Lo scorso maggio Specialized ha presentato la seconda generazione della Turbo Levo SL, la sua piattaforma eBike leggera pensata per il trail ride. Una seconda generazione che propone alcuni importanti aggiornamenti che abbiamo avuto modo di toccare con mano in un test di lunga durata.

DESCRIZIONE

Prendono ormai sempre più piede sul mercato le cosiddette eBike light, ovvero quelle eBike che presentano un motore dotato di coppia massima e autonomia della batteria ridotte rispetto ad una classica eBike, a fronte però anche di un peso complessivo ridotto, che poi si traduce anche in una maggiore maneggevolezza, che è uno dei punti più critici di una mountain bike a pedalata assistita. La Turbo Levo SL si presenta come una delle più interessanti interpretazioni di questo segmento, come andremo ad analizzare dopo il seguente video unboxing.

Rispetto al precedente modello il telaio è stato ridisegnato e adesso prevede l’aggiunta di due taglie, per un totale di sei, in modo da offrire l’equilibrio ottimale tra rigidità, peso e qualità di guida per assicurare ad ogni biker le stesse caratteristiche di guida.

Il telaio in fibra di carbonio Fact 11M è stato messo a punto per ridurre al minimo la flessione laterale durante la pedalata, a favore quindi della massima reattività.

La Turbo Levo SL offre di serie la presenza di un formato ruota misto, ovvero da 29″ anteriore e 27.5″ posteriore. Per conoscere i vantaggi di questo formato vi invitiamo a leggere questo nostro approfondimento, tuttavia chi preferisce avere anche al posteriore una ruota da 29″ basta che capovolga il flip-chip posizionato vicino all’asse posteriore e monti la ruota più grande, senza alcuna alterazione per i valori geometrici. Interessante notare che il flip-chip posizionato nella versione 29″ può essere utilizzato anche continuando a montare una ruota da 27.5″, se si preferisce avere un carro leggermente più lungo che vada a contrastare, per i biker di alta statura, la naturale tendenza dell’avantreno a sollevarsi quando si affrontano salite molto ripide.

In aggiunta troviamo anche un flip-chip in corrispondenza dell’ammortizzatore, che consente di regolare l’altezza del movimento centrale (+/- 5 mm).

Infine è possibile variare l’angolo di sterzo agendo sulle calotte della serie sterzo.

Il sistema Turbo SL 1.2, completamente integrato e con caratteristiche di silenziosità, è stato potenziato con il 43% di coppia e il 33% di potenza in più rispetto al modello precedente. Il motore ora è in grado di erogare una potenza massima di 320 Watt e una coppia massima pari a 50 Nm contro i 240 Watt e 35 Nm del precedente modello.

La batteria interna da 320 Wh può essere ricaricata attraverso la porta posizionata in fondo al piantone.

Batteria che può essere comunque estesa tramite il Range Extender SL, una batteria compatta aggiuntiva che si monta nel porta borraccia e aggiunge 160 Wh di capacità, per un totale di 480 Wh.

Il Range Extender SL può essere comunque lasciato a casa se si vuole sfruttare il porta borraccia per altri scopi.

Le modalità di assistenza alla pedalata possono essere selezionate dal comando remoto al manubrio e sono le seguenti:

  • Turbo: massima potenza
  • Trail: massimo controllo con sufficiente potenza
  • Eco: minima potenza per la massima autonomia
  • Off: nessuna assistenza
  • Smart Control: la potenza erogata viene regolata sulla base dei parametri impostati nell’app
  • Micro Tune: consente di modificare livello di assistenza e la potenza di picco con incrementi del 10%
  • Walk Assist: fornisce un’assistenza di 6 km/h per i tratti di portage

L’interfaccia di sistema è la MasterMind TCU, posizionata sul tubo orizzontale. Oltre ad offrire il pulsante di accensione è dotata di un display LCD personalizzabile che visualizza velocità, carica della batteria, modalità di assistenza ed altri dati, compresa la frequenza cardiaca, visto che è possibile collegare un cardiofrequenzimetro alla MasterMind TCU.

Grazie alla app Mission Control di Specialized, inoltre, è possibile personalizzare l’erogazione della potenza, gestire l’autonomia, registrare le tracce e registrare i dati della pedalata. Recentemente, comunque, è stata introdotta la nuova app Specialized che promette di offrire funzioni all’avanguardia e un’esperienza utente intuitiva, offrendo la possibilità di regolare con precisione l’erogazione di potenza del motore e della batteria, la registrazione semplice e veloce della bici per attivare la garanzia a vita, la registrazione avanzata delle uscite ed il Turbo Auto-Lock che blocca automaticamente il sistema al momento dello spegnimento della bici per una maggiore sicurezza contro il furto.

Lo schema di sospensione della Turbo Levo SL si basa su un quadrilatero con Horst-Link, quindi votato alla massima sensibilità alle asperità, e gestisce 150 mm di escursione alla ruota posteriore.

La Turbo Levo SL è proposta in cinque allestimenti, di cui la versione Comp Carbon qui in prova rappresenta il gradino di ingresso.

Un allestimento che prevede la forcella Fox 36 Rhythm da 160 mm di corsa, con la possibilità di regolare sia la compressione che l’estensione.

L’ammortizzatore è il Fox Float X Performance, anche qui con la possibilità di regolare compressione ed estensione.

Le ruote sono allestite con cerchi Specialized con canale interno da 30 mm, 28 raggi DT Swiss a diametro costante e attacco J-bend e mozzi di formato Boost.

Gli pneumatici, a marchio Specialized, sono differenziati. Davanti troviamo il Butcher Grid Trail 2Bliss Ready T9 29×2.3″ e dietro l’Eliminator Grid Trail 2Bliss Ready T7 27.5×2.3″.

La trasmissione è una SRAM GX Eagle a 12 velocità, con cassetta 10-52 e corona da 32 denti.

Freni SRAM Code RS con dischi da 200 mm per entrambe le ruote.

Cockpit quasi completamente a marchio Specialized, con manubrio da 780 mm di larghezza, attacco da 50 mm di lunghezza e manopole a singolo collare di bloccaggio.

Il coperchio della serie sterzo nasconde un utile multi tool.

La sella è la Specialized Bridge Comp, con reggisella telescopico X-Fusion Manic da 175 mm escursione.

Geometrie

Taglie disponibili:S1-S2-S3-S4-S5-S6
Piantone:385-385-405-425-445-465 mm
Angolo sterzo:64,6°
Angolo piantone:75,8°
Orizzontale virtuale:560-582-604-631-659-691 mm
Altezza movimento centrale:348 mm
Standover:727-763-766-767-773-778 mm
Tubo sterzo:95-100-110-120-130-140 mm
Carro posteriore:432 mm
Reach:405-425-445-470-495-525 mm
Stack:609-617-626-635-645-654 mm
Interasse:1158-1184-1208-1238-1267-1301 mm

Specifiche

Telaio:fibra di carbonio Fact 11M
Escursione ant.:160 mm
Escursione post.:150 mm
  
Forcella:Fox 36 Rhythm
Ammortizzatore:Fox Float X Performance
Comando cambio:SRAM GX, 12v
Cambio:SRAM GX
Guarnitura:SRAM Alloy, 32T
Cassetta pignoni:SRAM XG-1275, 10-52T, 12v
Catena:SRAM NX Eagle
Freni:SRAM Code RS, 200/200 mm
Cerchi:Specialized – 30c
Raggi:DT Swiss, 28, 2 mm, J-bend
Mozzi:Alloy 15×110 mm/12×148 mm
Pneumatici:Specialized Butcher Grid Trail 2Bliss Ready T9 29×2.3″ / Specialized Eliminator Grid Trail 2Bliss Ready T7 27.5×2.3″
Manubrio:Specialized, 780 mm larghezza, 30 mm rialzo
Manopole:Specialized Trail Grips
Attacco manubrio:Alloy Trail, 50 mm lunghezza
Serie sterzo:integrata
Reggisella:X-Fusion Manic, 175 mm escursione
Sella:Specialized Bridge Comp
Motore:New Specialized 1.2SL Custom Rx Trail Tuned, 50 Nm
Batteria:Specialized SL1-320, 320 Wh + Range Extender SL, 160 Wh
Display:Specialized MasterMind TCU
Peso:17,8 kg (taglia S4 senza pedali e senza Range Extender SL, peso del Range Extender SL: 1070 grammi)
PREZZO:€ 7.900,00

Info: specialized.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

In sella

Rispetto ad altri marchi si hanno più scelte a disposizione per quanto riguarda la taglia, di conseguenza si dovrebbe sempre poter trovare quella più idonea senza essere costretti poi a cercare adattamenti. Per quanto mi riguarda mi sono trovato subito benissimo già al primo contatto. Di ottima qualità, inoltre, il batticatena.

Per regolare il SAG delle sospensioni è possibile sfruttare le guide presenti sul sito Fox, che spiegano nel dettaglio come procedere, sebbene per la forcella si possa sfruttare anche l’etichetta posta sul fodero sinistro, che indica i valori di pressione consigliati in funzione del peso del biker (in assetto di pedalata) e i valori di impostazione dell’estensione. In aggiunta, Specialized mette a disposizione un calcolatore online che fornisce le linee guida per la regolazione sia delle sospensioni che degli pneumatici. Ho particolarmente apprezzato, inoltre, il manuale di istruzioni della bici, che descrive in maniera molto dettagliata l’utilizzo della parte elettrica del mezzo.

In pianura

La risposta alla spinta sui pedali è inebriante rispetto ad una classica eBike, anche se si utilizza la modalità Eco. La Turbo Levo SL sfoggia infatti una reattività quasi al livello di un mezzo da all mountain privo di motore, grazie anche alla scelta, secondo me azzeccata, di pneumatici di sezione non elevata.

In una eBike la presenza del motore regolarizza il tiro catena, riducendo quindi il rischio di eventuali oscillazioni del carro in fase di spinta, sebbene devo dire in questo caso di non averne rilevate particolarmente anche quando mi è capitato di affrontare tratti in pianura a motore spento.

Si apprezza la possibilità di tarare in maniera fine la risposta del motore mediante la app. In questo modo è possibile ottenere un’elevata personalizzazione in modo da godere di un feeling più naturale in ogni situazione. Ma ho apprezzato particolarmente anche la possibilità di regolare la spinta del motore con incrementi del 10% (con la funzione Micro Tune), in tutti quei casi (e non sono pochi) in cui sarei stato indeciso tra due modalità.

In curva

Nei tratti più lenti e guidati la Turbo Levo SL sfrutta molto bene l’agilità offerta da un carro più corto per la presenza di un motore più compatto, dalla ruota posteriore più piccola rispetto a una da 29″ e da un interasse di dimensione contenuta rispetto a quello che purtroppo sembra vada per la maggiore sul mercato. Si apprezza, inoltre, la possibilità di variare l’altezza del movimento centrale e l’angolo di sterzo, se si vuole rendere la bici ancora più reattiva per determinati percorsi.

Man mano che la velocità aumenta la Turbo Levo SL fa valere la qualità delle morbide sospensioni che la mantengono incollata al terreno. In tale contesto ancora una volta si sono fatte apprezzare le gomme, non solo per l’aderenza offerta ma anche per la precisione di guida che regalano grazie alla sezione contenuta.

In salita

Il supporto fornito dal motore, seppure non al livello di una classica eBike, si è dimostrato più che sufficiente a superare anche le salite più ripide. Questo grazie anche alla messa a punto ottimale della sospensione e al grip fornito dalle gomme. In aggiunta devo dire che non mi è mai capitato di picchiare le pedivelle nei tratti più tecnici.

Nei tratti particolarmente ripidi mi è capitato in qualche occasione di dover avanzare in punta di sella per contrastare l’alleggerimento dell’avantreno a causa della lunghezza contenuta del carro e della mia statura non proprio contenuta, in questi casi l’appoggio fornito dalla sella si è dimostrato confortevole.

In discesa

La Turbo Levo SL divora ogni discesa con una confidenza a dir poco impressionante. Ci si gode la rigidità del telaio, un eccellente bilanciamento, escursioni generose e una notevole stabilità offerta dalle geometrie secondo me adeguate alla destinazione d’uso e che consentono di godersi ancora una guida agile quando serve.

Ancora una volta devo apprezzare la scelta di Specialized per il formato ruota misto. La presenza della ruota da 27.5″ al posteriore, infatti, consente un’elevata stabilità alle velocità più elevate, mantenendo allo stesso tempo più reattiva la bici nei cambi di direzione.

Conclusioni

Nel suo specifico segmento la Turbo Levo SL si colloca probabilmente tra le migliori interpreti in assoluto. Sul campo ne ho riscontrato un elevato livello prestazionale e dimostra, secondo me, di avere tutte le carte in regola per indirizzare verso l’elettrico un alto numero sia di biker di vecchia data che di neobiker non troppo attratti dalle più impegnative e pesanti eBike di maggior potenza.