Arrivo al parcheggio della cabinovia di Prestinone giusto in tempo per la risalita delle 9: sono talmente di corsa che dimentico il GPS in macchina, pazienza, lo recupererò una volta tornato a valle. La giornata sembra promettere bene dal punto di vista meteo, anche se sono previsti temporali nel pomeriggio: del resto il menu di oggi è piuttosto leggero, e prevede innanzitutto una discesa dalla Piana lungo il trail della Colma di Craveggia.

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Alla Piana di Vigezzo mt 1726 una breve pausa per contemplare Scheggia e Pioda di Crana, due splendide montagne, e si imbocca tra le baite il sentiero ben segnalato con i bolli blu per la Colma di Craveggia.

E’ un tratto di trasferimento che si svolge prevalentemente in falsopiano con qualche breve passaggio tecnico, in meno di dieci minuti si sbuca alla Colma, ampio avvallamento punteggiato da belle baite ben ristrutturate.

Si segue la larga traccia sulla dorsale dapprima in falsopiano, poi, una volta giunti alla Colma vera e propria (croce in legno) ci si butta a capofitto sino a giungere alla caratteristica chiesetta. 

La si lascia sulla destra e sempre seguendo i cartelli segnaletici blu iniziano le danze. Il trail è a dir poco fantastico: si entra nel fittissimo bosco che ci accompagnerà per quasi 1000 metri di discesa! Impegnativo, mai estremo, veloce e scorrevole: uno spettacolo!

Giunti a valle ci si innesta sulla strada che collega Craveggia all’Alpe Blizz: piccolo dietrofont per recuperare il GPS e via per la seconda avventura di giornata, la salita all’Alpe Blizz che si svolge su tranquilla strada asfaltata senza particolari problemi (qualche tratto ripido dopo la loc. Vasca, sede anche di un ottimo rifugio/ristoro).

All’Alpe Blizz si superano i due rifugi e si individuano i bolli – dapprima rossi e poi verdi – disegnati in occasione del recente Vigezzo Trail. Ancora un po’ di salita sino ad un’ampia radura dominata da un bellissimo edificio isolato e poi si inizia a scendere nel bosco.

Discesa questa che – a parte il primo tratto molto suggestivo nella faggeta – risulta piuttosto discontinua e con alcuni tratti decisamente tecnici che mi costringono a scendere di sella in svariate occasioni: ma al di là di questo da rimarcare la bellezza dei boschi attraversati.

Si giunge alle porte di Villette, da cui per asfalto si ritorna a Malesco prima e a Prestinone poi.

Testo e foto di Fabrizio Godio