Gli impianti frenanti, come gli altri componenti di una mountain bike, sono soggetti a deterioramento. Le parti più interessate particolarmente sono le pastiglie e i dischi ma anche l’olio e le guarnizioni col passare del tempo e dell’utilizzo subiscono un naturale degrado. In questo articolo vogliamo però occuparci di quella parte che subisce il deterioramento più frequente, ovvero le pastiglie.
E’ chiaro che i biker che non effettuano discese particolarmente aggressive potranno godere di una vita più lunga per le pastiglie rispetto a coloro che invece amano le discese e magari hanno anche un peso non proprio contenuto. In aggiunta, il consumo precoce delle pastiglie può essere generato anche quando si affrontano lunghi percorsi bagnati oppure se si passano intere giornate al bike park. Ci si accorge così che i freni non hanno più il mordente di una volta e che occorre quindi anticipare e spesso anche prolungare la frenata. Questo però a sua volta porta ad aumentare ulteriormente il consumo delle pastiglie, oltre che dei dischi, per cui si arriva al punto in cui risulta opportuno dare una controllata alle pastiglie per verificarne lo stato di usura.
Ma come si procede? Semplice: si rimuovono dalla pinza per un controllo visivo. Se il caricamento delle pastiglie nella pinza avviene dall’alto allora non sarà neanche necessario rimuovere la pinza, basterà rimuovere la vite che le blocca in sede e poi tirarle via. Se invece il caricamento avviene dal basso allora occorre prima rimuovere la pinza e poi le pastiglie.
Una volta rimosso il blocco pastiglie, generalmente costituito dalle due pastiglie con interposta una molla, si procede a separare le pastiglie, quindi con un calibro si misura lo spessore del materiale frenante che si trova sulla piastra di supporto di ciascuna pastiglia. Se il materiale ha uno spessore inferiore al millimetro allora è venuto il momento di sostituire le pastiglie.
Il video seguente descrive nel dettaglio le operazioni da eseguire:
Una volta sostituite le pastiglie con quelle nuove, segnatevi la data e magari anche il chilometraggio, potrà servirvi per rendervi conto la prossima volta quando è il momento di effettuare un nuovo controllo dell’usura.