Il marchio Scott in ambito mountain bike vede la sua nascita nel 1986. Il modello Genius è stato prodotto per la prima volta nel 2003 e si basava sul concetto rivoluzionario di una mountain bike full suspended con ammortizzatore regolabile su tre posizioni (lock-out, all travel e traction). Da allora la Genius ha continuato a restare a catalogo subendo continui aggiornamenti, anche radicali, tra cui il recente adeguamento ai nuovi formati ruote da 27.5″ e 29″. Usiamo il plurale perché nel catalogo Scott, tutte le versioni della Genius sono infatti proposte in entrambi i formati.
Noi abbiamo preferito testare quella da 27.5″, ponendo la nostra scelta sul modello 710 che, posizionandosi nella gamma medio-alta, è sicuramente un mezzo molto interessante per l’allestimento che offre pur rimanendo ancora relativamente accessibile ai biker appassionati del marchio.
Con i suoi 150 mm di escursione ad entrambe le ruote, la Genius 710 si colloca in un utilizzo tra l’all-mountain e l’enduro.
Il telaio è costituito dal triangolo principale in fibra di carbonio HMF con tecnologia IMP, basata su un processo di lavorazione brevettato che consente di rimuovere l’11% del materiale inutilizzato dalle intersezioni con il tubo di sterzo, aumentando la resistenza tramite fibre ad alto modulo, posizionate in maniera più precisa nelle aree critiche. A completamento di questa tecnologia, Scott ha adottato per il triangolo il Naked External Tubeset, che elimina lo strato superficiale estetico di carbonio a favore di un’ulteriore riduzione di grammi.
Il passaggio dei cavi è interno al telaio per quanto riguarda il cambio posteriore e i comandi remoti di ammortizzatore e reggisella telescopico.
Il carro è in alluminio custom butted, dotato di forcellino IDS-SL (Interchangeable Dropout System-Super Light), con un asse QR da 12 x 142 mm.
Lo schema di sospensione utilizza un fulcro principale singolo, che attua un ammortizzatore sviluppato in collaborazione con Fox. Il Fox Nude, così come la forcella, lavora con il sistema brevettato TwinLoc tramite il quale è possibile selezionare tre modalità simultaneamente per forcella ed ammortizzatore: Descend (intero volume dell’aria disponibile – massima escursione), Traction Control (volume dell’aria ridotto – 100mm di escursione), Climb (damping bloccato).
L’attacco inferiore dell’ammortizzatore, inoltre, è dotato di un chip di collegamento che può essere montato in due modalità diverse per aumentare o ridurre l’altezza del movimento centrale di 5,5 mm e di conseguenza variare l’angolo di sterzo di 0,5°.
La forcella è una Fox 32 Float Factory CTD Fit ad aria, tapered e con perno da 15mm QR.
Nel comparto ruote troviamo le Syncros TR 2.0 con 28 raggi DT Swiss Competition a spessore variabile da 2.0-1.8-2.0 mm e mozzi Syncros. Rileviamo con piacere che i cerchi sono tubeless ready. Per le coperture Scott ha scelto per l’anteriore una Schwalbe Nobby Nic EVO e per il posteriore la più scorrevole Rocket Ron EVO, entrambe di sezione da 2.25″, con mescola PaceStar e Tubeless Easy.
La trasmissione è una 2×10 Shimano XT, con una guarnitura 38/24D ed il cambio XT Shadow Plus.
Anche i freni sono Shimano XT, con dischi da 180 mm ad entrambe le ruote. Allo scopo di ridurre i pesi, Scott ha realizzato l’attacco post mount diretto al carro, eliminando così la necessità di dover aggiungere l’adattatore. Ottima, poi, la scelta di installare la pinza del freno posteriore tra i due foderi, garantendo in questo modo una maggiore rigidità strutturale.
Il posto di guida è realizzato con componenti Syncros per quanto riguarda manubrio, manopole, attacco e sella, mentre per il reggisella telescopico, sempre il benvenuto per questo tipo di bici, ci si è avvalso del RockShox Reverb Stealth con 125 mm di escursione.
Specifiche tecniche
Telaio: | Triangolo principale in carbonio HMF/IMP, carro in alluminio custom butted |
Escursione ant.: | 150 mm |
Escursione post.: | 150 mm |
Forcella: | Fox 32 Float Factory CTD FIT Air QR15 TwinLoc |
Ammortizzatore: | Fox Nude/Scott custom CTCD TwinLoc |
Comandi: | Shimano XT 10v |
Cambio: | Shimano XT Shadow Plus SGS |
Deragliatore: | Shimano XT, Direct Mount |
Guarnitura: | Shimano XT 38/24D |
Cassetta pignoni: | Shimano HG81 11-36D 10v |
Catena: | Shimano HG75 |
Freni: | Shimano XT 180/180 mm |
Cerchi: | Syncros TR 2.0 |
Raggi: | DT Swiss Competition 2.0-1.8-2.0 |
Mozzi: | Syncros TR 2.0 15 x 100 mm / 12 x 142 mm |
Coperture: | Schwalbe Nobby Nic / Schwalbe Rocket Ron, 27.5 x 2.25″, EVO PaceStar Tubeless Easy |
Manubrio: | Syncros FL 1.5 Tbar 720 mm, manopole Syncros Pro lock-on |
Attacco manubrio: | Syncros TR 1.5 , 6° |
Serie sterzo: | Ritchey Pro semi integrata, tapered |
Reggisella: | RockShox Reverb Stealth 125 mm |
Sella: | Syncros XM 1.5 |
Peso: | 12,35 kg |
PREZZO: | € 4.399,00 |
Geometrie
Taglie disponibili: | 41,5/44/47,5/51 cm |
Angolo sterzo: | 67,9° (+ 0,5°) |
Angolo piantone: | 74° (+ 0,5°) |
Orizzontale virtuale: | 57/60/62,5/65 cm (56,9/59,9/62,4/64,9 cm) |
Altezza movimento centrale: | 34,5 cm (35,05 cm) |
Tubo sterzo: | 10/11/12/13,5 cm |
Carro posteriore: | 43,9 cm |
Standover: | 77,3/77,5/80,7/80,9 cm (77,6/77,8/81/81,2 cm) |
Passo: | 112,3/115,4/118/120,7 cm (112,2/115,3/117,9/120,6 cm) |
Di seguito il video descrittivo:
Info: www.scott-sports.com
In sella
Le misure appaiono adeguate, così come gli angoli, vista la destinazione d’uso. La regolazione del SAG non è supportata, mancano, infatti, sugli steli delle unità ammortizzanti le indicazioni per una rilevazione diretta. Non è neanche possibile regolare separatamente le idrauliche di forcella ed ammortizzatore, visto che sono gestite simultaneamente dal sistema TwinLoc con comando remoto al manubrio, comando che a prima vista può apparire un po’ ingombrante ma che, grazie alla leva ergonomica, abbiamo comunque trovato comodo da azionare con il solo pollice e senza spostare la mano dalla manopola.
Guaine e tubazioni sono della giusta lunghezza. Il manubrio è abbastanza affollato, visto che oltre ai comandi cambio e deragliatore vi è anche la presenza del comando TwinLoc e di quello relativo al reggisella telescopico. Occorrerà, quindi, in fase iniziale impiegare un po’ di tempo per trovare la loro giusta posizione.
Apprezzabile la presenza di cuscinetti sovradimensionati, che rendono l’articolazione del carro notevolmente rigida. Abbiamo trovato, inoltre, interessante la possibilità di variare l’altezza del movimento centrale e, di conseguenza, alcuni valori della geometria della Genius 710, semplicemente variando la posizione del chip posizionato nel punto inferiore di collegamento dell’ammortizzatore. E’ possibile, infatti, guadagnare quel mezzo grado di apertura in più dello sterzo per acquistare maggiore sicurezza nelle discese più veloci.
In pianura
Lasciando il TwinLoc in modalità Descend, ovvero “tutto aperto”, la spinta sui pedali genera oscillazioni da parte del mezzo, con conseguente dispersione dell’energia, pertanto è il caso di sfruttare il TwinLoc per attivare la modalità Traction Control. In questo caso, infatti, la risposta della Genius 710 migliora nettamente. La bici ha una buona reattività e spiana bene gli ostacoli, anche se diventa un po’ più nervosa da gestire, ma è il prezzo da pagare per avere una superiore rigidità.
In curva
La guidabilità in generale è molto soddisfacente. In curva e nei passaggi più tecnici, in modalità di massima apertura dello sterzo, abbiamo notato che la bici diventa leggermente un po’ più pigra.
In salita
Il peso abbastanza contenuto gioca molto a favore della Genius 710. In salita la risposta è soddisfacente già lasciando il TwinLoc in modalità Traction Control. Per godere del massimo rilancio nei tratti più ripidi si può sfruttare la modalità Climb. In questo caso la Genius 710 si trasforma come d’incanto in una mountain bike quasi tutta rigida: non è un blocco totale ma quasi, visto che non si avvertono oscillazioni marcate nelle sospensioni ed il mezzo si arrampica senza sforzi particolari. In questo caso, però, la bici si solleva leggermente, vista la quasi totale mancanza di affondamento della sospensione, per cui si alza il baricentro ed in qualche passaggio tecnico potrebbe occorrere qualche dote di equilibrismo.
La copertura posteriore, molto scorrevole, facilita il modo in cui la bici affronta le salite, ma sicuramente contribuisce anche l’angolo del piantone molto verticale.
Abbiamo apprezzato, inoltre, la presenza, nella guarnitura, della corona da 24D, che nelle salite più ripide può fare la differenza e che purtroppo molti marchi tendono a far scomparire dalle proprie mountain bike senza nemmeno proporre pignoni più grandi.
In discesa
Le geometrie aggressive mettono a proprio agio la Genius 710 nell’affrontare le discese veloci, anche se in questo caso avrebbe bisogno di essere coadiuvata da coperture un po’ più votate alla discesa.
La bici mantiene bene la traiettoria, grazie ad un telaio molto rigido, e lasciando il TwinLoc in modalità Descend la sospensione assorbe molto bene le asperità, facendo sentire la presenza di tutta l’escursione disponibile.
Conosciamo bene la risposta dei freni Shimano XT e non ci siamo stupiti nel goderne gli effetti. L’azione frenante, infatti, non mostra alcun tentennamento e sia la potenza che la modulabilità risultano adeguate all’utilizzo al quale è rivolto questo mezzo, grazie anche alla presenza dei dischi da 180 mm su entrambe le ruote.
Conclusioni
Dalla prima versione del lontano 2003 ne è passata di acqua sotto i ponti ma la Genius continua a confermare il proprio carattere all-mountain. L’ottimo bilanciamento tra un peso leggero, le geometrie e la risposta della sospensione la rendono un mezzo in grado di soddisfare una vasta platea di puri appassionati della mountain bike, capace di rispondere con vivacità alla richiesta di chi la conduce e di infondere anche sicurezza e comfort nel momento in cui le si chiede qualcosa in più.
Non ci ha molto convinti la presenza di un comando che operi simultaneamente su entrambe le sospensioni, che vedremmo sicuramente più sfruttabile in un mezzo da XC/marathon.