L’americana O’Neal è da quasi quarant’anni nel campo dell’abbigliamento per mountain bike e da altrettanto tempo si è fatta apprezzare per l’ottimo rapporto qualità/prezzo della sua gamma, peraltro davvero ampia e lo si nota sfogliando il suo catalogo. Anche la linea dei caschi è ben fornita, spaziando dal trailride al downhill. Tra essi troviamo il modello Orbiter II, un’interessante soluzione per un ambito di utilizzo dal trailride all’enduro, come andremo adesso a scoprire.

Descrizione

L’Orbiter II in effetti presenta esteticamente le caratteristiche di sicurezza della sua destinazione d’uso, grazie ad un profilo arrotondato ed esteso verso la nuca per fornire la massima protezione.

La calotta, realizzata in EPS, è unita al rivestimento in policarbonato adottando la nota tecnologia in-mold ed in aggiunta la tecnologia Cone-Head progettata per assorbire e dissipare gli urti in modo più efficace rispetto alle costruzioni tradizionali. La visiera è di dimensioni generose, rigida e fissa.

Per la ventilazione l’Orbiter II adotta 19 aperture con l’aggiunta di un accenno di canalizzazione dell’aria sul bordo anteriore.

La calzata può essere regolata sia in altezza che nella circonferenza, in quest’ultimo caso con una ghiera di dimensioni generose che consente una regolazione micrometrica.

Le imbottiture sono di dimensioni generose, completamente staccabili e lavabili. Sul lato anteriore, inoltre, integrano una retina a protezione dagli insetti.

La chiusura è affidata al noto sistema magnetico Fidlock di O’Neal.

Il peso da noi rilevato dell’Orbiter II in taglia M/L è stato di 335 grammi. E’ disponibile nelle taglie XS/S, M/L, XL/XXL e nei colori bianco/nero, nero/giallo neon e nero/verde. E’ in vendita al prezzo di € 89,95.

Info: www.oneal.com

Il test

Nonostante il peso contenuto, l’Orbiter II a prima vista si presenta con dimensioni generose. La calzata è molto avvolgente e rassicurante, con le imbottiture presenti nei punti giusti che si sono dimostrate molto confortevoli e non hanno mai arrecato alcuna pressione fastidiosa. Si apprezza molto anche la presenza di una imbottitura aggiuntiva sul lato interno della ghiera di regolazione della circonferenza.

Sull’Orbiter II troviamo le classiche regolazioni per la calzata, sia in altezza che nella circonferenza. La ghiera di regolazione della circonferenza, di dimensioni generose, è facile da azionare anche utilizzando i guanti. Facilmente regolabile anche la cinghia sottomento ed abbiamo trovato molto comodo il sistema di chiusura Fidlock, che se all’inizio potrebbe non piacere, forse perché richiede un po’ di pratica, poi successivamente diventa così intuitivo che fa dimenticare la classica chiusura a clip della maggior parte dei caschi in commercio.

Una volta regolato a dovere, l’Orbiter II sfoggia una stabilità esemplare anche percorrendo i fondi più sconnessi alle alte velocità. Utilizzando, inoltre, il casco con diversi modelli di occhiali, non abbiamo mai rilevato fastidiose interferenze con le astine.

A causa della visiera fissa, il casco non risulta compatibile con l’utilizzo di mascherine, proprio perché non è possibile spostare la visiera verso l’alto per garantire l’appoggio della mascherina sulla fronte quando non utilizzata.

Per il suo ambito di utilizzo, l’Orbiter II si è dimostrato molto efficace in termini di ventilazione anche nelle giornate più calde, grazie alle aperture ampie e ben posizionate.

L’Orbiter II si è dimostrato sul campo un casco estremamente confortevole oltre che di elevata qualità costruttiva e che in rapporto al prezzo ci sentiamo di consigliare senza ombra di dubbio per un utilizzo dal trailride all’enduro.