Fondata nel 2012, Henty è un’azienda australiana nata da un’idea all’apparenza semplice: come trasportare indumenti di lavoro tra casa e ufficio e averli pronti da indossare all’arrivo. Un problema effettivo, visto come sul mercato non esistesse niente a suo tempo in grado di soddisfare questa necessità. A partire da ciò sono poi state sviluppate altre creazioni, fino a giungere ad una gamma completa di borse per il trasporto di capi di abbigliamento. Recentemente Henty ha pensato bene di allargare le proprie vedute, spingendosi nel mercato della mountain bike con la proposta di un kit di idratazione, l’Enduro 2.0, che si pone tra lo zaino idrico ed un classico marsupio. Lo abbiamo avuto in test per potervi fornire le nostre impressioni.

DESCRIZIONE

L’obiettivo dell’Enduro 2.0 è quello di posizionare i pesi verso il basso, in modo da garantire una maggiore agilità quando si è in sella rispetto a quanto concesso di norma da un classico zaino idrico, posizionato più in alto.

Ciò che lo fa somigliare ad uno zaino idrico è la presenza di uno schienale e degli spallacci regolabili, pensati per garantire la massima stabilità una volta a pieno carico. Lo schienale è realizzato in mesh traspirante ed integra anche una tasca con zip in grado di contenere una giacca di ridotte dimensioni o altro. Regolabili sono anche la cintura sternale e quella a vita.

Il marsupio, invece, è realizzato in robusta Cordura di nylon 500D. In esso trova posto la sacca idrica in dotazione, una HydraPak Compact Shape-Loc da 3 litri, la cui tubazione è lunga 122 cm e può attraversare uno qualsiasi dei due spallacci.

Il volume di carico totale è di circa 5 litri e si suddivide tra le numerose tasche.

Il peso da noi rilevato, comprensivo di sacca idrica, è stato di 787 grammi. L’Enduro 2.0 è disponibile nei colori nero o mimetico, nel primo caso al prezzo di € 110,00 e nel secondo a € 120,00.

Info: henty.cc

IL TEST

Non essendo abituati a questo sistema di trasporto in bici, la prima volta occorre prendersi il tempo necessario per apportare le dovute regolazioni, e sono davvero tante quelle consentite da questo marsupio, compresa la possibilità di regolarne l’altezza grazie alla presenza di un’estensione posteriore in velcro regolabile da 10 cm.

Lo schienale presenta una minima imbottitura mentre quella offerta dalla parte lombare è più generosa e ne abbiamo apprezzato il comfort garantito anche a pieno carico.

Un carico, quello offerto dall’Enduro 2.0, in grado di soddisfare tutte le necessità in un’uscita di media durata. Possiamo metterci un po’ di tutto, tra attrezzi per la manutenzione, integratori, una giacca e altro.

Le due piccole tasche laterali possono essere sfruttate per il trasporto di oggetti che saranno poi maggiormente utilizzati sui sentieri, ad esempio gli integratori. Peccato solo che le loro dimensioni non consentono il trasporto di uno smartphone, che troverà invece posto nel vano principale.

Anche a pieno carico, abbiamo apprezzato l’estrema stabilità offerta dall’Enduro 2.0. Sui sentieri più tecnici, laddove ci si muove maggiormente in sella, è evidente il vantaggio offerto dall’abbassamento del baricentro che consente una maggiore agilità del corpo rispetto a quando si utilizza un classico zaino idrico.

La ventilazione si è mantenuta su ottimi livelli, considerato che la schiena non è gravata dal consueto peso dello zaino ma solo dal leggero schienale, e la differenza si sente soprattutto nell’affrontare le lunghe salite assolate, sebbene venga poi a mancare in discesa la protezione aggiuntiva per la schiena offerta dallo zaino idrico.

Sicuramente si tratta di un prodotto che non potrà piacere a tutti, quanto meno al primo impatto, tuttavia l’effettiva praticità e funzionalità rendono l’Enduro 2.0 una più che valida scelta per quei biker che sono poco propensi ad utilizzare uno zaino idrico oppure per quelli che già usano lo zaino ma che nelle giornate più calde preferiscono restare con la schiena scoperta.