Sempre più biker preferiscono lasciare a casa lo zaino e portare solo il minimo indispensabile, soprattutto per le uscite di breve durata. In questi casi però, se non ci si vuole riempire le tasche di maglia e/o pantaloncini, è necessario adottare una soluzione di trasporto direttamente sul telaio. La classica borsa sottosella fa storcere il naso a molti, tuttavia Granite Design ha realizzato il Quiver, una soluzione che si stacca dalla classica borsa ma che consente comunque il trasporto del minimo indispensabile.

DESCRIZIONE

In effetti il Quiver mantiene un aspetto molto discreto e si mimetizza molto bene sotto la sella. E’ realizzato in tessuto anti-spruzzo e una volta aperto sfoggia 3 tasche portaoggetti separate, progettate per il trasporto di una camera d’aria leggera, cartuccia di CO2, multi-tool e denaro o carta di credito.

La tasca con cerniera offre maggiore sicurezza per riporre denaro o carta di credito.

Sul lato esterno del Quiver è presente una manopola a cricchetto, simile al sistema BOA in uso su alcuni modelli di scarpe, che stringe e fissa il Quiver al carrello della sella o in qualsiasi altro punto della bici in cui sia possibile fissarlo. 

Il peso da noi rilevato del Quiver è stato di 65 grammi. E’ in vendita al prezzo di € 35,50 secondo l’attuale tasso di conversione del dollaro.

Info: granite-design.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

Il Quiver si presenta con una forma particolarmente discreta ed un peso molto contenuto, caratteristiche che potrebbero attirare quei biker che solitamente non sono propensi ad utilizzare una borsa sottosella. Nonostante le dimensioni e la particolare struttura, comunque, riesce tranquillamente a trasportare quanto promette. Infatti l’ho utilizzato con una camera d’aria standard, quindi né particolarmente leggera né di tipo Plus, due leve per pneumatici, un multi-tool di dimensioni standard e un po’ di soldi. Da premettere che Granite sconsiglia l’utilizzo di camere d’aria di tipo normale, in quanto il loro peso potrebbe sovraccaricare il sistema di chiusura oltre che rendere il Quiver troppo gonfio.

Sul campo l’ho utilizzato con una bici dotata di reggisella telescopico ed anche sfruttando l’intera corsa del reggisella non ho riscontrato alcun tipo di interferenza con la ruota posteriore. Per semplificare l’operazione di arrotolamento e fissaggio sotto la sella è presente una striscia di velcro che mantiene il Quiver arrotolato mentre viene infilata la fascia nel carrello della sella.

Una volta fissato alla sella, il Quiver è rimasto saldamente al suo posto, anche percorrendo i tratti più sconnessi oppure in affondo della sospensione a seguito di un impatto rilevante. In aggiunta si mimetizza anche abbastanza bene sotto la sella, grazie alla sua forma schiacciata rispetto ad una classica borsa sottosella.

Pur non essendo realizzato in materiale impermeabile, il Quiver ha protetto molto bene gli oggetti al suo interno quando ho percorso dei tratti ricchi di pozzanghere o guadi. Per quanto riguarda l’usura, sia il tessuto che il cavo di ritenzione al termine del test non mostrano segni di cedimento, per cui pur in presenza di un prezzo leggermente superiore rispetto ad una classica borsa sottosella, il Quiver può rivelarsi una scelta azzeccata per chi è alla ricerca di una soluzione di trasporto discreta e funzionale sotto la sella.