Siamo nel mese delle festività Natalizie, dei pranzi per gli auguri, ma anche della ripresa degli allenamenti per gli atleti più sfegatati. Il periodo di riposo e il Dicembre appetitoso, porrà l’atleta nella condizione di dovere perdere qualche chiletto in vista della nuova stagione agonistica. Vediamo come potere sfruttare al meglio i “fondi lunghi” di questa stagione.
Dicembre è il mese delle feste e stiamo entrando nella stagione invernale. Abbiamo passato un Novembre a riposo, recuperando da una stagione intensa, e inevitabilmente qualche piccolo peccatuccio di gola ce lo siamo anche concesso, dopo dieci mesi di rinunce. Dicembre è il mese dei conflitti: da una parte gli allenamenti da riprendere con tabelle da seguire e i fatidici “lunghi a fondo lento” necessari per “fare fondo”, dall’altra le feste con i parenti e i pranzi sfarzosi ai quali siamo ormai coatti.
Quindi? Quindi dobbiamo operare su più fronti. Tentare di limitare i danni durante le feste, anche se una fetta di panettone non la si può rifiutare, ma soprattutto sfruttando a modo pertinente quei “lunghi” a fondo lento per bruciare grassi nel maggior numero possibile.
Un aiuto ci viene dall’integrazione alimentare con la Carnitina, un aminoacido che il corpo usa per migliorare l’utilizzo dei grassi a scopo energetico.
La carnitina esiste in diverse forme tra le quali quella biologicamente attiva e generalmente utilizzata come integratore alimentare è la L-carnitina.
La Carnitina semplifica l’ingresso degli acidi grassi a lunga catena all’interno dei mitocondri dove vengono ossidati per produrre energia, infatti dal punto di vista biochimico la carnitina svolge le proprie funzioni partecipando ad un complesso meccanismo chiamato carnitina acil-CoA transferasi.
La carnitina è contenuta soprattutto negli alimenti di origine animale come la carne e i prodotti caseari. Dato che questo aminoacido viene sintetizzato a partire da altri due aminoacidi essenziali (non sintetizzabili dall’organismo a velocità sufficiente per soddisfare le richieste metaboliche) le persone che seguono una dieta vegana potrebbero manifestare deficit di carnitina.
Durante un esercizio fisico di tipo aerobico si assiste ad un aumento della concentrazione plasmatica degli acidi grassi. Probabilmente tale fenomeno è dovuto alla saturazione dei mezzi di trasporto mitocondriale degli acidi grassi di cui la carnitina, come abbiamo visto, è parte fondamentale.
La carnitina dovrebbe dunque migliorare la performance sportiva in quelle condizioni dove è importante risparmiare il glicogeno ed ossidare prevalentemente i grassi (maratona, ciclismo di durata, triathlon). Non è infatti un caso che tale aminoacido sia particolarmente attivo durante il digiuno quando la glicemia si abbassa ed i livelli plasmatici di glucagone ed acidi grassi diventano elevati.
In campo medico la carnitina viene generalmente somministrata a persone con problemi cardiaci. Il nostro cuore, infatti, consuma prevalentemente acidi grassi per soddisfare le proprie richieste energetiche ed è quindi importante garantire l’efficienza di questo sistema. Diversi studi hanno attribuito a questo aminoacido un’azione stimolante sulla contrattilità cardiaca. La carnitina aumenta inoltre la vasodilatazione periferica migliorando così il flusso e la distribuzione dell’ossigeno. Recenti studi attribuiscono alla carnitina anche un ruolo importante nell’abbassamento dei livelli ematici di colesterolo e trigliceridi.