Sono passati circa due anni dal nostro ultimo test di una eBike Scott e coincidenza vuole che allora avevamo testato esattamente lo stesso modello di adesso, ovvero la Genius eRide 920. Vediamo allora cosa è cambiato in questi due anni.

DESCRIZIONE

Scott ha lasciato sostanzialmente immutate le geometrie di questa piattaforma all mountain a pedalata assistita, preferendo concentrarsi sull’allestimento ma soprattutto sulla motorizzazione e sull’autonomia della batteria. Anche l’escursione alla ruota posteriore è rimasta a 150 mm mentre all’anteriore la Genius eRide 920 adotta adesso una forcella da 160 mm. Prima di proseguire vi lasciamo al nostro video unboxing.

Le ruote sono da 29″ per questa versione, ma la Genius eRide offre in questo senso la massima versatilità. E’ possibile, infatti, passare al formato 27.5″ semplicemente variando la posizione di un flip-chip di montaggio dell’ammortizzatore. Una soluzione che ha consentito di mantenere sostanzialmente invariata l’altezza del movimento centrale nel passaggio alle ruote di minore diametro, in modo da non stravolgere la guidabilità del mezzo.

Lo schema di sospensione rimane il Virtual 4 Link, uno schema a quadrilatero con l’obiettivo, quindi, di massimizzare la sensibilità agli urti.

Il telaio in alluminio ha mantenuto l’obiettivo iniziale della Genius eRide, ovvero massimizzare l’integrazione dell’unità motrice e della batteria. Ciò che è cambiato rispetto al precedente modello è il tipo di motorizzazione, che è passata dalla Shimano alla Bosch proponendo il Performance Line CX nella sua ultima evoluzione con ben 85 Nm di coppia massima. Scott ha aggiunto una specifica piastra per proteggere il motore da eventuali urti. Piastra che, inoltre, è rivestita da uno strato in gomma per ridurre il rumore ed è ventilata per migliorare il flusso d’aria verso il motore.

La batteria PowerTube, ben integrata nell’obliquo, offre un’autonomia di ben 625 Wh. Come se non bastasse, però, Scott ha sviluppato un supporto specifico fissato sugli slot del portaborraccia. In questo modo è possibile aggiungere una seconda batteria Bosch standard da 500 Wh, per raggiungere così una capacità complessiva di ben 1125 Wh. Per ricaricare il tutto basta un solo caricatore.

Le modalità di assistenza sono quattro: Eco, Tour, eMTB, Turbo. Ovviamente non manca la funzione Walk Assist, per i tratti dove è necessario spingere la bici a piedi. Le modalità possono essere impostate tramite il comando integrato al display Purion. Sulla versione in test non è previsto, infatti, il nuovo display Kiox dotato di un numero maggiore di funzioni.

Per la Genius eRide, Scott ha sviluppato in collaborazione con Syncros uno specifico sistema che limita l’angolo di rotazione della forcella a 60°, in modo da impedire alla testa della forcella di impattare al telaio.

La gamma Genius eRide si compone di ben 6 versioni, di cui anche una specifica da donna. La versione qui in prova rappresenta il secondo gradino della gamma, partendo dal basso.

Entrambe le unità ammortizzanti sono a marchio Fox. Davanti troviamo una forcella Fox 36 Rhythm, con la possibilità di regolare l’estensione agendo sul pomello sotto il fodero destro. Per regolare, invece, la compressione si agisce sul comando TwinLoc al manubrio, che consente di impostare tre posizioni: Open (idrauliche completamente aperte), Medium (posizione intermedia) e Firm (bloccaggio).

Il comando agisce simultaneamente anche sull’ammortizzatore. In questo modo è possibile selezionare tre modalità di funzionamento contemporaneamente per entrambe le unità ammortizzanti. In modalità Open la Genius eRide sfrutta l’intera escursione anteriore e posteriore, ad esempio per affrontare una discesa. Nella posizione intermedia lo smorzamento viene regolato in maniera automatica per sfruttare la piattaforma stabile di pedalata. La terza modalità, infine, imposta il bloccaggio totale di forcella ed ammortizzatore, per le salite o i trasferimenti su asfalto.

L’ammortizzatore è il Fox Float DPS Performance, anche qui con la possibilità di regolare l’estensione mediante l’apposito pomello e la compressione, come detto, con il comando TwinLoc.

Le ruote sono assemblate con cerchi Syncros MD30 aventi un canale di larghezza interna pari a 30 mm, con 32 raggi in acciaio a spessore costante e mozzi Shimano MT400/MT410.

Nel comparto gomme, come due anni fa troviamo una Schwalbe Magic Mary all’anteriore, con mescola più morbida, e una Schwalbe Hans Dampf al posteriore, con mescola più votata alla scorrevolezza. In entrambi i casi con sezione da 2.6″.

La trasmissione, a 12 velocità, è una Shimano Deore con cambio Deore XT e cassetta 10-51T. La guarnitura, invece, è a marchio FSA con corona da 34T.

Anche i freni sono a marchio Shimano, troviamo i BR-MT420 a 4 pistoni e con dischi da 203 mm di diametro ad entrambe le ruote.

Come ci aspettavamo, il posto guida è realizzato interamente da Syncros. Troviamo il manubrio Hixon 2.0 da ben 780 mm di larghezza, attacco manubrio FL2.0 da 45 mm di lunghezza, manopole Pro Lock-On a singolo collare di bloccaggio, reggisella Duncan da 150 mm di escursione e sella Tofino 2.0 Regular.

Specifiche

Telaio:alluminio
Escursione ant.:160 mm
Escursione post.:150 mm
  
Forcella:Fox 36 Rhythm
Ammortizzatore:Fox Float DPS Performance
Comando cambio:Shimano Deore, 12v
Cambio:Shimano Deore XT
Guarnitura:FSA CK-745, 34T
Cassetta pignoni:Shimano Deore, 10-51T, 12v
Catena:KMC e125
Freni:Shimano BR-MT420, 203/203 mm
Cerchi:Syncros MD30 – 30c
Raggi:in acciaio, 32, 2 mm, J-Bend
Mozzi:Shimano MT400 / MT 410, 15 x 110 mm / 12 x 148 mm
Coperture:Schwalbe Magic Mary Addix Soft TLE Snake Skin SuperTrail / Hans Dampf Addix Speedgrip TLE Snake Skin SuperTrail, 29 x 2.6″
Manubrio:Syncros Hixon 2.0, 780 mm larghezza, 12 mm rialzo
Manopole: Syncros Pro lock-on
Attacco manubrio:Syncros FL2.0, 45 mm lunghezza
Serie sterzo:Acros Blocklock, integrata
Reggisella:Syncros Duncan, 150 mm
Sella:Syncros Tofino 2.0 Regular
Motore:Bosch Performance Line CX, 250 W, 85 Nm
Batteria:Bosch PowerTube, 625 Wh
Display:Bosch Purion
Peso: 25 kg (taglia L senza pedali)
PREZZO:€ 5.299,00

Geometrie

Taglie disponibili:S-M-L-XL
Piantone:410-440-490-540 mm
Angolo sterzo:64,8°-64,8°-65°-65°
Angolo piantone:75,4-75,4°-74,8°-74,8°
Orizzontale virtuale:585-605-635-665 mm
Altezza movimento centrale:347 mm
Tubo sterzo:120-125-135-145 mm
Carro posteriore:465 mm
Reach:422-441-461-488 mm
Stack:627-631-641-650 mm
Standover:762-767-798-810 mm
Interasse:1215-1236-1258-1290 mm

Info: www.scott-sports.com

IL TEST                                                                                                     di Amedeo Liguori

In sella

La sella non l’ho trovata molto confortevole sulle lunghe distanze, ma si tratta di gusti personali. Gli spazi in sella li ho trovati, invece, perfettamente distribuiti. La posizione in sella è ben centrata, vista la presenza di un carro non proprio ridotto in lunghezza, caratteristica che si apprezza quando si affrontano le salite più ripide (e con un mezzo motorizzato lo si fa volentieri) visto che l’avantreno non tende a sollevarsi grazie alla presenza appunto di un carro di lunghezza generosa che contrasta tale sollevamento.

Per la regolazione del SAG della forcella ci si avvale, come di consueto ormai, dell’etichetta adesiva posta sul fodero sinistro, che fornisce i valori iniziali di riferimento sia per la pressione da utilizzare che per le impostazioni di compressione e riestensione. Per quanto riguarda, invece, il SAG dell’ammortizzatore si può sfruttare la manualistica dello stesso, presente anche sul sito Fox, che fornisce anche qui utili indicazioni iniziali.

In pianura

La risposta del sistema Bosch è notoriamente più brusca rispetto allo Shimano, anche per la presenza di una coppia superiore, ma l’ultima evoluzione del Performance Line CX ha fatto miracoli, riuscendo ad addolcire la curva di risposta. Grazie all’assistenza del motore, inoltre, viene resa più regolare l’azione della catena e la sospensione non mostra in maniera evidente le oscillazioni tipiche di questo schema. Tuttavia, se proprio si vuole eliminare anche la minima dispersione, ad esempio nelle continue fasi di rilancio, è possibile impostare la posizione intermedia di compressione per forcella e ammortizzatore, agendo semplicemente sul comodo e funzionale comando al manubrio.

Lo schema di sospensione, le generose escursioni e le gomme di ampia sezione fanno godere di un’elevata sensibilità di risposta alle piccole e medie asperità, con il risultato di un comfort notevole anche sui tratti più sconnessi.

In curva

Le scelte geometriche chiaramente privilegiano le curve affrontate ad alta velocità. In questi casi la Genius eRide mantiene con estrema facilità la traiettoria, senta tentennamenti o rallentamenti dovuti al fondo sconnesso. Nei tratti più lenti e tortuosi il mezzo risente di un carro non proprio compatto, ma sorprende comunque per la relativa facilità con cui si fa condurre, grazie ad un perfetto bilanciamento globale.

In salita

Come già detto il carro non è dei più corti ed in salita lo si apprezza visto come riduce l’alleggerimento dell’avantreno, stabilizzandolo ed evitando che la ruota anteriore si sollevi quando si affrontano le salite più ripide. Con l’assistenza elettrica impostata su Tour, la presenza del pignone da 51 denti ed un allenamento nella media si riesce praticamente a superare gran parte delle salite, anche quelle dal fondo molto sconnesso e se proprio si incontra qualche difficoltà si può sempre sfruttare la modalità eMTB. In questo caso, infatti, il motore reagisce in modo molto più sensibile alla forza applicata sui pedali, soprattutto a marce basse.

Se con una classica batteria da 500 Wh si è costretti a fare spesso uso della modalità Eco, per garantirsi una maggiore autonomia sulle lunghe percorrenze, con la batteria da 625 Wh si riesce tranquillamente a fare più a meno della modalità Eco a favore della Tour e riuscire comunque a completare un giro medio/lungo senza problemi.

In discesa

Quando le pendenze si invertono chiaramente l’assistenza elettrica non serve più e la Genius eRide divora le discese più tecniche con una sicurezza disarmante. La solidità dell’insieme e l’ottimo lavoro della sospensione fanno sembrare di essere alla guida di una moto ed il divertimento è assicurato.

La sospensione fornisce un buon supporto a metà corsa e non esaurisce facilmente tutta l’escursione a disposizione, una caratteristica che si apprezza maggiormente in una eBike, visto il peso complessivo, e induce a tararla piacevolmente morbida. La frenata si è sempre dimostrata pronta e all’altezza di ogni situazione, grazie anche al grip offerto dalle gomme.

Conclusioni

La Genius eRide 920 si è dimostrata una eBike molto piacevole da guidare e dalle ottime prestazioni. Con una batteria di elevata autonomia (che tra l’altro è possibile aumentare come detto in apertura), una motorizzazione pronta in ogni situazione ed un bilanciamento globale molto funzionale si è dimostrato un mezzo all mountain in grado di garantire il massimo divertimento sia al biker a corto di allenamento che al biker più allenato.