In test: Formula CR3

Fondata nel 1987 con l’obiettivo di produrre ruote e freni per moto, Formula rientra di diritto tra quelle aziende che rappresentano il fiore all’occhiello del Made in Italy. Prima azienda ad aver prodotto e commercializzato freni a disco per mountain bike, quando i sistemi frenanti si basavano sugli ormai consolidati v-brake che nessuno o quasi avrebbe mai pensato di sostituire con un impianto a disco, visti i timori legati all’aumento di peso e all’affidabilità. Da allora l’azienda toscana non si è mai fermata, aggiungendo ai freni a disco anche la più recente produzione di ruote e forcelle di elevata qualità costruttiva. Nel catalogo degli impianti frenanti si è aggiunto di recente il modello CR3, presentato ad Eurobike. Non potevamo farci sfuggire l’occasione di provarlo e siamo stati accontentati.

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Descrizione

Il CR3 si colloca, come destinazione d’uso, tra all-mountain ed enduro. Il pompante è caratterizzato dalla tecnologia Master Cylinder Cartridge, già utilizzata per il modello C1, ma a differenza di quest’ultimo il funzionamento è radiale, con un incremento del rapporto idraulico, a favore di una maggior potenza frenante.

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La pinza è in pezzo unico e, seppur derivante dai modelli R0 e T1, è completamente nuova. I pistoni, infatti, sono ovali, più piccoli del modello R0 ma hanno una superficie equivalente a quella del modello T1 (diametro equivalente a 24 mm). Il tappo rosso anodizzato del pistone è rimovibile con strumenti standard, consentendo in tal modo la rimozione e la sostituzione del cilindro.

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Le tubazioni sono caratterizzate dal sistema SpeedLock, ridisegnato rispetto al precedente. Si tratta del sistema di collegamento dei tubi che consente lo sgancio ed il riaggancio degli stessi senza fuoriuscita di olio o introduzione di aria. E’ presente sul lato pinza.

Il CR3 comprende una serie di regolazioni che consentono al biker di personalizzare il feeling con l’azione di frenata. E’ possibile regolare la distanza della leva dal manubrio agendo, tramite una chiave a brugola, su una vite posta sulla leva. Per la modulazione della frenata, invece, viene fornita una serie di bussole da applicare sulla leva. Il pompante, inoltre, è compatibile con la leva opzionale PLA (Progressive Adjust Lever), che consente la regolazione della distanza tramite una pratica manopola e senza necessità di attrezzi.

L’impianto frenante ci è pervenuto con i dischi 1-Piece, da noi scelti nelle misure da 180 e 160 mm. Hanno un disegno a spirale e la superficie frenante è dotata di un elevato numero di fori per garantire la massima dispersione di calore.

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Le pastiglie di serie sono a mescola sinterizzata metallica pensate per gli utilizzi più critici.

Di seguito i pesi da noi rilevati:

  • impianto anteriore: 235 grammi
  • impianto posteriore: 245 grammi
  • disco da 180 mm: 126 grammi
  • disco da 160 mm: 100 grammi

Per quanto concerne i prezzi, il singolo impianto, anteriore con tubazione da 100 cm o posteriore con tubazione da 165 cm ed escluso il disco, costa € 116,00. Il disco da 160 mm a 6 fori è venduto al prezzo di € 22,00 mentre quello da 180 mm, 6 fori, è in vendita al prezzo di € 24,00.

Di seguito il video descrittivo:

 

Info: www.formula-italy.com

Il test

Già dal momento in cui si apre la confezione del singolo impianto colpisce la raffinatezza estetica di questi freni.

Il pompante è reversibile, per cui in fase di installazione i biker di estrazione motociclistica avranno la possibilità di poterli montare in maniera invertita, ovvero con la leva del freno anteriore posizionata a destra. I collarini sono di normale ingombro.

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Il centraggio delle pinze è facilitato dallo spazio presente tra le pastiglie quando le leve vengono rilasciate. Abbiamo notato, infatti, che rispetto ad altri impianti questo spazio è leggermente superiore, il che evita che possano verificarsi quei tanto fastidiosi sfregamenti in corsa, cosa che effettivamente non ci è accaduta, grazie anche all’eccellente allineamento dei dischi. Con l’adattatore anteriore da 180 mm che ci è pervenuto, inoltre, erano accluse alla viteria delle specifiche rondelle per facilitare il centraggio della pinza all’anteriore.

Abbiamo apprezzato molto il particolare rivestimento ruvido che caratterizza le leve e che contribuisce ad evitare fastidiosi scivolamenti del dito e, a proposito di questo, i CR3 sono freni che basta azionare con un solo dito per ottenere la loro completa risposta. La forma ergonomica delle leve, inoltre, è perfetta per tutta la lunghezza della curva descritta dal loro azionamento, non fa stancare il dito neanche durante le lunghe discese. Le regolazioni previste sono efficaci, anche se è necessario avere l’apposita chiave a brugola. Tuttavia chi avesse necessità di intervenire spesso sulle regolazioni può optare per la leva PLA, venduta a parte.

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Non è stato necessario un lungo periodo di rodaggio per poter apprezzare la notevole risposta di questi freni. I CR3 si sono fatti apprezzare sia per la loro potenza che per la modulabilità. Pur montando di serie delle pastiglie sinterizzate metalliche, che rispetto a quelle a mescola organica hanno la prerogativa di essere più rumorose e di necessitare di un certo periodo di tempo per entrare in temperatura, con i CR3 le rumorosità a freddo sono svanite rapidamente.

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La risposta, inoltre, tra anteriore e posteriore è risultata molto equilibrata. Nonostante la diversa lunghezza delle tubazioni i freni reagiscono senza elasticità, il che dimostra l’ottima qualità costruttiva dei tubi.

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A proposito delle tubazioni, Formula ha fatto un ottimo lavoro realizzando il sistema SpeedLock, che per il 2015 è stato ridisegnato per ridurre i pesi. Si è dimostrato realmente efficace in quanto nel momento in cui abbiamo installato i CR3 su un mezzo da all-mountain non c’è stato alcun bisogno di smontare niente dalla bici. E’ bastato infatti staccare il tubo dalla pinza e farlo poi passare liberamente attraverso il telaio. Insomma un gioco da ragazzi e senza alcuna perdita di olio o entrata di aria. Un sistema che sarà molto apprezzato, quindi, in caso di telai predisposti con passaggio interno dei cavi.

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Nelle discese più veloci i CR3 forniscono il giusto feeling che ci si aspetta da un impianto frenante indirizzato ad un utilizzo all-mountain/enduro. Non abbiamo mai avvertito cambi del punto di frenata, neanche dopo aver raggiunto temperature elevate percorrendo le discese più veloci. I CR3, inoltre, si sono dimostrati sul bagnato abbastanza silenziosi.

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Per quanto concerne l’operazione di spurgo non possiamo esprimerci in quanto nei mesi di utilizzo non abbiamo mai avuto la necessità di eseguirla.

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I quasi cinque mesi di utilizzo in test ci portano tranquillamente ad affermare che con i CR3 Formula è riuscita a realizzare dei freni con un’elevata potenza frenante senza per questo avere un incremento di peso, e noi non possiamo che consigliarli.

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