La scorsa primavera Schwalbe ha apportato alcune modifiche radicali alla sua Hans Dampf, la copertura ormai sinonimo di polivalenza per il marchio tedesco e che proprio per questo motivo la inserisce tra la Nobby Nic e la Magic Mary. L’obiettivo di Schwalbe è stato quello di apportare sì modifiche innovative ma allo stesso tempo senza perdere nulla delle sue caratteristiche ormai storiche e molto apprezzate dai biker. Abbiamo avuto la possibilità di testarla per proporvi le nostre impressioni.
Descrizione
La prima modifica che salta all’occhio riguarda il battistrada, che pur mantenendo un disegno aggressivo della sua tassellatura presenta alcune significative novità. I tasselli, inoltre, adesso sono fino al 50% più grandi rispetto al passato, per offrire un maggior grip in ogni situazione.
I tasselli centrali presentano una ridotta flessione, a favore quindi di una maggiore scorrevolezza e grip in frenata, ma anche una disposizione più aperta per favorire l’autopulizia dal fango. I tasselli laterali sono di dimensioni generose e forniscono un supporto particolarmente stabile, per impedire alla gomma di piegarsi eccessivamente in curva e perdere aderenza. I tasselli intermedi, infine, sono disposti ellitticamente tra il centro e la spalla per offrire una sensazione di guida prevedibile e affidabile in ogni situazione.
La mescola adottata è la Addix, recentemente introdotta da Schwalbe come miglior compromesso tra grip, resistenza al rotolamento e durata, e derivante da formulazioni completamente nuove e con l’adozione di un processo produttivo di nuova concezione. La presenza della mescola Addix si riconosce immediatamente sia dall’etichetta sul fianco che dalla striscia colorata sul profilo della gomma, con i quattro colori rosso, blu, arancio e viola che identificano il tipo di mescola Addix, rispettivamente Speed, Speedgrip, Soft, Ultra Soft. Nel modello in prova è stata utilizzata la versione Addix Speedgrip, un composto particolarmente universale indicato come buon compromesso tra aderenza e durata.
La carcassa della versione in test sfrutta una tela da 67 TPI mentre il cerchietto è di tipo pieghevole. Per la protezione dai tagli e dalle forature, la Hans Dampf qui in prova adotta la tecnologia SnakeSkin, caratterizzata dalla presenza sul fianco di una tela monofilo che oltre a proteggere da tagli e forature, è stata pensata anche per facilitare la conversione in tubeless prevista per questo modello e indicata dalla sigla TLE (TL-Easy). In aggiunta troviamo una struttura di rinforzo denominata Apex pensata per irrobustire la gomma nella parte che va dal cerchietto fino all’inizio della tassellatura.
Il peso medio da noi rilevato tra le due coperture in test è stato di 934 grammi. La Hans Dampf, nella gamma EVO, è disponibile nei tre diametri ruota e in diverse versioni. Quella qui in test è in vendita al prezzo di € 57,90.
Info: www.schwalbe.com
Il test di Fabio Paracchini
Le gomme sono state montate su cerchi tubeless, aggiungendo al loro interno circa 100 ml di liquido sigillante Schwalbe e gonfiate con l’aiuto di un compressore, utilizzando anche acqua e sapone lungo la circonferenza del cerchietto della copertura per favorirne il tallonamento. Il copertone è unidirezionale e si può montare senza dover fare attenzione al verso di rotolamento. Durante il montaggio abbiamo percepito la consistenza della carcassa con uno spessore quasi uniforme su tutta la struttura e questo è un particolare che ci è piaciuto molto, in quanto si traduce in una buon esperienza di guida oltre che di durata e robustezza che effettivamente abbiamo poi rilevato nel corso del test.
Per quanto felici di provare una gomma per un utilizzo “a tutto tondo”, siamo stati inizialmente un po’ scettici all’idea di avere una mescola intermedia all’anteriore, tuttavia dopo le prime uscite su terreni non particolarmente impegnativi, per poter prendere confidenza, le abbiamo utilizzate successivamente su terreni di consistenza più svariata, sia in condizioni di asciutto polveroso che di bagnato, e le Hans Dampf non sono mai andate in crisi se non su ghiaioni di riporto, dove ovviamente con la sezione ridotta e i tasselli mediamente fitti si perdeva leggermente in trazione e direzionalità.
Sulle placche di roccia la gomma ha sempre garantito una presa solida, mantenendo la linea impostata senza “scappare via”. Ci è piaciuto molto, inoltre, guidare sui sentieri stretti e tortuosi in pianura, dove non abbiamo mai avvertito una mancanza di grip passando da uno spigolo all’altro con una guida aggressiva; la sensazione è stata quella di avere sempre la bici incollata al terreno senza che ci fosse quel momento di vuoto tra la fila centrale e quella laterale.
Abbiamo preferito adottare pressioni di gonfiaggio medio/basse per i giri trailride in pianura in modo da avere più comfort, senza mai riscontrare segni indesiderati sulla carcassa o principi di stallonamento, pur facendo leva con il corpo in curva per dare maggior carico, arrivando anche a stressare le tele che si sono rivelate davvero robuste pur avendo un peso nella media.
Nelle uscite con percorsi più impegnativi abbiamo preferito aumentare la pressione per non avere l’effetto indesiderato di deriva per il maggior carico di peso nella guida più aggressiva e non abbiamo mai avvertito colpi sui cerchi né riscontrato forature per tutta la durata del test. Il grip si è rivelato di buon livello, sia in salita che in discesa, a patto ovviamente di non gonfiarle troppo, in modo da avere più superficie di contatto e sfruttando al meglio l’ottima carcassa che subisce molto bene gli usi più gravosi.
La mescola Addix Speedgirp si è rivelata all’anteriore più che soddisfacente e al di sopra delle aspettative su quasi tutti i terreni, coadiuvata anche dal disegno dei tasselli che aggrappano molto bene su tutta la superficie, mentre al posteriore si è rivelata incredibilmente durevole e con pochi segni di utilizzo in relazione ai chilometri percorsi.
Al termine del test la Hans Dampf ci ha pienamente soddisfatti, ci sentiamo, quindi, di consigliarla pienamente non avendo rilevato alcun difetto in relazione al tipo di utilizzo per cui è stata studiata, riscontrando anzi un’ottima predisposizione per un utilizzo ancora più intenso.