Da poco più di un anno Trek ha rinnovato la sua gamma Powerfly, con la quale propone una mtb a pedalata assistita abbinata alla semplicità di una hardtail. La gamma offre la motorizzazione Bosch Performance Line CX con la possibilità di avere anche una più capiente batteria da ben 625 Wh, come nella versione qui in test.

DESCRIZIONE

Ne è passato di tempo dalle prime eBike uscite sul mercato che sfoggiavano una linea a dir poco sgradevole, se ricordate i motori ingombranti e le batterie posizionate al di sopra del tubo obliquo che ricordavano un po’ alcune soluzioni di trasporto da ciclo escursionismo, oltre che togliere la possibilità di trasportare una borraccia. Da qualche anno a questa parte, infatti, i produttori propongono soluzioni sempre più integrate, a favore non solo dell’estetica ma anche di un miglior bilanciamento dei pesi. Trek è tra questi produttori e con la gamma Powerfly propone una trail bike a pedalata assistita con tecnologie all’avanguardia, come vedremo dopo il seguente video unboxing.

Parlando di tecnologia all’avanguardia, prima tra tutte è la presenza del motore Bosch Performance Line CX, che recentemente ha ricevuto un aggiornamento software che gli ha consentito di raggiungere un valore di coppia massima pari a ben 85 Nm. Sotto il motore Trek ha aggiunto, inoltre, uno specifico scudo protettivo per ripararlo da rocce e detriti.

La batteria PowerTube, da ben 625 Wh nella versione in test, è alloggiata completamente all’interno dell’obliquo secondo il sistema RIB (Batteria integrata rimovibile).

E’ dotata, inoltre, di un’impugnatura che ne permette la facile rimozione e reinstallazione nel telaio senza l’utilizzo di attrezzi. È possibile quindi ricaricarla una volta estratta dal telaio oppure senza estrarla sfruttando il portellino posto sul piantone.

Le modalità di assistenza sono quattro: Eco, Tour, Turbo, eMTB. Nell’ambito di quest’ultima è prevista poi l’ulteriore modalità Extended Boost, pensata per affrontare i passaggi più tecnici in modo fluido anche in salita. Ovviamente non manca la funzione Walk Assist, per i tratti dove è necessario spingere la bici a piedi. Le modalità possono essere impostate tramite il comando multifunzione che consente di visualizzare sul display tante altre informazioni.

Il display adottato è il Kiox. Un display a colori da 1,9″ che oltre a visualizzare le modalità di assistenza e i dati relativi alla pedalata può essere collegato tramite connessione Bluetooth alla app eBike Connect di Bosch e scaricare i dati della pedalata per poterli analizzare. Grazie alla connessione è possibile anche sfruttare il GPS dello smartphone e trasformarlo in navigatore ma può essere collegato anche ad un cardiofrequenzimetro. E’ dotato, inoltre, di un sistema di aggancio magnetico al proprio supporto.

Il telaio è realizzato in alluminio Alpha Platinum, una lega di alluminio estrusa a freddo e rinforzata in diversi punti al fine di garantire la massima resistenza e mantenere il peso a livelli accettabili. Con l’Alpha Platinum le tubazioni vengono sottoposte a idroformatura mentre la successiva saldatura avviene mediante un particolare processo che riduce al minimo l’aspetto visivo della stessa saldatura.

Cavi e guaine sono instradati internamente al triangolo principale, inoltre notiamo anche la presenza di attacchi per eventuali portapacchi e un attacco per chi volesse installare un cavalletto.

La gamma Powerfly prevede quattro allestimenti, di cui la Powerfly 7 da noi testata rappresenta il top di gamma.

La forcella è una RockShox 35 Gold RL, da 120 mm di escursione. E’ possibile regolare la compressione in maniera continua, mediante la leva posta in cima allo stelo destro, e l’estensione agendo sul registro posto sotto il fodero destro.

Ruote e gomme sono a marchio Bontrager (di proprietà di Trek). Le prime sono le Line Comp 30 con un cerchio da 29 mm di larghezza interna, 28 raggi a spessore costante e attacco J-bend e mozzi Boost.

Le gomme sono le polivalenti Bontrager XR3 Team Issue da 2.35″ di sezione e 27.5″ di diametro in questa taglia. Da notare, infatti, che Trek propone ruote con questo diametro per le taglie XS ed S e da 29″ per le altre taglie.

Trasmissione quasi interamente Shimano SLX a 12 velocità, ad eccezione del cambio che è invece un Deore XT e della guarnitura a marchio E*thirteen con corona da 34 denti.

Anche i freni sono Shimano, troviamo i Deore a doppio pistone e con dischi da ben 203 mm per entrambe le ruote.

Non poteva mancare un posto guida a marchio Bontrager. Troviamo, infatti, il manubrio da 720 mm di larghezza, l’attacco Rhythm Comp da 60 mm di lunghezza e le manopole XR Endurance Elite a doppio collare di bloccaggio.

Anche la sella è marchiata Bontrager, una Commuter Comp che poggia su un reggisella telescopico TranzX da 100 mm di escursione, forse un po’ pochi secondo noi.

Specifiche

Telaio:Alluminio Alpha Platinum
Escursione ant.:120 mm
  
Forcella:RockShox 35 Gold RL
Comando cambio:Shimano SLX, 12v
Cambio:Shimano Deore XT
Guarnitura:E*thirteen E*spec Plus, 34T
Cassetta pignoni:Shimano SLX, 10-51T, 12v
Catena:Shimano SLX
Freni:Shimano Deore M6120, 203/203 mm
Ruote:Bontrager Line Comp 30, 29c, 15×110 mm/12×148 mm, 28 raggi da 2 mm e attacco J-bend
Coperture:Bontrager XR3 Team Issue, 27.5 x 2.35″
Manubrio:Bontrager Kovee Elite, 720 mm larghezza
Attacco manubrio:Bontrager Rhythm Comp, 60 mm lunghezza
Manopole:Bontrager XR Endurance Elite, double lock-on
Serie sterzo:FSA integrata
Reggisella:TranzX JD-YSP18, 100 mm escursione
Sella:Bontrager Commuter Comp
Motore:Bosch Performance Line CX, 85 Nm
Batteria:Bosch PowerTube, 625 Wh
Display:Bosch Kiox
Peso: 22,2 kg (taglia S, senza pedali)
PREZZO:€ 4.499,00

Geometrie

Taglie disponibili:XS-S-M-L-XL
Tubo sella:363-394-419-470-521 mm
Orizzontale virtuale:379-398-618-641-672 mm
Angolo sterzo:65°-67,6°-67,7°-67.7°-67,7°
Angolo piantone:70°-71,6°-71,7°-71,7°-71,7°
Altezza movimento centrale:318-307-324-324-324 mm
Standover:743-722-795-758-768 mm
Tubo sterzo:120-130-130-140-160 mm
Carro posteriore:455 mm
Reach:352-390-406-427-452 mm
Stack:621-623-639-649-667 mm
Interasse:1135-1125-1153-1180-1212 mm

Info: www.trekbikes.com

IL TEST                                                                                                       di Ivana Murace

In sella

Spazi e proporzioni sono adeguati per un utilizzo XC/trail ride. La seduta è comoda per affrontare uscite anche di lunga durata, che si riescono tranquillamente a realizzare grazie alla batteria da 625 Wh. Anche avendo, infatti, un allenamento nella media, in modo da sfruttare la modalità Eco in pianura e le altre a seconda della situazione, si è in grado di coprire lunghe distanze e con discreto dislivello senza troppe preoccupazioni. Il display è di facile lettura e il comando a pulsanti molto pratico e intuitivo nell’utilizzo.

Per regolare il SAG della forcella ci si avvale, come di consueto per RockShox, della pratica etichetta posta sul fodero sinistro, dove sono indicati i valori di pressione consigliati in funzione del peso del biker (in assetto di pedalata). Sfruttando questi valori di partenza mi sono trovata bene già dalla prima uscita. Mi sarebbe piaciuto, invece, trovare (vista la taglia ed il peso ridotto di chi la pedala) un impianto frenante con i classici due pistoni invece dei quattro. Sono in grado di esprimere fin troppa potenza e proprio per questo occorre imparare a dosarli bene fin da subito visti anche i dischi di diametro generoso.

In pianura

Nella risposta alla spinta sui pedali non si avvertono esitazioni, grazie al supporto ben dosato fornito dal motore. Motore che riesce anche a smussare i picchi di trazione sulla catena, sebbene non si abbia la necessità di limitare le oscillazioni del carro, inesistenti trattandosi di una hardtail.

Nonostante l’assenza di una sospensione posteriore la marcia è abbastanza confortevole grazie alla sezione delle coperture, più ampia di quanto sembrerebbe sulla carta. Si guadagnerebbe ancora qualcosa convertendole in tubeless.

In curva

La Powerfly non è caratterizzata da un reach di lunghezza esagerata, come ormai è la tendenza del mercato, ed ho apprezzato molto questa caratteristica. Ritengo, infatti, che una eBike, avendo già un peso complessivo elevato, abbia più bisogno di geometrie improntate alla reattività che alla stabilità alle velocità elevate. Proprio per questo ho apprezzato in questo mezzo una reattività superiore alla media nei tratti più lenti e nelle curve più strette, grazie anche ad un’altezza ridotta del movimento centrale, ad un angolo di sterzo non troppo aperto e ad un eccellente rigidità torsionale del telaio. Man mano che la velocità aumenta si avverte il limite derivante da queste scelte geometriche, sebbene come dicevo il peso elevato del mezzo riesce in qualche modo ad autostabilizzarlo rispetto ad una classica hardtail muscolare.

In salita

L’assistenza elettrica aumenta il ritmo di arrampicata in maniera consistente. Si è in grado di salire praticamente ovunque, posizionati su una seduta ben centrata tra gli assi e solo sui fondi maggiormente dissestati si sente la necessità di avere coperture un po’ meno scorrevoli ma più mordenti.

Nell’affrontare le salite più tecniche la modalità eMTB si è rivelata particolarmente funzionale. E’ in grado, infatti, di adattare il supporto elettrico alla richiesta di potenza extra nel superamento di particolari ostacoli.

In discesa

Come detto, la Powerfly non offre quote geometriche propriamente incentrate alle velocità più elevate, con un angolo di sterzo meno aperto della media ed un reach anch’esso più ridotto della media. Tuttavia il mezzo riesce ad infondere una sicurezza di molto superiore a quella di una hardtail muscolare. Lo fa in funzione di una massa superiore ma anche di un eccellente bilanciamento globale. Inoltre sono proprio queste scelte geometriche che la rendono molto più agile di una classica eMTB e, di conseguenza, più facile e pronta da guidare.

Come ho già anticipato, la frenata è fin troppo potente per cui occorre farci la mano per evitare frenate troppo violenti. E’ in grado di arrestare la Powerfly praticamente in qualunque situazione, sebbene sui fondi maggiormente sconnessi si avverte la mancanza di gomme con maggior grip.

Conclusioni

La Powerfly mi è piaciuta veramente molto. Ne ho apprezzato l’efficacia dell’assistenza alla pedalata in ogni situazione e le geometrie funzionali più improntate al divertimento che alle velocità stratosferiche da discesa. Il tutto abbinato alla semplicità di gestione che solo una hardtail è in grado di garantire e ad un prezzo in linea con l’allestimento offerto.