Dopo il successo del Roam (da noi già testato qui), MET ha proposto la scorsa estate il nuovo casco Terranova, pensato per un utilizzo trail ride/all mountain, che ci ha poi inviato per un test.

DESCRIZIONE

Il Terranova propone una copertura estesa sulla nuca e sulle tempie, con una costruzione e calzata che si ispira al modello Roam, offrendo anche una versione MIPS, il tutto con un buon rapporto qualità/prezzo. Il guscio è realizzato in EPS con tecnologia In-Mold, grazie ad un rivestimento in policarbonato.

La visiera, di dimensioni generose, è regolabile senza attrezzi e di struttura flessibile in modo da piegarsi in caso di impatto. Prevista la compatibilità con le maschere.

Le imbottiture interne, con trattamento antibatterico, sono rimovibili e lavabili.

Il sistema di ritenzione si basa sul sistema Safe-T DUO, con la possibilità di regolare la circonferenza mediante il classico pomello posteriore e l’altezza su 4 posizioni. Regolabili, ovviamente, anche le fascette di ritenzione.

La ventilazione è affidata a 17 aperture, in combinazione con un sistema di canalizzazione dell’aria interna.

Il casco è compatibile con la luce Duo Light, venduta separatamente da MET, una luce posteriore costituita da 3 Led che si integra perfettamente con il pomello di regolazione della circonferenza del casco e che fornisce due modalità di illuminazione: fissa e lampeggiante, con un’autonomia dichiarata pari a due ore e mezza. E’ alimentata con una batteria al litio da 3V.

Il peso da noi rilevato, in taglia M, del casco è stato di 262 grammi. Il Terranova è disponibile in diverse colorazioni e nella taglie S (52-56 cm), M (56-58 cm) e L (58-61 cm). In vendita al prezzo di € 100,00.

Info: www.met-helmets.com

IL TEST                                                                                     di Fabio Paracchini

Il Terranova si presenta molto gradevole dal punto di vista cromatico, con il profilo inferiore nero lucido e la calotta opaca che presenta un punto di tonalità più scuro rispetto alla visiera. Il sistema di chiusura si rivela essere ancora la classica chiusura con fibbia a scatto e le imbottiture sono minimali sia per quanto riguarda la superficie di contatto, sia per lo spessore: nonostante ciò la calzata è molto comoda e si avverte subito un ottimo feeling, prima ancora di aver serrato la chiusura sulla nuca. Si segnala che i pad sulla nuca hanno una forma allungata e ridotta, ma svolgono molto bene la loro funzione; il bordo inferiore degli stessi ha uno spigolo particolarmente vivo e quasi tagliente se si indossa il casco “a pelle”, ma è possibile risolvere riposizionando l’imbottitura oltre il bordo.

La regolazione dell’altezza sulla nuca ha 4 posizioni differenti, grazie ad una ghiera a scatto che offre un’ampia personalizzazione di calzata. Segnaliamo una certa facilità nel ritornare sulla prima tacca alla minima spinta, mentre quando invece si vuole estrarre il supporto per avere un appoggio più basso sulla nuca bisogna applicare una certa forza.

La fascia sottomento si è rilevata gradevolmente morbida da nuova e ha mantenuto questa caratteristica fino alla fine del test, non facendoci sentire la necessità di un’imbottitura supplementare; funzionale la regolazione delle fasce nella zona sotto l’orecchio, mentre la fibbia ha sempre trattenuto molto bene la fascia nella posizione scelta. Si apprezza, inoltre, la presenza di un anello all’estremità della fascia, che consente una presa rapida per serrare “al volo” con una semplice trazione. 

La visiera si è dimostrata tanto semplice quanto efficace nello svolgere il suo compito di proteggere la vista da fastidiose angolazioni del sole: anch’essa dispone di un sistema molto semplice con una regolazione senza scatti e il cui fermo è basato solo sulla coppia di viti in lega poste ai lati, serrabili sia con le dita grazie a una testa zigrinata, sia con una brugola da 4 mm. La visiera, oltre ad essere leggera, è anche discretamente morbida e flessibile, e dovrebbe garantire una certa resistenza alla rottura nel malaugurato caso di una caduta.

Le prese d’aria hanno garantito una buona ventilazione su tutta la testa grazie anche alle due ampie uscite sul posteriore che creano le condizioni per un passaggio dell’aria calda appena si spinge un po’ sui pedali.
Abbiamo apprezzato molto la stabilità di questo casco già dalla prima uscita, senza mai dover serrare in maniera decisa le fasce se non su sentieri particolarmente accidentati o su lunghe discese, con il risultato di avere quel “plus” di comfort che in genere caratterizza i caschi dal prezzo più elevato.

Abbiamo avuto modo di utilizzare il Terranova sia con occhiali che con maschera, trovandoci bene in entrambe le situazioni; le aste degli occhiali non hanno interferito con la parte inferiore del casco, mentre con la maschera non abbiamo avuto la sensazione che la parte frontale del casco spingesse sul telaio della maschera, andando a premere di conseguenza sul naso. L’ampiezza della calotta, inoltre, consente di indossarlo senza problemi anche adottando un sottocasco durante il periodo freddo dell’anno.

Il rivestimento esterno ha dimostrato una buona resistenza ai graffi mentre la parte inferiore è decisamente più delicata a causa della verniciatura a lucido che risente immediatamente di incauti appoggi. A fine test possiamo dire che il Terranova è un casco semplice nella sua costruzione, con qualche piccolo particolare migliorabile come la regolazione sulla nuca, ma sicuramente piacevole da indossare per la stabilità che fa quasi dimenticare di averlo in testa grazie anche alla buona areazione.