Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologia ha compiuto passi da gigante nel mondo della mountain bike. Basta guardare le innovazioni arrivate sul mercato, a partire dai nuovi diametri ruota, passando poi per le guarniture prima a doppia corona e poi a singola, senza contare poi l’introduzione del reggisella telescopico, che ormai inizia a spopolare anche nel cross country. Ma qual è stata l’innovazione che più di tutte ha radicalmente cambiato il modo di andare in mountain bike? Lo abbiamo chiesto ad alcuni atleti per sapere cosa ne pensano.

Paolo Alleva – Downhill

L’invenzione del 21° secolo, a mio avviso, sono le ruote da 29″, che ho provato quest’anno ovviamente in downhill e le ho trovate molto facili e divertenti da guidare, un ottima scorrevolezza su percorsi lisci, tecnici e molto tecnici. Il difetto è solo nella sostituzione delle gomme, un po’ dura, e nei tratti troppo lenti. Il reggisella telescopico lo trovo buono per l’enduro e l’XC per avere una guida più aggressiva nei tratti in discesa ma nel cross country la pecca è il peso. La corona singola è un’ottima trovata sia a livello del peso che per eventuali problemi in gara del cambio e accumulo di fango, il difetto è quando si viaggia a velocità alte come nell’XC e nel ciclocross, che troppo grossa non andrebbe bene nelle salite e troppo piccola non andrebbe bene nei tratti veloci.

Simona Beretta – Granfondo

Secondo me, per la mia personale esperienza, le ruote da 29″ sono in cima alla classifica perché hanno permesso di superare ostacoli, sia in salita che discesa, che con le 26″ era quasi impossibile! In seconda posizione metterei il monocorona, che ha permesso di eliminare le fastidiose cadute di catena, all’ordine del giorno con una doppia o tripla. Il reggisella telescopisco non ho ancora avuto occasione di testarlo, ma credo che possa portare dei vantaggi solo in brevi tratti tecnici e con forti pendenze, a discapito però del peso!

Gioele Bertolini – XC

Secondo me sono tutte e tre delle belle invenzioni sicuramente, ma se devo sceglierne una direi la monocorona perché con solo un rapporto ora puoi gestire una grande scala nella cassetta pignoni. Così si può ridurre al minimo il peso con la massima resa.

Edoardo Bonetto – XC

Tutti e tre sono elementi ormai fondamentali per le tipologie di gare che facciamo. Se dovessi dare un ordine sicuramente le ruote da 29 le metterei al primo posto. Hanno cambiato il mondo della MTB con geometrie dei telai, sviluppo dei componenti sempre più leggeri e percorsi sempre più tecnici. Le ruote da 29 e il telescopico hanno fatto sì che il livello tecnico si sia alzato molto, rendendo il tutto più spettacolare. Al secondo posto metterei il monocorona; si può pensare di più alla guida e meno a dover cambiare anche davanti. Il telescopico lo metterei al terzo posto forse solo perché più recente, ma su certi percorsi ormai è fondamentale per affrontare i passaggi più tecnici il più velocemente possibile e con la giusta sicurezza.

Francesco Bonetto – XC

Queste tre invenzioni credo siano importanti nello stesso modo, però se dovessi sceglierne una decisiva direi “le ruote da 29” perché con questa invenzione si è cambiato uno standard che sembrava quasi difficile da pensare, cioè la misura più grande della ruota. Anche se all’inizio le bici con queste ruotone non erano leggere si riuscivano già subito a vedere tutti i vantaggi che portavano, sia in discesa che in salita, nel superare gli ostacoli in modo più facile e fluido.

Jessica Bormolini – Enduro

Il reggisella telescopico perché aiuta moltissimo il rider ad affrontare salita o discesa con l’altezza sella adeguata, con un semplice clic.

Michele Casagrande – XC/Granfondo

Delle tre scarterei per primo il monocorona; anche se è pratico e risparmi del peso, non penso sia adatto a tutti! Il telescopico è davvero “figo”, ma lo devi utilizzare sempre perché la guida cambia molto rispetto al reggisella classico! Per questo dico che la 29″ è la miglior invenzione del 21° secolo, perché ha “eliminato” i difetti che potevano avere le 26″ (a parte i primi modelli di 29″), ma soprattutto ha dato dei vantaggi importanti ai biker come la scorrevolezza e sicurezza in discesa.

Massimo Debertolis – Granfondo

Io non ho dubbi: sicuramente le ruote da 29″. Anche il monocorona e il reggisella telescopico sono evoluzioni importanti ma la ruota da 29″ ha cambiato tante cose, come il limite dell’andare in bici e le impostazioni del mezzo, al punto che ormai anche le taglie più piccole sono proposte con le 29″. Al secondo posto metterei comunque il monocorona, anch’essa una grandissima rivoluzione. Il reggisella telescopico lo metterei per ultimo perché secondo me è figlio del limite che è stato spostato più in alto con le ruote da 29″, perché secondo me se rimanevano le ruote da 26″ il reggisella telescopico sarebbe stato molto meno sfruttato in quanto i percorsi non sarebbero diventati così tecnici come sono adesso.

Gioele De Cosmo – XC

Secondo il mio modesto parere sicuramente le ruote da 29”. Grazie a questo cambiamento i percorsi sono diventati decisamente più tecnici e la mountain bike molto più spettacolare!

Luigi Ferritto – Granfondo

La migliore invenzione del 21° secolo? E’ semplice, per me, è sicuramente l’avvento delle ruote da 29 pollici. E pensare che all’inizio ero scettico su questo formato di ruote, essendo cresciuto su mtb con ruote da 26 pollici. Ma, ben presto, mi sono dovuto ricredere, scoprendo i grandi vantaggi del nuovo formato: migliorie nel superamento degli ostacoli, miglior grip in salita e in discesa, maggiore stabilità con conseguente guida meno stancabile e più prevedibile, più versatilità, rendendo la mtb adatta ad un pubblico più ampio. Questi sono solo alcuni del punti che hanno reso questa invenzione… l’invenzione più rivoluzionaria del secolo.

Emanuele Grimani– Downhill

Tra le tre invenzioni secondo me la migliore è stato il reggisella telescopico, la trovo un’invenzione molto utile per qualsiasi tipo di bici, soprattutto per chi fa fuoristrada come me, una grande comodità direi. Una volta provato è difficile farne a meno.

Giorgio Lazzoni – Enduro

Ho iniziato ad andare in bici in maniera più assidua dopo che mi ero stufato di “correre in macchina da Rally”. Son partito con le bici più assurde e ogni 3/4 mesi ne cambiavo una, son arrivato a provare una 29″ Sestri in notturna e da lì ho comprato la 29er perché ricordo bene che quella notte mi sono salvato da dei cappottoni assurdi, da lì ho capito che la 29er é la miglior bici per correre alla cieca, quindi secondo me la miglior invenzione è stata la 29er perché spiana e ti diverte ovunque, la guarnitura e il telescopico alla fine sono un optional per la comodità, a parere mio.

Alex Lupato – Enduro

Eh, è una dura scelta… Sono tutte delle grandi invenzioni e sinceramente non saprei sceglierne una. Con tutte si ha migliorato il modo di andare in bici (il monocorona non necessariamente), la ruota da 29″ e quella da 27.5″ aiutano sia ad essere più veloci che ad avere più sicurezza e il telescopico nella mia disciplina è quasi d’obbligo ormai se si vuole essere competitivi!

Lorenza Menapace – Granfondo

Chiedere proprio a me quale sia la miglior invenzione del 21° secolo… c’è da aspettarsi solo una risposta! La 29 pollici. Forse non tutti ricordano o sanno che io corsi per Niner nell’ottobre 2007 la 24h di Moab, diventando poi il loro testimonial in Europa delle ruote da 29″. Ricordo ancora la prima gara (Soave) che corsi con la 29 pollici, dove tutti ridevano di me. La 29 ha portato un nuovo modo di guidare la mtb, un nuovo approccio al mezzo sia in salita che in discesa, con un’escalation con effetto domino su tutta la componentistica. Io non trovavo forcelle da 29″ (usavo la Maverik a stelo rovesciato), per le ruote trovavo solo le American Classic, le coperture l’allora GEAX (attuale Vittoria), manubri larghi, assetto diverso. Da lì una continua ricerca a geometrie che permettessero al mezzo (allora molto lento) di diventare maneggevole, con raggi di curva stretti e particolarmente reattivo, Quindi sicuramente la 29″, da lì si è innescato un nuovo mondo e modo di concepire, guidare e vivere la MTB!

Marta Pastore – XC/Granfondo

È una dura battaglia tra reggisella telescopico e ruote da 29″ ma penso che alla fine vincano le ruote da 29″ senza alcun dubbio. Hanno agevolato notevolmente l’approccio ai tratti tecnici sia in discesa che in salita. È decisamente una ruota più scorrevole e confortevole rispetto alle vecchie ruote da 26″. Nel complesso direi che le ruote da 29″ siano state l’invenzione più importante.

Nicholas Pettinà – XC/Granfondo

Secondo il mio parere la ruota da 29″. Ha rivoluzionato il settore mtb in particolare nell’XCO. Non credo però che sia destinata ad essere la ruota del futuro. Ha reso comunque possibile e più confortevole quello che prima era un azzardo vero e proprio. Non tornerei mai indietro. Monocorona non è sempre la scelta migliore e lo stesso per il reggisella telescopico.

Stefano Valdrighi – XC

Secondo me sono tutte ottime invenzioni. Io non uso il telescopico quindi la scelta resta tra ruote da 29″ e monocorona, tra queste due scelgo ruote da 29″ perché secondo me rendono la guida molto più semplice e aiutano molto sulla scorrevolezza e velocità.