Insieme agli occhiali Uragano Photo, da noi testati lo scorso mese, Briko ci ha inviato anche un esemplare del casco Fuoco, presentato lo scorso anno insieme agli stessi occhiali e con il quale l’azienda italiana ha tutta l’intenzione di ritornare sul mercato dei caschi da mountain bike dopo un periodo in ombra. Lo abbiamo prontamente testato per darvi le nostre impressioni.

DESCRIZIONE

Il casco Fuoco è caratterizzato da un disegno compatto e da un peso contenuto, caratteristiche che lo collocano in un ambito di utilizzo cross country. La calotta è realizzata in EPS con tecnologia In-Mold.

Le regolazioni sono affidate al sistema Roll Fit X-Light, con regolazione micrometrica verticale per assicurare la perfetta calzata e stabilità del casco anche nelle situazioni più critiche.

Per la ventilazione il casco adotta 22 aperture.

Le imbottiture interne, rimovibili e lavabili, sono dotate di trattamento antibatterico Polygiene Stay Fresh.

Frontalmente adotta una retina a protezione dagli insetti.

La visiera è di tipo rimovibile.

Sul lato posteriore troviamo alcuni dettagli riflettenti per garantire la massima visibilità in condizioni di scarsa luce. In dotazione al casco troviamo, inoltre, una sacca per il trasporto.

Il peso da noi rilevato del casco in taglia L è stato di 332 grammi. Il Fuoco è disponibile in diversi colori e nelle taglie M (54-58 cm) e L (57-62 cm). E’ in vendita al prezzo di € 110,00.

Info: www.briko.com

IL TEST

La regolazione della calzata è risultata efficace ed immediata fin da subito, dimostrandosi tale anche nel tempo grazie anche al disegno azzeccato della calotta. Le forme risultano in effetti indovinate visto che il disegno del casco segue alla perfezione quello del cranio oltre che quello dei padiglioni auricolari, offrendo così una maggiore sensazione di protezione.

Il sistema di regolazione delle fasce laterali si è dimostrato molto pratico a differenza di altri marchi dove spesso è tra i più critici. E’ possibile così operare i vari adattamenti necessari alla massima stabilità, che fanno sì che il casco non si muova neanche se ci si dimentica la forcella bloccata lungo una discesa particolarmente tecnica.

La morbidezza delle fasce contribuisce al comfort generale, ricordandosi comunque che è sempre conveniente non serrare in maniera eccessiva le fasce di ritenzione quando si inizia a pedalare, visto che poi durante il giro l’aumento della circolazione sanguigna sotto sforzo tende ad aumentare i volumi corporei, richiedendo un progressivo allentamento che pochi biker tendono poi ad eseguire.

La ventilazione si è dimostrata molto funzionale, grazie alle aperture generose sia nel numero che nella loro ampiezza. Questa caratteristica rende il Fuoco anche più leggero di quanto sia realmente e lo si apprezza particolarmente nelle giornate molto calde, in cui non ci ha fatto patire particolarmente le alte temperature.

Si apprezza molto la presenza della retina frontale a protezione dagli insetti, visto che non ci ha fatto mai temere l’intrusione di api, un valore aggiunto per chi ad esempio potrebbe soffrire di allergie in tal senso.

Sul lungo periodo di test il casco Fuoco si è rivelato come una valida proposta per il biker che si rivolge ad un utilizzo cross country, sia pure di tipo agonistico, non solo per la leggerezza ed il comfort dimostrati sul campo ma anche per il prezzo con il quale viene offerto dall’azienda italiana, relativamente contenuto in rapporto alla qualità sfoggiata e che anche per questo lo farà senz’altro apprezzare.