E’ chiaro che non è possibile condensare in poche righe quella che può rappresentare la tecnica per condurre al meglio la propria mountain bike in sicurezza e, di conseguenza, per trarne il massimo divertimento. Tuttavia esistono alcune regole di base che se applicate possono sicuramente facilitare l’approccio con il mezzo.
Guardare sempre avanti
Non vuol dire, ovviamente, dimenticarsi del passato ma concentrarsi su ciò che sta per arrivare. Per fare ciò occorre alzare lo sguardo per guardare oltre la propria ruota anteriore. A seconda della propria velocità, quindi, è opportuno guardare ad una distanza tra i 10 e i 20 metri davanti a sé. Questo aiuterà sicuramente ad anticipare gli ostacoli sul percorso in modo da prepararsi ad affrontarli al meglio, scegliendo la traiettoria più appropriata.
Cambiare in tempo
E qui ci riferiamo all’utilizzo del cambio dei rapporti, visto che spesso può capitare di “dimenticarsene” e spingere su rapporti non adeguati ad un ritmo sfiancante per muscoli e respirazione. Usare il cambio in tempo, invece, anticipando gli eventuali ostacoli e inserendo un rapporto più corto può aiutare non poco a superare situazioni difficili. E’ anche per questo motivo che, come detto prima, è sempre meglio guardare in avanti.
Sollevare i gomiti
In discesa è opportuno sollevarli e spostarli all’esterno. In questo modo la schiena assumerà una posizione più piegata ed oltre a caricare l’avantreno, fornendo maggiore aderenza e direzionalità alla ruota anteriore, si sarà anche pronti ad assorbire meglio gli urti, con conseguente miglior controllo del mezzo. In salita, in determinate situazioni, può essere utile invece abbassare i gomiti, allo scopo di spostare il peso in avanti e contrastare l’eventuale impennamento dell’avantreno.
Rimanere rilassati
Se si sta affrontando una sezione tecnica oppure una discesa, non serve a niente aggrapparsi al manubrio e irrigidirsi. Rilassando il proprio corpo, invece, partendo dalle braccia e dalle gambe, aiuterà a decontrarre i muscoli che favoriranno un miglior assorbimento delle asperità da parte del corpo stesso. In questo modo sarà più naturale assecondare i movimenti del mezzo, sfruttando anche la schiena, ed oltre alle sospensioni della bici si avranno a disposizione anche quelle naturali del corpo. Ci si accorgerà che sarà come avere un mezzo con maggior escursione e ci si stancherà anche meno.
Evitare movimenti involontari
Soprattutto durante una salita sarà meglio evitare inutili dondolamenti delle spalle o della testa, seguendo magari il ritmo della spinta sui pedali. Non farebbero altro che stancare ulteriormente la muscolatura di spalle, braccia e collo. Sarà meglio, invece, lavorare solo con la muscolatura delle gambe ed assumere una respirazione più regolare possibile.
Respirare sempre
Sembra incredibile ma a volte ci si dimentica di farlo, finendo con il trattenere il fiato presi da una situazione molto difficile mentre si attraversa un tratto impegnativo, sia in salita che in discesa. E’ quanto di peggio si possa fare, perciò bisogna sforzarsi di respirare sempre e soprattutto regolarmente.
Evitare rapporti troppo duri
Chi pedala anche sulla bici da strada sa già di cosa stiamo parlando. Pedalare un rapporto troppo duro servirà solo a sfiancare, se invece ci si mantiene al di sopra delle 80 pedalate al minuto ci si garantirà quel giusto ritmo che assicura il miglior rendimento anche sulle lunghe durate. All’inizio potrà sembrare un ritmo “strano”, ma porterà ben presto i suoi frutti. Se non si ha a disposizione un contachilometri con sensore di cadenza, lo si può improvvisare contando, ad esempio, quante volte un ginocchio arriva in alto in 10 secondi e poi moltiplicare per 6.
La pedalata “rotonda”
Ovviamente è possibile farla solo con i pedali automatici e consiste nel tirare in alto il pedale mentre si spinge in basso quello opposto. In questo modo le pedivelle gireranno con maggiore agilità e si pedalerà con il giusto ritmo.