Una buona pompa da officina non dovrebbe mai mancare tra gli attrezzi a disposizione di ogni mountain biker, considerato anche che quelle di buona qualità siano poi in grado di gonfiare anche le coperture di maggior volume in modalità tubeless, senza essere costretti ad utilizzare un compressore. La francese Zéfal da anni realizza accessori per la bicicletta e tra di essi troviamo anche una vasta gamma di pompe, tra cui quella qui in prova.

DESCRIZIONE

La Profil Max FP65 Z-Turn è realizzata con un corpo in alluminio anodizzato e un manico in legno.

La base, inoltre, è rinforzata con fibre che garantiscono l’assorbimento delle vibrazioni o delle alte temperature create durante il gonfiaggio. La capacità massima di gonfiaggio è pari a 12 bar / 174 psi.

La particolarità della pompa, inoltre, è la presenza di un manometro digitale, che serve a garantire una misurazione della pressione precisa ed al tempo stesso leggibile. E’ posizionato alla base della pompa, ha un diametro di 70 mm e mostra valori di pressione, espressi in bar o in psi, con una precisione pari a +/- 1%. E’ presente un indicatore del livello di batteria, il tasto di accensione e lo sportellino di accesso alla batteria.

La tubazione ha una lunghezza generosa, pari a 1100 mm, e termina con un raccordo di attacco valvola, denominato Z-Turn, costituito da una connessione a vite e compatibile con valvole Presta e Schrader. La tubazione, inoltre, può essere fissata alla pompa mediante degli appositi ganci posti sia in corrispondenza del manico che del fusto, in modo da poter essere comodamente trasportata o riposta dopo l’uso.

L’altezza della pompa è di 670 mm, per un peso rilevato pari a 1.100 grammi. La Profil Max FP65 Z-Turn è in vendita al prezzo di € 69,95. In offerta a questo link.

Info: zefal.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

La Profil Max FP65 Z-Turn si presenta con finiture di rilievo e con un peso tutto sommato contenuto, considerate le dimensioni, il che non guasta nel caso la si debba trasportare. In questi casi si è dimostrato funzionale il sistema di aggancio della tubazione alla pompa, che oltre a prevedere un attacco in corrispondenza del manico e del fusto, presenta anche due ganci mobili sulla stessa tubazione in modo da mantenerla ben salda al fusto quando capita di trasportarla.

Il manico in legno dà un tocco pregiato all’attrezzo, oltre che essere gradevole e comodo da maneggiare. La base si è dimostrata invece particolarmente robusta, garantendo sempre un’ottima stabilità anche quando ho dovuto effettuare diverse pompate.

La lunghezza generosa della tubazione si è fatta apprezzare quando mi è capitato di gonfiare le gomme mentre la bici era posizionata sul cavalletto. Il connettore alla valvola è di tipo filettato, per cui va avvitato alla stessa valvola. Se da un lato non consente un’applicazione immediata, dall’altra non si rischia nessuna perdita di aria in fase di gonfiaggio.

Il pezzo forte di questa pompa resta comunque il manometro digitale, che consente una facile lettura del valore di pressione ma anche un preciso rilevamento, sebbene sia possibile visualizzare solo una cifra per i decimali. Questo mi ha consentito il più delle volte di utilizzare solo questa pompa per gonfiare le gomme e regolarne la pressione, senza quindi dover utilizzare un manometro aggiuntivo come avviene di solito con una normale pompa.

Anche le operazioni di gonfiaggio si sono dimostrate molto efficaci, facendomi riuscire a gonfiare senza particolari difficoltà gomme in modalità tubeless in diverse occasioni. La Profil Max FP65 Z-Turn ha mantenuto le sue caratteristiche costruttive inalterate nei cinque mesi di test, dimostrandosi anche ben robusta e grazie al suo prezzo adeguato me la fa preferire rispetto a diverse altre marche più blasonate.