Varneralp era un mio chiodo fisso da diverso tempo. Dunque eccomi pronto a partire, in un caldo mercoledì di fine settembre, dopo aver parcheggiato l’auto nei pressi della chiesa di Varen, circondata da bellissimi vigneti.

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Un primo tratto di strada asfaltata per sciogliere i  muscoli e poco oltre Taschonieren ha inizio il lungo tratto in falsopiano che corre lungo la bisse di Varen in direzione ovest, verso Sierre. Due parole sulle bisses (o “suonen” in lingua tedesca) vanno spese: sono gli antichi canali irrigui costruiti dagli agricoltori vallesani per convogliare l’acqua di fusione dei ghiacciai ed irrigare una terra generalmente avara di precipitazioni. Queste opere di alto ingegno sopravvivono ancora oggi ed oltre a rappresentare tuttora una vitale fonte idrica per l’agricoltura sono diventate delle attrazioni turistiche: camminare  lungo i sentieri che affiancano questi canali è diventato una consuetudine degli escursionisti, per lo più anziani, cui va sempre e rigorosamente ceduto il passo nei punti più stretti. Ma torniamo alla nostra gita: la bisse de Varen corre per circa 5 km, semi pianeggiante, circondata da una lussureggiante vegetazione: è un percorso molto suggestivo, si pedala senza alcuna difficoltà – nonostante il sentiero sia a volte stretto ed esposto – accompagnati dal dolce scorrere dell’acqua, in una fitta foresta di conifere che emanano le loro essenze e riparano dai raggi del sole (tutta la nostra gita si svolge in piena esposizione sud). Insomma, il modo migliore per iniziare la giornata!!

Nei pressi di La Proprija lasciamo l’ultimo tratto della  bisse e iniziamo a salire, seguendo le indicazioni per Cordona: il sentiero è subito molto ripido e costringe ad un primo tratto a piedi.

Una decina di minuti e sbuchiamo in località Les Sans su un’ampia sterrata dove ritorniamo a pedalare trovando ben presto in località La Fortsey la strada asfaltata che sale dolcemente dapprima a Cordona e poi a Le Tsablio. Poco oltre le ultime baite ha inizio la strada forestale che risale il Plan Bois: ci attendono 700 metri di risalita che quasi non si sentono, grazie alle modeste pendenze e all’ottimo fondo.

Alla q 1702 nei pressi di un’ampia radura  prendiamo un bivio a dx incrociando una nuova pista che presenta pendenze decisamente più marcate, pur rimanendo sempre pedalabile.

Giunti alla q 1890 dobbiamo rassegnarci ed abbandonare la comoda strada: i chiari cartelli escursionistici non lasciano dubbi sulla direzione da prendere, si sale! Ci attendono circa 250 metri poco o nulla pedalabili, seguendo dapprima una flebile e ripida traccia erbosa che ad un certo punto diventa un bel  sentiero dove si sale agevolmente con la nostra bike al fianco (qualche tratto è perfino pedalabile). Incontriamo alcune baite affacciate in bella posizione panoramica sulle vicine montagne di Crans Montana (tra tutti spicca la mole del Mont Bonvin).

A q 2119 metri, poco oltre una caratteristica baita con il tetto dipinto di bleu, possiamo risalire in sella: una barriera rocciosa invalicabile viene aggirata sulla destra riprendendo un sentierino completamente ciclabile (anche se ripidissimo…) che con un percorso suggestivo guadagna le ultime asperità rocciose e sbuca sull’altipiano di Varneralp West.

Ancora un breve tratto di ripida salita ed eccoci allo stallone di Planichgrati q 2231, attrezzato a rifugio-ristoro per gli escursionisti: le nostre fatiche sono terminate, possiamo riposarci e godere dello splendido panorama.

Con un lungo traverso si guadagna il lato opposto dell’altopiano, giungendo a Varneralp Ost. Una grosse croce lignea rappresenta un punto panoramico eccezionale sulle vette della Corona Imperiale, prima fra tutte il Weisshorn.

Da qui comincia una delle discese di maggiore soddisfazione che abbia mai provato: piuttosto facile tecnicamente, divertentissima, in un ambiente boschivo di grande fascino. Impossibile da descrivere, bisogna metterci le ruote sopra e lasciarsi trasportare a valle.

Giunti a Challer (caratteristica cappella) si incontra una strada sterrata che ovviamente ignoriamo continuando a seguire i segnali escursionistici (Wanderweg N. 36): si entra in un bosco semplicemente spettacolare dove il sentiero corre sinuoso, perfino troppo facile.

Le cose diventano un po’ più complicate una volta giunti nei pressi di un bacino idrico: qui si scende per un tratto a fianco della condotta forzata, affrontando alcuni stretti tornantini, facili tecnicamente ma a volte esposti sul ripido pendio. Giunti a Varner Leitern possiamo rilassarci: ci attende un ultimo e facile tratto di discesa che ci riporterà a Varen.
Una giornata sicuramente da ricordare come una delle più belle di questa stagione: Varneralp sarà una tappa fissa anche per i prossimi anni, impossibile dimenticare una simile discesa…

N.B.: la gita si svolge per il tratto iniziale sul sentiero della bisse di Varen, molto frequentato in piena stagione turistica dagli escursionisti –  per lo più anziani – cui va sempre e rigorosamente ceduto il passo nei punti più stretti. Vista anche la piena esposizione sud e le quote non eccessive raggiunte, il miglior periodo è proprio quello autunnale, dove tra l’altro i colori spettacolari del bosco rendono ancora più suggestivo l’ambiente.

Testo e foto di Fabrizio Godio