Sono oramai privi di dubbi i vantaggi dell’utilizzo di una gomma in modalità tubeless, quindi priva di camera d’aria. Il vantaggio principale è la maggior protezione dalle forature, visto che la camera d’aria non può più essere pizzicata dal momento che non c’è, inoltre la presenza del liquido sigillante favorisce l’autoriparazione della maggior parte delle forature.
Ma non basta, perché in assenza di camera d’aria si ha anche una riduzione di peso, dal momento che il liquido sigillante pesa molto meno di una camera, e ridurre i pesi nelle masse rotanti è un bel vantaggio in termini di scorrevolezza. Non ultima, poi, la possibilità di utilizzare pressioni dell’aria inferiori senza rischiare di pizzicare la camera (che non c’è), a tutto vantaggio di una maggiore aderenza nelle condizioni più critiche.
Ma perché allora ancora tanti biker preferiscono la camera d’aria? Forse perché preferiscono ancora la semplicità di gestione di una camera piuttosto che quella del tubeless, che prevede periodicamente il rabbocco del sigillante in modo da garantirsi costantemente la sua presenza. Un’operazione comunque non molto complessa, se seguite i consigli che abbiamo dato nel seguente approfondimento.
Oppure c’è chi invece più semplicemente subisce raramente una foratura e non è interessato agli altri vantaggi del tubeless per cui preferisce rimanere fedele alla camera d’aria. Ma proprio per questo motivo non manca mai di portare nello zaino una camera di ricambio, così come ormai fanno anche i biker che utilizzano il tubeless e che non vogliono ritrovarsi spiazzati da una foratura impossibile da riparare anche con gli specifici kit di riparazione tubeless. Attenzione, però, perché la camera d’aria non ha una durata infinita.
E’ importante sapere, infatti, che qualunque tipo di camera d’aria, dal momento in cui è stata prodotta inizia a subire un naturale e costante degrado, tale da renderla dopo un certo periodo di tempo inutilizzabile, in presenza ad esempio di piccole perdite di aria, se non addirittura pericolosamente fragile. E questo vale sia che venga trasportata in uno zaino, nella maglia, allacciata al telaio mediante uno dei tanti sistemi a fasce oppure semplicemente conservata su una mensola del garage.
La camera andrebbe innanzitutto protetta da eventuali sfregamenti con oggetti contundenti, ad esempio quando trasportata nello zaino. In questo caso assicuriamoci che non sia a contatto con il multitool o altri attrezzi. Se possibile quindi cerchiamo di tenerla in un vano separato, oppure avvolgiamola con uno straccio.
Se trasportata direttamente sul telaio, invece, lubrifichiamola con del talco e poi utilizziamo della carta stagnola per avvolgerla bene, in modo che non subisca la luce diretta del sole e venga anche protetta dagli sbalzi termici. Stesso discorso vale se viene riposta su una mensola del garage, teniamola invece in un cassetto o in un contenitore al chiuso.
Al di là di tutte queste precauzioni, comunque, è sempre opportuno sostituire le camere d’aria ogni due/tre anni, in modo da garantirsi sempre un prodotto di buona qualità in grado di mantenere, all’occorrenza, le proprie caratteristiche costruttive e non rischiare sgradite sorprese.