Tempo fa avevo adocchiato un itinerario nel Brianconnaise le cui foto mi avevano colpito molto: i Lacs de l’Ascension! Sono in ferie e ho la giusta determinazione per affrontare questa nuova avventura: certo di non rimanerne deluso, ed infatti a fine giornata e con un sorrisetto ebete stampato in faccia sono più che soddisfatto per la scelta.

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Si parte dal piccolo centro di La-Roche-de-Rame, a circa 30 km da Briancon in direzione sud, verso Gap. Lasciata la statale N91 si risale la strada a fianco del torrente sino a trovare una piccola centrale idroelettrica nei pressi della quale si parcheggia l’auto.

La giornata si preannuncia memorabile, non una nuvola in cielo e temperature ottimali dopo le sfuriate africane dei giorni passati: si inizia a pedalare seguendo le indicazioni per Le Lauzet, e ben presto l’asfalto lascia il posto ad un ottimo fondo sterrato.

La salita, pur lunga (ca 12 km), trascorre piacevolmente grazie all’ombra abbondante e alle pendenze modeste, con ottimi scorci sulla valle della Durance e sulle cime ancora innevate degli Écrins: si arriva così alla piccola borgata di Le Lauzet q 1857, posta in una bella conca attraversata dal torrente, che si passa su un ponticello seguendo le chiare indicazioni per i laghi.

Ci attende ancora una breve porzione di sterrato che si interrompe bruscamente nei pressi delle rovine di Giet: qui un evidente sentiero si diparte alla nostra destra e segna l’inizio di un duro tratto di portage (ca 100 mt) su terreno instabile e sassoso.

Ma terminata questa breve fatica si ritorna di nuovo in sella, ora su terreno erboso e con magnifici scorci sulle aspre montagne circostanti. E’ proprio la particolare conformazione geologica di questo territorio che lo rende così affascinante e al tempo stesso diverso dalle nostre montagne: il calcare la fa da padrone, e i vasti ghiaioni alla base delle pareti rocciose evocano alla mente paesaggi lunari.

Con un’alternanza di tratti in sella ed altri a spinta si guadagna la base del Collet de Peyrol, che si raggiunge con un ripido e faticoso traverso dopo circa 15 minuti di portage.

L’atto dello scollinare è uno dei più belli per gli amanti della montagna: c’è sempre la curiosità di vedere cosa c’è “dall’altra parte”, ci si aspetta panorami memorabili e scenari idilliaci. Oggi questa metafora è particolarmente azzeccata, perché l’arrivo al Colle Peyrol q 2465 spalanca la vista alla magnifica conca sulla quale si adagiano i Lacs de l’Ascension: uno spettacolo meraviglioso, da togliere il fiato, e che merita una lunga sosta contemplativa!!

Possiamo tranquillamente infilare le protezioni, ormai le nostre fatiche sono finite: la prima parte della discesa si svolge su terreno piuttosto instabile e sassoso, che ci deposita ai piedi del primo laghetto: ora, seguendo chiare tracce di sentiero erboso, si gira un po’ a zonzo a scoprire e fotografare gli altri laghi, il luogo è talmente bello che non si vorrebbe più lasciarlo.

Ma il dovere, anzi la discesa, chiama! E che discesa! Si abbandona la conca dei laghi seguendo tracce di sentiero ed attraversando un paesaggio particolarissimo, fatto di placche e spuntoni rocciosi che si elevano dalla prateria erbosa: bisogna vincere tre successivi risalti che presentano passaggi trialistici molto tecnici ed esposti, nei quali i comuni mortali come il sottoscritto scendono prudentemente di sella. 

Va detto che almeno i primi due potrebbero essere aggirati rimanendo sulla sinistra e scendendo a fianco del torrente (da verificare): al di là di queste brevi peripezie però la discesa continua su terreno entusiasmante e difficoltà via via minori. Il terreno è sempre fatto di ciottoli smossi e richiede comunque un’alta attenzione: l’ambiente circostante è quanto di più bello si possa immaginare, impossibile descriverlo, bisogna viverlo in prima persona!

I tratti nel bosco sono i più belli e facili, e dopo essere giunti nei pressi di Prà Chapelle mt 1824(palina indicatrice) si deve tenere il sentiero di destra che dopo un primo tratto tormentato si allarga e permette di raggiungere agevolmente e molto velocemente le rovine di Puys (mt 1632).

Qui due sono le possibilità di discesa, io ho seguito la variante della Combe de Satan, che attraversa il bellissimo Bois de Truc: dopo un primo tratto in saliscendi a mezzacosta su sentiero piuttosto esposto (massima attenzione) si entra decisamente nel bosco affrontando la parte più bella e facile della discesa, un susseguirsi continuo di tornantini divertentissimi.

In breve si arriva alla Combe de Satan, una gorgia rocciosa molto caratteristica con passaggi facili ma piuttosto delicati (vietato sbagliare). Le nostre fatiche sono quasi finite, la valle della Durance è sotto di noi in bella vista, ed il sentiero corre placido nella vegetazione con numerose varianti, che riportano comunque tutte al piccolo centro di La Roche-de-Rame dal quale siamo partiti.

Difficile dimenticare una giornata come quella di oggi, sicuramente una delle più belle gite in mountain bike che abbia mai fatto: come sempre questa zona dimostra di essere un piccolo paradiso per i biker, provare per credere…

Testo e foto di Fabrizio Godio