Quando non si è professionisti è difficile riuscire a conciliare il lavoro, la famiglia e la voglia di andare forte in gara, perché il tempo non è mai abbastanza per allenarsi e provare la bici. Marco Orsenigo lo sa bene e ci mette tanta passione e determinazione, ma i risultati non sono tardati ad arrivare.

Età: 22.

Vive a: Carimate (CO).

Musica preferita: Hardstyle e anni ’90.

Hobby: fotografia e video editing.

Percorso preferito: “Monte Olimpino” a Como.

MTB-VCO: Ciao Marco, ci dici quando e perché hai cominciato ad andare in mountain bike?

Marco Orsenigo: Come la maggior parte dei bambini, ho imparato ad andare in bici all’età di 2/3 anni, ereditando la bici di mio cugino (con una sola rotella). A dire il vero prima di correre in mtb, ho corso in moto dai 5 ai 10 anni, solo dopo ho trasportato il tutto sui pedali, prima nel trail ride e solo 4 anni fa nell’enduro.

MBV: Ti ricordi qual è stata la tua prima gara e che risultato hai ottenuto?

MO: Purtroppo non ricordo dove e quando sia stata la mia prima vera gara, visto che ero decisamente piccolo, però ho il ricordo abbastanza vivido del mio primo Italiano vinto a Biella nella categoria Giovanissimi, un ricordo veramente bello che porterò sempre con me.

MBV: Un anno ricco di soddisfazioni per te il 2019 appena trascorso, che era già iniziato bene con la vittoria finale di categoria nel circuito Superenduro.

MO: Il 2019 penso sia stata la stagione di gare più completa e difficile che abbia mai corso. Iniziata a marzo e terminata ad ottobre. Sono contentissimo dei risultati ottenuti, primo di categoria nel Superenduro, Campionato Italiano e Regionale, senza dimenticare anche l’e-enduro, circuito senz’altro di pari livello vista la difficoltà delle gare e i partecipanti.

MBV: Le soddisfazioni sono poi proseguite con il titolo italiano di categoria a La Thuile. Ci racconti brevemente quel weekend?

MO: Il weekend passato a La Thuile per l’Italiano è stato veramente intenso, partito il giovedì con un piccolo giro pedalato per abituarmi all’altitudine, prove il sabato e gara la domenica. Il sabato ho cercato di non sprecare troppe energie, cercando di salvaguardare la gamba per la gara. La gara è iniziata alla grande, sono riuscito ad andare in testa sin dal primo stage, nonostante non fossi io il favorito quel giorno. Da quel momento ho cercato di mantenere il vantaggio anche nelle altre speciali, riuscendoci fino alle fine dove ho dato tutto quello che mi rimaneva. Soddisfazione immensa, non solo per la categoria ma anche per il 9° tempo assoluto.

MBV: A settembre, infine, il titolo regionale sul Monte Maddalena con il secondo posto assoluto dietro Matteo Raimondi.

MO: Dopo l’Italiano ho cercato di riposare proprio per questa gara. Non avevo mai corso in Maddalena e devo dire che non è stata una gara per nulla semplice. Tre speciali, veramente molto sassose e insidiose. Il distacco da Matteo non era molto ma purtroppo nell’ultima prova ho forato al posteriore. Il distacco finale è comunque stato di meno di 20 secondi quindi mi ritengo decisamente soddisfatto.

MBV: Hai mai pensato a qualche tappa dell’EWS?

MO: Nel 2018 ho disputato il mio primo EWS in quel di Finale Ligure. Ora come ora non ho un ricordo che mi susciti così tanta adrenalina come quello di Finale, specialmente nell’ultimo stage, di fronte al mare e in mezzo ad un fiume di gente armata di trombe e motoseghe. Senz’altro la voglia di rimettermi in gioco in una competizione come quella è tanta, si vedrà quest’anno!

MBV: Qual è la gara del calendario italiano che ti piace di più?

MO: Penso proprio che durante la passata stagione la gara che ho preferito di più sia stata l’Italiano di La Thuile, sia per la location mozzafiato, che per la gara in sé.

MBV: Normalmente quanto tempo dedichi all’allenamento?

MO: Lavorando tutto il giorno, l’unico momento in cui riesco ad andare in bici è il weekend, d’inverno infatti passo gran parte del tempo in palestra, poi ovviamente con l’andare dei mesi trasferisco il lavoro fatto al chiuso sulla bici. Cerco sempre di non strafare ad inizio stagione per salvaguardare la forma durante tutto l’anno. Ritengo che la preparazione invernale sia fondamentale per correre una stagione al massimo.

MBV: Ci descrivi la bici che hai utilizzato la scorsa stagione? E quest’anno?

MO: Nel 2019 ho corso per Husqvarna Ridewill Factory Team, che mi ha seguito per tutto l’anno, in particolare nel circuito E-enduro. Ho utilizzato il modello mc5, con sospensioni Cane Creek, freni Magura, ruote Spank e gomme Kenda. Una vera e propria mangiasassi e con molta autonomia vista la batteria da 630ah. Per quanto riguarda invece l’enduro ho utilizzato una Mondraker Dune RR, gentilmente offerta da Ridewill.it, e-commerce dove tra l’altro lavoro. Una modifica che ho apportato alla bici è stata sostituire la ruota anteriore da 27,5” a  29”. È stato un po’ un azzardo ma mi sono trovato subito bene e ho mantenuto questo setup per tutta la stagione. La bici ha mantenuto le sue caratteristiche, molto agile e scattante, ma più veloce grazie alla ruota più grande, anche il grip in curva è migliorato. Nella prossima stagione ho riconfermato con Husqvarna. La bici sarà sempre la stessa, con qualche modifica ancora da definire.

MBV: Quali obiettivi ti poni per questa nuova stagione agonistica?

MO: L’obiettivo principale è fare meglio dell’anno scorso, puntando non solo alla classifica di categoria ma anche all’assoluta. Le gare saranno in numero maggiore rispetto l’anno scorso ma la voglia di fare bene è tanta.

MBV: Grazie dell’intervista Marco ed in bocca al lupo per la tua prossima stagione agonistica!

MO: Grazie a voi, viva il lupo e gass come sempre!

(Foto© E-enduro / Superenduro)