Quando il marchio giapponese IRC (Inoue Rubber Co.) ci ha scelto, tra pochi media, per la prova di una nuova copertura in anticipo rispetto al suo lancio sul mercato abbiamo accettato con entusiasmo ma anche con molta curiosità, visto che si trattava di uno storico modello da cross country che negli anni ’90 ha contribuito al successo di questo marchio e che adesso si ripropone con alcuni rinnovamenti.

Descrizione

Stiamo parlando della Mythos XC, che propone da anni un battistrada dal disegno prettamente XC ma che per questo nuovo modello presenta una serie di aggiornamenti significativi. Troviamo infatti una doppia fila centrale di tasselli a basso profilo, a favore quindi della massima scorrevolezza, con un’altezza leggermente ridotta rispetto al passato. Le file laterali, invece, sono dotate di tasselli di più alto profilo e qui invece IRC ha adottato un’altezza leggermente maggiore rispetto al modello precedente. Un chiaro intento, quindi, di offrire la massima scorrevolezza ma al tempo stesso anche la giusta aderenza in fase di piega. Troviamo anche un canale ben definito descritto dalle due file centrali di tasselli, il che va a tutto vantaggio della direzionalità del mezzo.

Le due file intermedie di transizione presentano invece dei tasselli molto distanziati tra loro e di profilo intermedio, quindi al fine di garantire una buona transizione nel passaggio tra tasselli centrali e laterali. In aggiunta ai normali tasselli, troviamo inoltre nelle zone vuote una serie di rilievi di forma triangolare progettati per rinforzare la gomma in queste zone e per aumentare il grip in condizioni critiche.

Oltre al disegno del battistrada le novità riguardano anche l’adozione della tecnologia MGI (Micro Gauge Inner), che consiste nell’utilizzo di un sottile strato aggiuntivo sulla parete interna della gomma per garantire una maggiore tenuta dell’aria, visto che la Mythos XC è tubeless ready.

La Mythos XC adotta una carcassa da 60 TPI mentre per la mescola si basa sulla tecnologia ACT (Active Compounding Control) proprietaria del marchio giapponese, con la quale IRC analizza sul campo le caratteristiche necessarie ad ottenere un composto che possa garantire le migliori prestazioni. Composto che, inoltre, viene applicato in maniera differenziata tra tasselli centrali e tasselli laterali in modo da garantire un valido compromesso tra la massima trazione e la stabilità in curva.

Il peso medio da noi rilevato tra le due coperture in test è stato di 658 grammi. La Mythos XC è disponibile nei tre diametri 26″, 27.5″, 29″ e nella sezione da 2.25″. E’ in vendita al prezzo di € 59,00.

Info: www.irc-tire.com

Il test

Il montaggio è avvenuto senza alcun problema e senza neanche la necessità di utilizzare leve cacciagomme per forzarne l’inserimento. La copertura si inserisce facilmente con un minimo di manualità ed anche il tallonamento è avvenuto subito con successo, utilizzando una normale pompa da officina, facendo poi riscontrare un’eccellente tenuta dell’aria interna. La Mythos XC può essere utilizzata, inoltre, sia all’anteriore che al posteriore. Per utilizzarla al posteriore occorre invertirla seguendo le indicazioni riportate sul fianco stesso della gomma.

Una volta gonfiata, la prima cosa che salta all’occhio è che la larghezza effettiva della Mythos XC è leggermente inferiore rispetto alla media delle coperture da 2.25″ di sezione, avvicinandosi di più alla larghezza di una gomma da 2.1″. In ogni caso la copertura ha dimostrato una bassa resistenza al rotolamento, sentendosi a suo agio un po’ su tutti i vari tipi di fondo, dal terreno asciutto alle rocce.

Ma è sulle radici bagnate che la Mythos XC ci ha effettivamente sorpreso, rivelando uno straordinario grip laterale per la gomma anteriore mentre quella montata al posteriore riesce a mantenere un’ottima trazione. In presenza di fango ha, inoltre, dimostrato un buon livello di autopulizia considerato che il disegno del battistrada non è stato pensato in maniera specifica per questo contesto. Ci sarebbe piaciuto solo avere una larghezza effettiva della gomma leggermente superiore, in modo da poterne sfruttare le capacità di assorbimento del fondo, visto anche il diametro in uso di 29″.

Su un periodo di test di circa sei mesi la Mythos XC ci ha anche impressionato per la sua ottima resistenza alle forature oltre che all’usura. Ci siamo, inoltre, resi conto di avere a che fare con una copertura in grado di essere sfruttata con soddisfazione dal biker che preferisce avere una stessa gomma montata per tutto l’anno, senza quindi doverla sostituire in funzione delle condizioni climatiche e dei fondi da affrontare, ferma restando la precisa destinazione d’uso della Mythos XC.