Ormai da qualche anno Vittoria propone oltre a ruote e pneumatici anche l’inserto Air-Liner, pensato per ridurre il rischio di stallonamento della gomma o di danneggiamento del cerchio. Viene declinato in diverse versioni, tra strada, gravel e MTB. Quest’ultima versione ci è stata inviata insieme alle gomme Syerra, che abbiamo quindi prontamente sottoposto ad un test.

DESCRIZIONE

L’inserto è realizzato in schiuma EVA a celle chiuse in modo da non assorbire il liquido sigillante che viene poi inserito nella gomma. L’azienda italiana dichiara per l’Air-Liner una durata pari a 2.000 ore di guida.

L’inserto non si presenta nella forma di un anello continuo, ma è disponibile in un’unica lunghezza adatta per ruote da 29″ ma che può essere tagliata ed adattata per i diametri da 27.5″ e 26″. Una volta stabilita la lunghezza corretta, le due estremità dell’Air-Liner vengono unite con una fascetta e avvolte in un nastro adesivo incluso nel kit.

L’Air-Liner è dotato di una lavorazione a forma di canale, pensata per consentire all’inserto di essere facilmente installato e rimosso dal cerchio. Una volta installato è poi possibile utilizzare pressioni più basse del consueto, con una ridotta probabilità di stallonamento o di danneggiamento del cerchio in caso di impatto.

L’Air-Liner MTB è disponibile nelle misure S (1.9″-2.25″, XC/marathon), M (2.3″-2.5″, all mountain/enduro), L (2.6″-2.7″, enduro/plus), XL (2.8″-4″, plus/fat). Il peso da noi rilevato del singolo inserto, in taglia M e non ancora tagliato, è stato di 180 grammi. Il singolo inserto è in vendita al prezzo di € 50,00.

Info: vittoria.com

IL TEST

di Amedeo Liguori

Ho provato questo inserto su una mtb hardtail e con gomme da 29″ e 2.4″ di sezione. Prima di procedere al montaggio occorre tagliare a misura l’inserto. Per farlo basta avvolgere il cerchio con l’inserto, quindi segnare con un pennarello la linea di taglio e poi procedere al taglio con un normale taglierino. Dopo il taglio occorre realizzare, con un normale cacciavite, un foro per ciascuna estremità dell’inserto, dove si farà poi passare una delle fascette in dotazione, che una volta bloccata terrà unite le estremità che ho opportunamente avvolto con il nastro adesivo in dotazione. A questo punto si procede a montare il copertone, inserendone prima un fianco, quindi si bagna leggermente l’inserto, in modo da renderlo un po’ scivoloso per favorirne l’inserimento, e lo si inserisce all’interno del copertone, per poi inserire il fianco del copertone nel cerchio. Per aiutarmi in quest’ultima operazione ho sfruttato una buona leva cacciagomme ma è servita anche la particolare lavorazione dell’inserto, che consente di maneggiarlo facilmente in fase di inserimento. Dopo aver gonfiato e fatto tallonare la gomma, l’ho sgonfiata completamente e dalla valvola ho inserito il liquido sigillante, per poi rigonfiare e portare alla giusta pressione.

Proprio grazie alla presenza dell’inserto ho potuto ridurre la pressione di 0,3 bar rispetto al consueto, notando già dai primi metri un maggior grip delle gomme al terreno proprio a causa della minore pressione utilizzata rispetto al solito. Ho provato anche valori più bassi, ma è opportuno trovare il giusto compromesso tra grip e resistenza al rotolamento, in quanto una pressione estremamente bassa pur aumentando l’aderenza e la sicurezza nei tratti più impegnativi, diminuisce poi la scorrevolezza della ruota sui fondi più compatti.

Notevole anche l’effetto ammortizzante, soprattutto se si utilizza l’Air-Liner MTB con una hardtail, e ben diverso da una classica gomma tubeless, che solitamente rimbalza semplicemente sugli urti rilevanti. Questo inserto, invece, riesce ad assorbire una buona parte dell’impatto senza generare una reazione nervosa da parte del mezzo. L’Air-Liner MTB, però, infonde anche notevole sicurezza in termini di protezione del cerchio dagli impatti, infatti al termine del periodo di test, nonostante i continui strapazzi a cui ho sottoposto le gomme, non ho rilevato danni visibili ai cerchi. Anche la protezione dalle forature si è attestata su ottimi livelli, visto che anche in presenza di fori considerevoli non si rischia lo stallonamento e si riesce comunque a ritornare a casa o all’auto senza dover inserire una camera d’aria.

L’incremento di peso con questi inserti non è particolarmente rilevante, ma non posso definirlo neanche insignificante. Lo si avverte quando si percorrono i single-track più lenti e tortuosi, dove la bici reagisce in maniera un po’ più pigra rispetto al classico tubeless privo di inserti, ma è il prezzo da pagare per avere tutti i vantaggi appena elencati, per cui… a voi la scelta!