Lo scorso autunno Look ha presentato la gamma Signature Series per i pedali Trail Roc+, da noi già testati qualche tempo fa. Una collezione in edizione limitata sviluppata in collaborazione con i freerider Thomas Genon e Kriss Kyle. Ci ha poi inviato la versione Thomas Genon per un nuovo test.

DESCRIZIONE
Una collaborazione che riunisce il talento eccezionale di Kyle e Genon con il design e la qualità costruttiva dei pedali del marchio francese, frutto di due anni di test in laboratorio e sul campo, con una grafica che mescola gli stili visionari di Hitchcock e Kubrick con le spirali dei bike park e i tracciati dei migliori sentieri freeride.

I Trail Roc+ derivano dal precedente modello Trail Roc lanciato nel 2020, tuttora presente a catalogo, e presentano un corpo pedale in alluminio forgiato, con una superficie di appoggio di forma asimmetrica a favore del massimo controllo anche durante gli atterraggi, mentre il profilo concavo e lo spessore di 16 mm servono a migliorare la sicurezza degli appoggi e la distanza da terra.

Ciascun lato presenta dieci perni regolabili e rimovibili, che consentono quindi di personalizzare la posizione dei piedi a favore di una presa ottimale indipendentemente dalla posizione di guida e dalle condizioni.

Il corpo del pedale ruota su due robusti cuscinetti e un cuscinetto ad aghi, con boccole in metallo. Sia i cuscinetti che il perno in Chromoly+ sono completamente rimovibili per un’eventuale revisione.

Le dimensioni dell’area di appoggio sono pari a 104 x 101 mm mentre il peso da noi rilevato della coppia di pedali è stato di 412 grammi. I Trail Roc+ Signature Series Thomas Genon sono disponibili in unica colorazione ed in vendita al prezzo di € 179,90.
Info: lookcycle.com
IL TEST
di Fabio Paracchini
Quando mi è stato proposto di provare i pedali Trail Roc+, ho pensato a un aggiornamento minimo rispetto al modello testato tre anni fa, e invece di similare è rimasto solo l’involucro di presentazione, un box con un’ampia apertura anteriore per visualizzare il prodotto: con grande sorpresa, ho scoperto che il corpo è stato oggetto di un importante restyling dal punto di vista della lavorazione e alleggerimento visivo grazie alle grafiche volute dal pro rider Thomas Genon, ma praticamente immutato dal punto di vista del peso.

Sono cambiati i pin, che adesso anzichè essere cavi, sono in un corpo sottile con una testa Torx, anche questo un dettaglio che ho apprezzato molto, in quanto quelli cavi si riempiono di terra ed è facile spanarli quando si cerca di sostituirli.

Le dimensioni del corpo sono leggermente inferiori rispetto al modello precedente ma rimangono ottimali con scarpe (e piedi) dalla misura media. Non è presente all’interno della scatola alcun manuale ma su un lato della confezione vi è un QR Code di piccole dimensioni che fa aprire un link alla pagina dei manuali di LOOK e da cui possiamo aprire un PDF in più lingue sul montaggio e manutenzione “base” della linea “Trail”. Oltre all’assenza cartacea del manuale (scelta che appoggio), mi ha lasciato deluso l’assenza di qualche pin di ricambio, visto il prezzo “premium” dei pedali. Il montaggio è avvenuto con la solita lubrificazione del perno e dell’apposizione della rondella in battuta; la differenziazione tra il pedale destro e il sinistro avviene tramite la scanalatura sul labbro a battuta della filettatura del pedale sinistro.

Sul campo il pedale è molto aggressivo con le suole delle scarpe e fornisce un grip davvero molto alto, praticamente con qualsiasi suola, ma il punto dolente sono i dieci pin dalla lunghezza di ben 16 mm complessivi. Per generare un appoggio “concavo” si è creato un punto di fissaggio del pin centrale in modo che la sua altezza sia superiore all’asse del pedale ma inferiore agli altri nove che fungono da corona. A causa dello spessore dell’asse, i pin sul perimetro risultano abbastanza alti e quindi molto soggetti ad impatti con tutto quello che possiamo incontrare sui sentieri: si possono raddrizzare facilmente con una pinza ma bisogna fare attenzione a quanta forza si usa, pena la rottura.

Il corpo in alluminio si è dimostrato molto resistente ai graffi e lo stesso posso dire della serigrafia. La scorrevolezza del corpo sull’asse è sempre rimasta discreta senza subire importanti accelerazioni che potessero far pensare ad un’usura anomala dei cuscinetti interni, così come sono praticamente assenti i movimenti tra corpo e asse.

Per concludere, posso dire che il pedale mi è piaciuto molto, ha un impatto visivo molto forte ed è stato creato per un utilizzo molto importante che spazia dall’enduro al dirt. Bisogna fare attenzione a non urtare con la pelle o con i pantaloni lunghi questi pedali, in quanto i danni che possono provocare i pin sono elevati. Il prezzo è importante e mi aspetto di trovare nel prossimo aggiornamento anche dei pin di scorta che vadano a completare il livello qualitativo di questo prodotto.
