NC-17 è un noto produttore tedesco che realizza componenti pregiati di orientamento gravity, utilizzati da rider del calibro di Thomas Genon  e Thomas Lemoine. La sua gamma di pedali è stata recentemente ampliata con l’introduzione dei nuovi Sudpin IV XL TNT, sviluppati proprio in collaborazione con i suddetti rider (da cui la sigla TNT) e che NC-17 ci ha inviato per un test di lunga durata.

DESCRIZIONE

I Sudpin IV XL TNT derivano dal modello Sudpin IV S-Pro (da noi già testato e tuttora in commercio), offrendo però una più ampia superficie di appoggio, con dimensioni pari a 106 x 110 mm (il precedente modello era di 90 x 90 mm) e un profilo da 17,7 mm di spessore.

Il corpo è realizzato in alluminio 6061 estruso con lavorazione a CNC e incisioni al laser.

L’asse è in Cromo-Molibdeno e ruota su 3 cuscinetti a cartuccia sigillata e doppia tenuta.

Anche questo modello, come il precedente, si basa sul sistema Fail Safe di NC-17, tramite il quale viene impedita la separazione accidentale del corpo del pedale dal suo asse in caso di rottura.

La foto in basso mostra la differenza tra un asse standard (in alto) e quello dotato di Fail Safe System (in basso). In caso di rottura dei cuscinetti il dado posto all’estremità dell’asse lo mantiene ancora collegato al corpo del pedale, evitando che quest’ultimo si sfili come invece avverrebbe in un modello privo di questo sistema. Il Fail Safe System ha consentito, inoltre, di dotare i pedali di un carico di base raddoppiato.

Ciascuna superficie di appoggio è dotata di 12 pin in acciaio, antiscivolo e sostituibili, e in dotazione ve ne sono 8 di ricambio. Una superficie concava, a favore di una maggiore aderenza della scarpa sui pin.

Il peso da noi rilevato della coppia di pedali è stato di 415 grammi. I Sudpin IV XL TNT sono disponibili nel colore nero, blu, viola, rosso e oro. In vendita al prezzo di € 129,95.

Info: www.nc-17.de

IL TEST                                                                                     di Fabio Paracchini

Il montaggio è stato effettuato ingrassando il perno filettato e frapponendo la rondella fornita di serie (caso praticamente unico) tra corpo del pedale e pedivella. Per distinguere il pedale destro dal sinistro, il costruttore ha optato per la classica scanalatura singola sul corpo del perno sinistro, ma ne ha fatte ben due su quello destro e potrebbe generare un po’ di confusione in quanto non ci sono altri segni distintivi. Per l’avvitamento bisogna utilizzare la classica chiave a brugola da 8 mm.

Notiamo da subito una certa pigrizia nella rotazione dei corpi sugli assi, ma si tratta di una caratteristica voluta dal produttore, visto che i professionisti del freeride preferiscono ritrovare il pedale nella stessa posizione in cui lo hanno lasciato dopo aver compiuto un numero in volo. Esteticamente le piattaforme non hanno un profilo basso come dovrebbero essere e si rifanno a un look un po’ datato e oramai sorpassato.

Ci è piaciuta molto l’ampia superficie di appoggio con il giusto rapporto lunghezza/larghezza e l’elevato numero di pin che garantiscono una presa eccellente alla suola delle scarpe. Nel corso delle numerose ore di test, abbiamo apprezzato la robustezza -fattore molto importante visto il continuo abbassamento del baricentro delle bici- e la scelta di inserire pin rimovibili dalla parte inferiore anziché quelli cavi, con il vantaggio di sostituirli con facilità in caso di danneggiamento con un comune cacciavite a croce.

I Sudpin IV XL TNT si sono comportati molto bene anche in condizioni di fango, trattenendolo solo nelle zone più strette ma senza mai andare a perdere di grip con le scarpe, merito anche in questo caso dei pin non eccessivamente bassi.

A fine test rileviamo che non c’è alcun gioco laterale e lo reputiamo positivamente. Pur prestando la dovuta attenzione, si è verificato qualche impatto accidentale con il terreno in fase di pedalata e con qualche sasso in discesa, ma dobbiamo rilevare solo qualche graffio superficiale e la rottura di un pin, prontamente sostituito.

In conclusione possiamo dire che il prodotto, pur non essendo di design moderno, è stato gradito per la costruzione robusta, le dimensioni e il grip offerto in ogni condizione: da lodare la presenza delle rondelle e dei numerosi pin come ricambio.