Il terreno di gioco odierno è la Val Vigezzo: la visita sul bellissimo trail della Colma di Craveggia mi aveva piacevolmente sorpreso, e così mi sono detto: perché non rifarla, quella discesa magnifica, però dopo averla conquistata con la salita in sella, anziché con la comodità dell’ovovia. E poi voglio esplorare il sentiero della Costa di Faedo. Insomma, alla fine verrà fuori un giretto comunque ragguardevole, che supererà abbondantemente la soglia dei 1400 metri di dislivello positivo.

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Ma andiamo con ordine: la partenza di oggi è a Santa Maria Maggiore, presso i parcheggi della pineta. Si prende la pista ciclabile che va a Malesco sino al ponte sul Melezzo che porta in località Siberia, dove inizia la salita alla Colma di Vigezzo: se proprio volete cedere alle tentazioni c’è sempre la cabinovia. Gli stacanovisti del pedale invece devono proseguire per Craveggia, seguire le indicazioni per le località Vasca e Blizz ed imboccare dopo un lungo rettilineo all’uscita di Craveggia la cosiddetta “Strada dei Vecchi” che dopo un tratto asfaltato si fa ben presto sterrata.

E da questo momento si soffre, e anche tanto…
E’ una salita impegnativa, di quelle estenuanti per le pendenze notevoli che si incontrano: si snoda lungo i numerosissimi tornanti della strada interpoderale di servizio ai vari gruppi di baite disseminate lungo il pendio montano, esposto al sole. La strada è chiusa al traffico da una sbarra, ed è riservata ai proprietari dei terreni: il fondo è sempre buono e si riesce a rimanere in sella fino allo spiazzo adibito a parcheggio di q. 1622: da qui in poi si spinge, ma è questione di pochi minuti.

Con un ultimo tratto di nuovo pedalabile infatti si arriva all’ampio spiazzo erboso sormontato da una grossa croce lignea che segna l’arrivo alla Colma di Craveggia q 1673.

Il tempo di riprendere conoscenza dopo il duro sforzo appena compiuto e si comincia a ballare… Devo dire che dopo averlo percorso nemmeno un mese fa il trail della Colma mi è sembrato ancora più bello! A mio parere è senza dubbio uno dei percorsi di discesa più belli affrontati in questa stagione: sarà l’ambiente, il fondo, le difficoltà… Tutto è semplicemente fantastico, da provare!!

Al termine della discesa si incrocia  il nastro d’asfalto che prosegue verso Blizz: si ricomincia a salire, dapprima dolcemente, poi una volta superato il Rifugio della Vasca ci si trova davanti ad un tratto molto impegnativo che mi mette a dura prova, la salita della Colma ha lasciato il segno e procedo a velocità ridicole… Si arriva così al Blizz  con i suoi rifugi/ristoranti, oggi piuttosto affollati.

E’ ora di iniziare la salita alla Costa di Faedo: con questo toponimo si intende il dolce promontorio montuoso che corre in direzione est-ovest, ricoperto interamente dalla faggeta, a separare la valle Vigezzo dalla valle del Rio Isornino.
Si pedala a tratti sino alla Colma di Villette mt 1280, con la sua splendida ed austera baita che domina la radura.

Qui giunti si deve svoltare a destra in direzione del bosco: il sentiero è l’M35, non vi sono paline segnaletiche ma soltanto radi segni bianco-rossi dipinti sugli alberi. La traccia è comunque evidente, e dopo un primo e breve tratto pedalabile si spinge per superare l’erta salita che porta a due baite isolate q 1334 in una piccola radura. E’ questo il punto chiave dove è facile perdere il sentiero: si deve tenere la destra stando sempre in direzione della dorsale, ben presto riappaiono i segnavia che ci guideranno per tutto il tragitto. Di pedalare non se ne parla nemmeno, quindici minuti di duro portage portano al culmine della salita alla Costa di Faedo mt 1425.

E qui si capisce il motivo di cotanta fatica: comincia infatti una discesa stupenda nella faggeta, di quelle da ricordare a lungo!!! Tratti velocissimi si alternano ad altri più lenti e tecnici: a parte una sezione più delicata dove occorre superare un promontorio roccioso con un traverso piuttosto esposto difficilmente pedalabile, il trail è di quelli godibilissimi da cima a fondo, e soprattutto la parte finale a tornantini è davvero stupenda. Con un ultimo tratto piuttosto sconnesso e invaso dalla vegetazione, dove difficilmente si riesce a stare in sella, si sbuca alle porte di Zornasco: da qui si guadagna nuovamente la strada di Craveggia e per asfalto si ritorna in quel di Santa Maria Maggiore.
In conclusione, due discese veramente di grande soddisfazione: soprattutto quella della Costa di Faedo è davvero una chicca preziosa difficile da scovare.

Testo e foto di Fabrizio Godio