Era da alcuni anni che non ci capitava di testare un prodotto ION e quando ci è stato proposto di provare le nuove ginocchiere Arcon LT siamo rimasti piacevolmente sorpresi, considerate anche le caratteristiche innovative di queste protezioni, che tra l’altro segnano l’avvento della nuova linea Arcon di ION, caratterizzata da prodotti sostenibili sul mercato senza compromessi in fatto di performance, pensati dal trail ride al downhill.
DESCRIZIONE
Le Arcon LT offrono, in effetti, una serie di novità che le rendono le prime nel loro genere, a partire dall’imbottitura completamente biodegradabile L-2 nella struttura del manicotto.
Un’imbottitura sviluppata da RE ZRO che copre una superficie maggiore del 15% rispetto alle imbottiture standard con certificazione CE, tra cui le protezioni media e laterale del piatto tibiale.
L’imbottitura, inoltre, può essere rimossa in caso di lavaggio del manicotto.
La struttura del manicotto è realizzata con un mix di nylon riciclato, tra cui il tessuto Cordura resistente all’abrasione elasticizzato nelle quattro direzioni.
A favore della vestibilità troviamo degli inserti antiscivolo in silicone, sul lato interno superiore ed inferiore, per tenere la struttura del manicotto perfettamente in posizione durante la pedalata. A favore della ventilazione, invece, sono presenti specifici fori tagliati al laser.
Sul lato posteriore troviamo una fascia elastica per mantenere in posizione la ginocchiera.
Le Arcon LT sono disponibili nel solo colore nero e nelle taglie dalla S alla XL. In vendita al prezzo di € 119,99.
Info: ion-products.com
IL TEST
di Fabio Paracchini
Le ginocchiere sono giunte in un imballo di cartone riciclabile dal taglio accattivante, con il simbolo del riciclo traforato (ottimo riferimento alla traspirabilità del prodotto) e un adesivo con traccia olografica che evidenzia il modello del prodotto. Il logo del riciclo (stilizzato) lo troviamo pure sull’elastico a ridosso della calza che copre il polpaccio e sulla fascia sopra al ginocchio.
La calzata è estremamente precisa in quanto il tessuto è poco elastico sul lato anteriore ma è più cedevole sul posteriore dove la calza ha una trama diversa rispetto alla porzione anteriore. Pur avendo le gambe con misure al limite massimo della taglia in prova (L), a parte le prime due uscite in cui erano quasi “strizzate”, il tessuto ha ceduto leggermente diventando quasi una seconda pelle quando le indosso. Questa sensazione è da leggere in senso positivo, in quanto le ginocchiere non hanno fasce elastiche regolabili e di conseguenza devono essere molto aderenti per essere stabili non solo in fase di riding ma in particolar modo in caso di caduta. All’estremità inferiore all’interno della stoffa troviamo una micro siliconatura con inserito ancora il logo del brand, mentre sotto l’elastico di tenuta sulla coscia ritroviamo il logo del riciclo in silicone per tutta la circonferenza.
La lunghezza complessiva ricalca all’incirca quelle di altri brand, andando a coprire circa 2/3 della tibia e stando una decina di centimetri sopra al ginocchio. Pur non avendo notato differenze particolari di forma, le ginocchiere hanno stampato sulla tela sopra il ginocchio il riferimento che indica se è la destra o la sinistra, ma probabilmente si fa più attenzione al logo stampato sul laterale esterno o all’etichetta color viola per individuare quella giusta da indossare.
All’interno è presente la solita tasca per inserire o rimuovere la protezione stampata, la quale risulta più rigida al piegamento a mano ma ha una struttura a nido d’ape che favorisce la ventilazione. La rimozione per i necessari lavaggi e il successivo inserimento dei pad è risultata pratica grazie all’ingresso della tasca non troppo piccolo e a un basso attrito dei materiali.
Il test si è svolto principalmente durante la calda stagione estiva e ho avuto un ottimo feeling per quanto riguarda il comfort complessivo, ma la parte più “difficile” è stata toglierle proprio perchè sono aderenti come un guanto alla mano: l’unico modo è abbassare il manicotto oltre il ginocchio e sfilare dalla gamba come una calza, usando il pad come punto di presa. Nelle giornate più fresche questa operazione è stata più pratica in quanto la pelle risultava grossomodo asciutta, ma in contrapposizione ho rilevato che l’elastico superiore tendeva a scendere; questo non ha inficiato sulla stabilità della ginocchiera in virtù della grande aderenza alla pelle della tela. Niente di grave, ma in questo caso l’assenza di un elastico con il veltro ha il suo peso.
Fortunatamente non ho avuto modo di testare la stabilità delle ginocchiere con una caduta, ma la sensazione che ho avuto è che il prodotto testato è ai vertici in questo campo, pur rimanendo confortevole. A fine test, e con diversi lavaggi in lavatrice affrontati, ho rilevato un discreto consumo degli elastici che compongono la fascia che appoggia sulla coscia, pur avendo rispettato le indicazioni presenti sulle etichette interne. Questo aspetto mi lascia sorpreso perché non ritengo di aver trattato in modo improprio le protezioni in ogni fase del loro utilizzo, che sia indossarle, toglierle o lavarle.
Il prodotto è sicuramente all’avanguardia per i materiali usati che sicuramente hanno richiesto molto tempo in fase di ricerca e sviluppo; questo si riflette sul prezzo finale più alto rispetto a protezioni similari di altri brand, ma è in linea con l’esclusività cercata. Merita attenzione la delicatezza della fascia superiore che potrebbe limitarne la vita nel tempo e nell’uso.