provano percorrendoli. Anche uscire con atleti più abili e rubare con l’occhio i gesti può aiutare molto! Ed è stimolante per migliorarsi!
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Damiano Ferraro – Granfondo
Chiaro che le cadute nella mtb sono sempre dietro ogni curva, cosa importante è liberare la testa da cattivi pensieri e guidare senza la paura di cadere. Poi è normale che prima o poi la caduta arrivi, sia per il principiante che per il più esperto, e in quel caso rimane poco da fare, correggere il più possibile e poi pregare.
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Luigi Ferritto – XC/Granfondo
Affrontando uno sport, come la mtb, che si pratica per lo più su fondi molto impervi, la caduta è sempre dietro l’angolo. Dal mio punto di vista il rischio aumenta con l’aumentare della stanchezza e con conseguente perdita di lucidità. Per ovviare a ciò, il mio consiglio è quello di allenarsi affrontando dei tratti impervi ancora con “poco ossigeno” in circolo. Mi spiego meglio, al termine di una salita ad esempio, fatta a buon ritmo, bisogna subito affrontare, magari, una discesa tecnica, in modo da poter abituarsi ad affrontare ostacoli o pericoli ancora stanchi e ancora poco lucidi. Vedrete, le cadute così si ridurranno notevolmente.
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Elena Gaddoni – Granfondo
I rischi in mtb sono all’ordine del giorno ma anche su strada, anzi in mtb non c’è il pericolo del traffico e delle macchine. Bisogna saper valutare le difficoltà di un percorso e saper riconoscere i propri limiti, che un po’ alla volta e con l’allenamento possono essere superati. Possono essere utili le protezioni per imparare passaggi tecnici senza troppa paura di farsi male.
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Nunzia Gammella – Granfondo
Premesso che non sono una grande discesista… di conseguenza il rischio per me si raddoppia. Di sicuro l’attenzione deve essere sempre alta, mai sottovalutare la discesa (soprattutto se non la si conosce). Capita spesso di trovarmi di fronte dei canaloni, e quelli sono i peggiori; dopo varie cadute ho capito che il minimo tentennare e l’indecisione se cambiare traiettoria o meno può comportare gravi cadute. Occhi ben aperti sempre.
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Giulia Gaspardino – XC/Granfondo
Le cadute sono parte integrante della mountain bike, fanno parte del gioco. Il modo migliore per prevenire le cadute è allenare la tecnica. Questo tipo di allenamento consiste nel curare lo stile di guida, allenare l’equilibrio e soprattutto sforzarsi di affrontare in bici tratti che preferiremmo affrontare a piedi.
Naturalmente bisogna lavorare per gradi, non perdersi d’animo e credere nelle proprie capacità, senza farsi prendere dal panico. Molti biker, non più “giovani”, pensano che la tecnica che possiedono ormai è quella e non può essere migliorata. Non è vero, se allenata in modo costante, essa darà i suoi frutti; certo che se sviluppata in età giovanile, si ha più facilità di apprendimento. Ovviamente le cadute non spariranno dalla nostra vita, ma allenando la tecnica si migliora anche nelle cadute, si impara a controllare la situazione e a non cadere rovinosamente. In questa prima parte il fulcro del discorso è l’atleta. A mio parere però c’è anche un altro lato della medaglia su cui riflettere: i percorsi. Riassumo un commento scritto da Annika Langvad sul percorso Olimpico di Rio 2016, testato dai biker durante l’evento disputatosi domenica 11 ottobre scorso: “La maggior parte del percorso è costituita da tratti artificiali. Questo tipo di percorso non dà molto credito ai percorsi che affrontiamo abitualmente. Non si poteva costruire un percorso più andato di così per media e spettatori!” Ormai tutti abbiamo capito che i percorsi sono cambiati, a partire dall’XC per passare dal DH all’enduro; con il miglioramento dei materiali e delle strutture delle biciclette non poteva che essere così. Spesso però si dà più importanza allo spettacolo che all’integrità degli atleti.
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Kristina Konvisarova – Granfondo
Cadevo spesso quando provavo a fare DH. E’stata un’esperienza necessaria. Ma ho avuto solo un’importante riflessione: rilasciare i freni in ogni situazione di pericolo. So che sembra pazzesco ma è solo un modo per stabilizzare la bici in una curva veloce o in una sezione rocciosa. Sembra quasi che le mie dita possiedano una vita propria, perchè rilasciano i freni in ogni situazione difficile.
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Alex Lupato – Enduro
Nella mtb il rischio di una caduta è sempre dietro l’angolo. Secondo me se possibile la prima cosa è quella di uscire in bici in compagnia così in caso di bisogno non si è mai soli. Altra cosa importante è il saper cadere. Dello stretching può aiutare a non cadere come un sacco di patate! Ultima cosa è la palestra. Essere un po’ più muscolosi aiuta sia a non farti cadere magari quando prendi un jolly sia quando cadi in quanto ti “protegge”! Però puoi fare attenzione quanto vuoi ma può capitare di cadere e infortunarsi, anche questo fa parte del gioco, l’importante è non farsi prendere dalla paura e tornare in sella come se niente fosse ma facendo i giusti giorni di riposo. Per esperienza personale se sforzi quando non devi ti porti dietro l’infortunio più a lungo. Nonostante tutto date del gas!!!
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Denny Lupato – Enduro
Evitare le cadute è quasi sempre molto difficile perché la maggior parte delle volte capitano senza neanche accorgersene, di sicuro un consiglio è tenere sempre lo sguardo alto e rivolto in avanti, puntando sempre “lontano” per vedere gli ostacoli che ci sono sul sentiero. Nel caso si cadesse invece, una buona muscolatura, allenata con palestra e esercizi vari, può aiutare a non farsi male o a ridurre il rischio di infortunio. Poi ovviamente le cadute capitano e fanno parte del gioco, quindi preparatevi a farne.
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Chiara Pastore – Enduro
Non è facile evitare una caduta, c’è chi dice che basta andare piano ma il più delle volte è più un rischio andare piano che andare forte. Il consiglio migliore che posso dare è di equipaggiarsi bene durante le uscite, con abbigliamento quindi adeguato. Per chi pratica enduro o dh questo vuol dire ginocchiere, paraschiena, casco integrale e gomitiere (anche se per questioni di comodità ammetto di essere la prima a non usarle spesso). Ti accorgi di quanto questi elementi siano fondamentali proprio quando non li hai. Io ho trovato anche molto utile una scarpa un po’ più pesante ma più protettiva e resistente con anche una parte laterale rialzata che protegge la zona del malleolo. Per evitare una caduta è necessario sapere quali sono le proprie capacità e riconoscere i proprio limiti, controllare che la bici sia a posto e che prima di affrontare una discesa forcella e ammortizzatori siano sbloccati (ho visto diverse cadute a causa di forcelle bloccate).
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Andrea Righettini – XC/Granfondo
Il mio consiglio per evitare il più possibile le cadute è quello di fare percorsi sempre alla portata dei propri mezzi e limiti. Piano piano acquisire sempre più sicurezza e salire di “livello”, senza mai strafare e sempre con attenzione. Affrontare al meglio una caduta sicuramente non è facile. Succede tutto in poche frazioni di secondo. Il consiglio è quello di stare sempre concentrati e pronti a qualsiasi imprevisto di percorso. Cadere fa parte del gioco e comunque aiuta a imparare dagli errori per evitarli nelle uscite successive.
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Laura Rossin – Enduro
Il rischio caduta é sempre in agguato e non si può scampare (prima o poi arriva) ma si può limitare. La prima regola è di non esagerare mai, nel senso che se non si è in giornata meglio frenare un po’ di piú e poi riconoscere i propri limiti; ho visto persone lanciarsi in passaggi difficili letteralmente senza coscienza e finire inevitabilmente a faccia in terra. La seconda cosa importantissima è di avere la bici tarata a modo. In un ripido se hai la forcella troppo morbida (che ormai va di moda) è molto semplice cappottarsi. Idem per quanto riguarda l’ammortizzatore, se è tarato male ti scalcia e vai giù. Ultimamente va di moda anche tenere le gomme a delle pressioni esagerate per paura di bucare. Io ho rimediato utilizzando gomme da DH gonfiate molto poco (circa 1.5 / 1.8 bar) difficilissimo bucare e almeno non ti scappa e non vai in terra! Poi raccomando di tenere sempre d’occhio le viti di tutta la bici o comunque controllare che sia sempre tutto funzionante. Io fortunatamente non ho mai subito cadute rovinose, mi conosco molto bene e so quando tirare i freni ma posso affermare con certezza che molte di queste sono dovute a una taratura sbagliata della bici o un problema di tipo meccanico, quindi per evitare cadute prima la bici poi la testa! Se sei sul fango poi… eh lì non c’è santo che tenga.
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Chiara Teocchi – XC
Personalmente quando faccio le mie uscite di tecnica e quindi diciamo che oso un po’ di più in discesa, penso sempre ai miei limiti e alle mie capacità, perché anche una caduta banale può compromettere la stagione, e consiglio sempre quando si esce a fare tecnica di non uscire mai da soli, meglio ancora con una persona che in discesa ha un po’ più di esperienza!
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Daniela Veronesi – Granfondo
Le cadute purtroppo fanno parte del gioco e tutti siamo caduti. La cosa importante è capire dove si è sbagliato. Riprovare il passaggio, magari con qualcuno che guarda cosa stai sbagliando. Non c’è una formula magica per evitarle, se non quella di non pensarci. Dal momento in cui si pensa di cadere il corpo si irrigidisce, non sei più concentrato, ed è proprio in quel momento che si potrebbe cadere.
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