Chi è alla ricerca delle massime prestazioni in ambito XC tende a privilegiare, in una sella, la risposta alla spinta sui pedali ed il peso piuttosto che il comfort, sebbene ormai i produttori più quotati riescono a conciliare, nei limiti del possibile, comfort e prestazioni. Tra di essi Repente ci ha ormai stupiti in più di una occasione con le sue creazioni e adesso ci riprova con questo nuovo modello che ci ha inviato per un test.
DESCRIZIONE
La Quasar 2.0 si propone con un design ricercato. Ogni dettaglio è stato curato con la massima attenzione sia in fase progettuale, sia nel processo di fabbricazione del prodotto, rispettando la filosofia “Made in Italy” a cui Repente si è sempre ispirata.
Una sella caratterizzata da una larghezza di 142 mm e da una generosa apertura centrale per lo scarico della pressione perineale.
L’ampia superficie d’appoggio posteriore è stata modellata secondo i criteri di anatomicità ed ergonomia. L’effetto prodotto da questa particolare sagomatura ha l’obiettivo di rendere la seduta confortevole senza il ricorso a spessi strati di imbottitura, anche per consentire di trovare immediatamente la posizione in sella più efficace.
La punta è leggermente arrotondata e con una generosa imbottitura.
Lo scafo è in PA12 rinforzato con fibre lunghe di carbonio. L’imbottitura è in poliuretano, mentre per il rivestimento è stata scelta una microfibra poliuretanica antiscivolo a base acqua.
Il carrello è realizzato in Aisi Stainless Steel, una tipologia di acciaio dalle proprietà meccaniche estremamente elevate. Repente lo ha ulteriormente irrobustito sottoponendolo ad un particolare procedimento denominato Shot 304, che indurisce la superficie del metallo e lo rende più resistente.
La lunghezza della Quasar 2.0 è pari a 260 mm mentre il peso da noi rilevato è stato di 178x grammi. E’ disponibile nei colori nero o marrone, nel primo caso al prezzo di € 129 e nel secondo a € 135.
Info: sellerepente.com
IL TEST
di Amedeo Liguori
Nonostante il prezzo non proprio elevato, la Quasar 2.0 sfoggia un aspetto improntato alla performance. Maneggiandola si avverte un’elevata qualità costruttiva, oltre che un peso molto contenuto. In fase di montaggio si fa apprezzare per la presenza di un carrello di lunghezza generosa, il che consente buoni spazi di manovra ma anche un’ampia possibilità di regolazione della sella.
Dopo una prima uscita di rodaggio ho iniziato ad apprezzare il comfort generale di questa sella. Non ho mai rilevato alcun tipo di irritazione cutanea o particolari intorpidimenti locali, grazie probabilmente anche alla buona apertura centrale, che mi è sembrata in grado di alleviare in misura rilevante la pressione sulle parti più sensibili, ma ha anche favorito una buona ventilazione nelle uscite di lunga durata.
In fase di spinta sui pedali il supporto si è dimostrato di ottimo livello. Della Quasar 2.0 ho apprezzato, in questi casi, il profilo ben studiato e la giusta rigidità dello scafo nel momento in cui ho cercato una buona risposta alle spinte energiche sui pedali, ad esempio quando si è in fase di rilancio.
Nelle salite più ripide ho trovato sufficientemente confortevole l’appoggio in punta di sella, mentre la coda leggermente rialzata ha fornito il giusto supporto a contrastare la naturale tendenza in questi casi a scivolare verso la ruota posteriore.
In queste situazioni ho apprezzato, inoltre, il particolare disegno adottato per la coda, che anche in presenza di bagnato non mi ha mai fatto avvertire fastidiosi scivolamenti.
Nell’affrontare le discese ho apprezzato le dimensioni contenute della Quasar 2.0, che anche nelle situazioni più critiche hanno facilitato l’arretramento senza difficoltà. A fronte di un prezzo relativamente contenuto rispetto alla qualità costruttiva, la Quasar 2.0 di Repente è in grado di favorire prestazioni elevate, secondo me per un ambito di utilizzo XC/marathon.